19 Aprile 2024
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8 marzo: “La Cultura del rispetto e il ruolo della donna”. Cerimonia in Consiglio regionale

08-03-2023 16:34 - CONSIGLIO REGIONALE
“La cultura del rispetto si contrappone alla cultura della prepotenza e della prevaricazione.
Il termine “rispetto”, rappresenta un valore, un faro per i nostri comportamenti nei confronti di ogni essere umano, della natura, di ogni essere vivente.
Questo valore, il rispetto, deve essere alla base del cambiamento, deve pervadere la società, le Istituzioni, le scuole; deve essere trasfuso in tutte le manifestazioni ad iniziare dal linguaggio: le parole, infatti, possono fare molto male. Possono essere più taglienti di un coltello, più invasive di un proiettile”.
Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais aprendo i lavori della cerimonia con cui il Consiglio regionale ha celebrato la Giornata internazionale della donna.
Una giornata che ha visto la partecipazione delle consigliere e dei consiglieri regionali, delle assessore, dei rappresentanti delle istituzioni e di numerose donne che si sono distinte nelle loro attività e scelte di vita. “La cultura del rispetto e il ruolo della donna” è stato, infatti, il tema scelto per “Un Consiglio per l’8 marzo…”, che è stato istituzionalizzato nel 2021.

“Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei Ministri, Margherita Cassano, Presidente della Cassazione, Elly Schlein, segretario nazionale del PD.
Tre donne che, recentemente, hanno raggiunto i vertici grazie alla loro capacità e determinazione. Ma è sufficiente il loro esempio per dire che in Italia si è finalmente infranto il “soffitto di cristallo”? La parità di genere è ancora lontana ma alcuni segnali ci inducono a un cauto ottimismo”, ha affermato il presidente Pais nel suo intervento ricordando che la giornata di oggi è stata dedicata “al tema delle donne nella società e al valore del rispetto che testimoniano con la loro presenza e con il loro lavoro”.

“Ogni anno celebriamo i successi ma stigmatizziamo e condanniamo le violenze, le guerre, le sopraffazioni che, purtroppo, ancora oggi persistono in alcuni paesi del mondo” e ha voluto ricordare le donne iraniane “vittime di repressione da parte del regime per il solo fatto di manifestare contro chi impedisce loro di godere dei diritti fondamentali e in generale della libertà in tutte le sue declinazioni.
A loro va il nostro abbraccio e il nostro sostegno”. Pais ha proseguito: “Mentre la repressione del governo iraniano si fa sempre più dura anche noi dobbiamo unirci al coro "Donne, vita e libertà!" per ricordare, anche in questa giornata, le tante donne che sono state uccise e massacrate: come Mahsa Amini, 22 anni, curda, morta perché non indossava nel modo corretto l'hijab; Aida Rostami, dottoressa iraniana di 36 anni, uccisa dal regime il 15 Gennaio 2023 e le altre centinaia di donne torturate e uccise in Iran dalla polizia o dai corpi paramilitari”.

Il presidente ha ricordato che il Consiglio regionale ha approvato, all’unanimità, il primo febbraio, un ordine del giorno che impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale a prendere una chiara e ferma posizione di sostegno nei confronti delle tante donne e uomini scesi in piazza in Iran per chiedere, con coraggio, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e per sollecitare il Governo italiano a prendere iniziative in sede europea e presso le Nazioni Unite contro le gravi violazioni dei diritti umani in atto in Iran.
“Il Consiglio regionale, la Sardegna, tutti noi ci opponiamo con fermezza a ogni sopruso psichico o fisico” e ha continuato “violenze da condannare con ogni mezzo in qualunque parte del mondo si verifichino.
Purtroppo i ricatti, le molestie sessuali e gli abusi sono ancora subìti da milioni di donne.
Addirittura si calcola che più della metà delle donne iraniane abbia subito nella vita almeno una forma di violenza. Questi dati fanno rabbrividire”.
Il Presidente Pais ha poi affermato “il caso dell’Iran non è certo isolato. Il fenomeno della violenza fisica, psicologica e verbale nei confronti delle donne è in continua crescita e necessita di un impegno concreto poiché è radicato nelle strutture culturali e sociali. Ecco perché quest’anno, per questa Giornata internazionale della donna 2023, abbiamo scelto il tema “la cultura del rispetto e il ruolo della donna”.
“In questa giornata, assieme alle colleghe Consigliere abbiamo desiderato focalizzare il termine rispetto sotto due aspetti: il rispetto nei confronti delle donne e il rispetto quale caratteristica che contraddistingue la sensibilità femminile”, ha proseguito il presidente Pais: “Dobbiamo dire basta alle offese di ogni genere non solo nei confronti delle donne.
Le parole hanno bisogno di un’etica, devono essere ponderate e soppesate soprattutto nell’era di internet e dei social.
È quindi arrivato il momento della responsabilità e della consapevolezza. È necessario e indispensabile insegnare ai giovani che anche le parole possono e devono essere dosate. E citando una frase pronunciata da Papa Francesco a proposito del ruolo della donna nella società: “Il nostro mondo ha bisogno del partenariato delle donne, della loro leadership e delle loro capacità, così come della loro intuizione e dedizione”.

Il presidente ha dato la parola alle ospiti, che hanno raccontato la loro esperienza. Serena Sanna, dirigente di ricerca presso l’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del CNR, ha sottolineato l’importanza di combattere gli stereotipi di genere e, da laureata in materie scientifiche e ricercatrice, ha voluto lanciare un messaggio a tutte le ragazze: “Scegliete l’Università che vi fa studiare di più e che vi fa felici, il futuro vi sorprenderà”.
Sanna, che prima di rientrare in Sardegna ha condotto ricerche nell’ambito della genetica e biomedicina sia in Sardegna che all’estero - negli Stati Uniti, presso l’Università del Michigan, e in Olanda presso l’Università di Gròningen, ha ottenuto nel 2022 un importante finanziamento europeo per un progetto di ricerca sullo sviluppo delle patologie cardiovascolari e metaboliche nelle donne.

Giulia Pintor, laureata in Giurisprudenza e campionessa italiana nella specialità Fossa universale del tiro al volo, ha raccontato la sua esperienza da atleta. Pintor ha detto di essere stata fortunata nel suo percorso di atleta, sia per l’appoggio ricevuto da familiari e amici sia nei rapporti con gli altri atleti. Pintor ha però riconosciuto che non tutte le atlete hanno questa fortuna e non vedono riconosciute appieno le proprie capacità. E ha concluso con un messaggio di speranza affinché non si parli più di “quote rosa ma di meritocrazia”.

La giovane studentessa di 17 anni, Viola Bandinu, nominata Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella per il suo impegno sociale, ha raccontato la sua esperienza.
Oltre a frequentare il liceo di Scienze Umane di Olbia, da qualche anno svolge attività di volontariato presso la Croce Rossa Italiana, in particolare nell’ambito dell’inclusione sociale e nel supporto alla distribuzione di beni di prima necessità per persone e famiglie in difficoltà.
L’anno scorso ha coordinato con ottimi risultati il servizio di dopo-scuola, promuovendo attività che avvicinano i più piccoli al mondo del volontariato.

Mariafrancesca Serra, imprenditrice agricola di Usellus, dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Edile-Architettura e un Master in costruzioni eco-sostenibili presso l’Università di Arti Applicate di Vienna e una specializzazione come Tecnico competente in Acustica Ambientale all’Università di Architettura Roma Tre, nel 2005 ha deciso di costituire una società agricola di allevamento di bovino da carne, ovicaprino e suino, portando in azienda l’esperienza maturata in Giappone in tecniche agricole e portando così innovazioni e nuove tecnologie applicate alla sua attività.

Serra ha raccontato di come le donne attive in agricoltura si debbano scontrare contro una concezione ancora troppo patriarcale che vede la donna dedite all’agricoltura e all’allevamento “come un’anomalia”. E ha aggiunto che nessuna donna deve farsi catalogare con un aggettivo o un commento, ma deve essere libera di intraprendere la strada che preferisce.

Agnese Cabigliera, imprenditrice agricola, laureata in Agraria e con esperienze all’University of Florida di Gainesville, ha confermato che ci sono ancora troppi stereotipi di genere che devono essere eliminati. “I miei genitori mi hanno insegnato che non ci sono lavori da donna e da uomini”.
Cabigliera ha ricordato che la pastorizia in Sardegna è un settore trainante dell’economia e esortato le Istituzioni a investire di più sulle infrastrutture per aumentare la competitività delle imprese e rendere il lavoro agricolo più attrattivo per le nuove generazioni.

Monica Pais, veterinaria e titolare insieme al marito di una clinica veterinaria in cui lavorano solo donne, ha affermato che non si sente rappresentata dal concetto di quote rosa. Uomo e donna, ha continuato, non dovrebbero essere antagonisti ma soci, come avviene nel matrimonio.

Sono poi intervenute le consigliere regionali, che hanno tutte voluto esprime solidarietà alle donne iraniane vittime di violenza.

Per Annalisa Mele (capogruppo Riformatori sardi) la donna che studia e si impegna per raggiungere un obiettivo ci riesce. E ha aggiunto che la competenza, il merito, la determinazione e il buonsenso dovrebbero essere alla base di ogni nostro agire nella vita quotidiana e in politica.

Desiré Manca (M5S) ha voluto parlare delle donne più fragili: vittime di violenze, donne che lottano contro mali incurabili, malate oncologiche, ma anche di quelle donne che hanno deciso di diventare caregiver per assistere i propri cari. Manca ha ricordato che da due anni una proposta di legge per sostenere le donne vittime di violenza attende di essere esaminata.
Manca ha espresso solidarietà alla vice comandante della stazione dei carabinieri di Desulo, vittima di minacce. Il presidente Pais ha espresso la solidarietà da parte di tutto il Consiglio regionale alla rappresentante dell’Arma dei carabinieri.

Carla Cuccu (Misto) ha ricordato il sacrificio delle 129 operaie che nel 1908 morirono per difendere i loro diritti.
Per Cuccu bisogna riflettere sul tema della complementarietà tra uomini e donne, l’educazione dei bambini e delle bambine e sull’eliminazione degli ostacoli sociali e lavorativi che impediscono le pari opportunità.
Cuccu ha ricordato di aver proposto l’istituzione di una Commissione permanente e di un assessorato per le pari opportunità.

Sara Canu (FdI) ha affermato che serve un profondo cambiamento culturale per arrivare alle pari opportunità, anche nella politica.
Canu ha fatto gli auguri di buon lavoro alla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni e alla segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, sperando che dalla loro elezione parta quel cambiamento atteso anche in politica.

Per Annalisa Manca (FdI) la cultura del rispetto deve essere alla base di ogni nostro agire e ha esortato le donne a non sentirsi mai inferiori e ad essere intransigenti verso chiunque sottostimi le loro capacità.
Manca ha ringraziato le ospiti per le importanti testimonianze della forza delle donne.

Alessandra Zedda (FI) ha sottolineato come il rispetto stia venendo meno nella nostra società.
Per Zedda siamo persone prima che donne ed è necessario eliminare tutte le barriere che ci dividono, solo in questo modo costruiremo una società migliore. Zedda ha anche ricordato la legge sul Reddito di libertà e la necessità di destinare alla legge nuovi finanziamenti.

Per Alice Aroni (Udc Sardegna al Centro) c’è ancora tanta strada da fare per raggiungere la parità di genere e servono azioni concrete per eliminare il divario di genere in politica e nel lavoro. Il tasso di occupazione femminile in Italia, ha detto, è al 51% e in Sardegna al 46% perché molte donne sono ancora costrette a scegliere tra la famiglia e il lavoro.

Rossella Pinna (PD) ha ricordato che in Italia nel 2022 sono state uccise 120 donne e che la parità si deve fondare su una cultura del rispetto.
Per Pinna le donne, soprattutto quelle impegnate in politica, sono le più odiate sui social e nel web.
Contro di loro vengono usati linguaggi di odio, sessisti e misogini, che hanno l’obiettivo di scoraggiare le donne e farle allontanare dalla politica.
Questi linguaggi, ha detto, sono privi di cultura del rispetto.

Per Laura Caddeo (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art.1) la parità tra i generi è ancora lontana ma il cambiamento è ancora possibile, si deve scommettere sulla parità ma è necessario puntare sulla co-educazione integrata dei bambini e delle bambine. Maria Laura Orrù (Alleanza Europa Verde – Sinistra – Possibile – Art .1) ha auspicato che l’8 marzo sia il simbolo dell’impegno di tutti per celebrare i diritti universali. Elena Fancello (Psd’az) ha detto che le donne non devono più coprire “i vuoti” nella vita sociale e lavorativa. La consigliera del Psd’Az ha illustrato la situazione delle carceri isolane.
Ci sono 40 detenute donne su oltre 2000 uomini. Ma la presenza femminile predomina nel sistema carcerario nelle posizioni direttive e tra i comandanti e vicecomandanti della polizia penitenziaria.
L’assessora all’Industria Anita Pili ha affermato che il vero significato della giornata internazionale della donna è tendere a costruire una comunità in cui essere uomo o donna sia indifferente.

Maria Paola Secci, Presidente del Cal, ha sottolineato le grandi differenze che ancora esistono soprattutto in politica e ha auspicato, visto il fallimento della legge sulla doppia preferenza di genere, una nuova legge che dia alle donne la possibilità effettiva di una presenza paritaria nelle Istituzioni. Francesca Ruggiu, Presidente della Commissione per le pari opportunità, ha ricordato l’approvazione all’unanimità da parte della Commissione della giornata regionale della Parità.

Tiziana Putzolu, consigliera di parità, ha detto che per le donne la “normalità” che basta agli uomini, non è sufficiente.
Ha fatto appello alle donne perché si impegnino di più per cercare di aumentare la presenza nelle istituzioni.
Per gli uomini un avvertimento: “le donne stanno arrivando, abituatevi a condividere il potere”.
Ada Lai, assessore regionale al lavoro, ha definito la Sardegna “terra madre di donne speciali”.
L’8 marzo è l’occasione anche per tenere alta la tensione verso un mondo più giusto.

Redazione Cagliari Live Magazine


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