“Addio Giancarlo Murgia, uomo buono, un amico d’oro, tu che nella tua vita hai aiutato tante persone deboli”
21-05-2021 21:26 - Società e Costume
“Sei andato via in silenzio, nella notte, a 58 anni, quel silenzio surreale che mai, forse ti sarebbe piaciuto, tu sempre abituato a stare con gli altri, tanti amici e amiche, me compreso, quel silenzio che ha fatto addormentare per sempre. Un maledetto infarto, tu che anni fa mi avevi parlato e confessato di qualche problemino al cuore, ma la tua problematica da cardiopatico non ti aveva fatto passare la voglia di amare la vita e di aiutare tante persone deboli, indifese, senza una casa, senza un tetto dove ripararsi la notte. La notte, tra freddo, vento e gelo, con la tua immancabile divisa degli Angeli di Sardegna, non so quante volte mi hai accompagnato in posti assurdi, dove abitavano coloro che non avevano voce per chiedere aiuto, gli “ultimi”, gli “ultimi” che non dimenticavi, con Fra Lorenzo, con Paolo Casu, a fare del bene e a dare conforto. Poi, con Gennaro Longobardi, immancabile nella scalinata di Bonaria, col nostro Miracolo di Natale”.
La solidarietà
La solidarietà
“Così ti voglio ricordare, Dio quanto eri felice quando mi raccontavi quante persone, quanti senzatetto avevi aiutato la sera prima, al freddo, di notte, durante i tuoi giri consueti a fare del bene e a sfamare i meno fortunati, insieme agli altri volontari, con Tex Giuseppe Leori e tutti gli altri. Non disdegnavi mai un’iniziativa solidale, sportiva, di festa, presenziando con la tua giubba blu, quante belle serate trascorse non solo ai Sette Vizi, con tutti i nostri inseparabili ‘compagni di allegria’. Queste sono soltanto alcune delle tante foto con te Amico mio Caro, ne abbiamo tante tante, tutte sorridenti, quanto ci tenevi a scattare foto con me in posto strani, degradati, dove c'erano casini, oppure a scattare durante le belle serate, alle feste. In me lasci un vuoto enorme, mi addolora da morire... mi fa più male perché nelle scorse settimane mi ripetevi sempre "dai fatti vedere che ci prendiamo qualcosa, Ajò"... ma spesso il mio ca*** di lavoro mi incasinava le giornate e tu idem, dopo che smontavi dal market, in via Mameli, dove ti eri fatto voler bene da colleghi e clienti del quartiere. Hai fatto tanto bel Bene a questo schifo di mondo che non comprendo perché questa vita porti via i buoni e gli onesti. Riposa in pace Gianca ..da alessandrino come mi chiamavi spesso... il giornalista da strada. A te, Sara, Michele, avete avuto un padre adorabile e tu Ely avevi un compagno meraviglioso”.
Di Alessandro Congia