Aurelia Passaseo (C.I.A.T.D.M.): Appello per un rientro a scuola nella normalità.
25-06-2020 17:36 - ITALIA
Il Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori (C.I.A.T.D.M.) si mobilita in vista della riapertura delle scuole.
Fonte: mariangela Campus
“Abbiamo, tra le altre iniziative, inviato un appello al Presidente Giuseppe Conte, al Ministro Azzolina e al Ministro Speranza, in cui chiediamo che tutte le limitazioni previste siano temporanee e che si torni alla normalità per gli studenti, affinché si ritorni alle funzioni educative e di socializzazione della scuola” - Afferma la presidente C.I.A.T.D.M. Aurelia Passaseo.
“Ringrazio-continua la presidente Passaseo- tutti coloro che sostengono il nostro appello, associazioni, comitati, gruppi di professionisti (medici, avvocati, giuristi, psicologi, insegnanti, giornalisti)”.
APPELLO
È sempre più̀ vivo il fermento di associazioni, comitati, gruppi di professionisti (medici, avvocati, giuristi, psicologi, insegnanti, giornalisti), pronti a manifestare il proprio ragionato dissenso verso l'applicazione di un regime dissennato di controllo e condizionamento sociale sulla popolazione, e in particolare sulle giovani generazioni. Grazie a tante voci autorevoli e alla attività̀ di settori specialistici, l'opinione pubblica è sempre più̀ informata e sensibilizzata, sempre meno asservita alla propaganda mediatica che tenta di imporre il mono pensiero obbligatorio e, attraverso il ricatto della paura, isolamento e comportamenti conformi.
Alla luce di tutto quanto sopra esposto, chiediamo:
- che tutte le limitazioni al pieno esercizio del fondamentale diritto all'istruzione siano
ritenute temporanee e provvisorie dagli organismi tecnici e dalle istituzioni politiche;
- che sia profuso ogni sforzo per garantire al più̀ presto un ritorno alla normalità̀ della vita
scolastica, onde evitare che si perpetuino inutilmente le gravi distorsioni dettate dalla emergenza; - che non venga agitato lo spauracchio del contagio al fine di giustificare la trasformazione
radicale del modello di scuola;
- che l'ipertrofia tecnologica e digitale restituisca il posto a un'integrale formazione umana
e culturale degli scolari;
- che non sia proprio l'istituzione scolastica, fattasi propulsore della navigazione in rete, ad
esporre i minori ai plurimi rischi ad essa legati e ad alimentare il fenomeno già̀ tristemente diffuso della dipendenza dal mezzo digitale;
- che sia tempestivamente implementato il sistema di navigazione differenziata promosso dal CIATDM e già̀ fatto oggetto del ddl n. 1329, 6 giugno 2019 (a firma Calderoli); e del pdl n. 1537, 24 gennaio 2019 (a firma Tateo) assegnato alla Commissione Giustizia;
- che non venga esercitata una arbitraria sorveglianza sanitaria sugli scolari e sulle loro famiglie;
- che sia revocata per tempo qualsiasi imposizione di presidi sanitari o pseudo tali (in particolare mascherine, braccialetti elettronici, barriere fisiche e ogni altra misura non giustificata rispetto al rischio evidenziato in età̀ scolare) per la popolazione scolastica;
- che sia inibito ogni intervento abusivo ai danni dei minori che accusino sintomi di qualsiasi tipo all'interno dei locali scolastici e che, in ogni caso, sia sempre garantito in primis l'immediato avviso e intervento della famiglia;
- che nessun trattamento sanitario possa essere imposto come condizione per la frequenza della scuola di ogni ordine e grado.
Invitiamo infine le famiglie degli scolari:
- a vigilare affinché́ il perpetuarsi dello stato di emergenza non abbia a divenire presupposto
di interventi arbitrari e abusivi a danno proprio e dei propri figli da parte della istituzione scolastica o delle strutture sanitarie, ad oggi investite di un pericoloso quanto abnorme potere discrezionale nella gestione della sicurezza a scuola;
- ad opporsi con forza alla sostituzione della macchina al rapporto umano, dello schermo al libro, della tastiera alla penna;
- a reagire in ogni modo al tentativo di imporre l'isolamento fisico, la sterilizzazione sociale e l'annientamento culturale alle nuove generazioni.
Fonte: mariangela Campus
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