Arriva alla Corte Europea di Strasburgo la vicenda di Mario Rubino: “Io vittima di ingiustizia."
04-12-2020 12:57 - ITALIA
Inizia con una voglia di giustizia e di riscatto la mia conversazione con Mario Rubino che ha da poco depositato ricorso alla Corte Europea tribunale per i diritti umani di Strasburgo.
Fonte: Mariangela Campus
Una storia sconvolgente, con omissioni e contraddizioni che non sono bastate a risparmiargli una condanna: “Sono innocente, lo griderò sino alla morte. La mia è una storia di malagiustizia, sono vittima di indagini senza senso dove neanche le vittime mi hanno mai realmente accusato. Non ci sono prove eppure ho subito una condanna.”
“Oltre ad aver subito una condanna da innocente non vedo più mia figlia dal 2014, nonostante abbia più volte cercato un contatto con lei. Siamo entrambi vittime di un meccanismo che ci ha stritolati e questo potrebbe capitare a tutti.”
Nel ricorso a Strasburgo sono spiegati chiaramente tutti i fatti non chiari e non regolari che hanno portato alla condanna di Rubino, in primis gli interrogatori fatti: “le risposte sono state suggerite alle vittime all’epoca minorenni, sono state palesemente influenzate tanto che il mio nome non è stato fatto dalle vittime ma dalla psicologa che le interrogava. Il mio nome è saltato fuori all’improvviso. La psicologa ha depositato una sintesi fatta poi firmare alle presunte vittime.”
Nel ricorso si parla di violazione dell’equo processo (art. 6 CEDU):” Non sono state prese in considerazione nessuna delle prove e testimonianze a mia difesa, i giorni degli avvenuti fatti di colpevolezza io non ero presente, ma ormai per loro ero il colpevole. Ho denunciato il PM, la psicologa, il giudice e il maresciallo dei carabinieri perché tutti parte del meccanismo che mi ha condannato da innocente.”
La documentazione in possesso di Rubino è piena di contraddizioni, ma traspare dal suo racconto una sofferenza tangibile riguardo la figlia:” hanno messo in mezzo la mia bambina facendole credere che io fossi un mostro, la hanno sentita che aveva solo 9 anni e lei non ha mai detto niente contro di me nonostante le induzioni della psicologa, a 9 anni hanno distrutto la mente di una anima innocente e la hanno allontanata da me ingiustamente. Voglio che la verità venga fuori e sia fatta giustizia, ma soprattutto voglio che mia figlia capisca quanto le voglio bene e che padre e uomo che sono realmente.”
Fonte: Mariangela Campus