Centrosinistra, Conte a Renzi: “Io ora interlocutore? Politica è cosa seria”

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(Adnkronos) – “Renzi prima mi attaccava sulla gestione della pandemia e ora dice che sono un interlocutore privilegiato. La politica per noi è una cosa seria”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte, a margine dell’Assemblea di Coldiretti, rispondendo alle parole del leader di Iv che chiede un fronte unito per battere il governo Meloni. “Gli ultimi anni Matteo Renzi si è vantato sempre di aver mandato a casa il governo Conte in piena pandemia – ha aggiunto il presidente dei 5 Stelle uscendo dall’assemblea di Coldiretti – E oggi che fa? Dice che Conte è interlocutore privilegiato? Per noi di M5S la politica è una cosa seria…”. E a chi gli chiedeva se fosse un veto, il leader del M5S ha risposto ribadendo: “È una cosa seria”.  Matteo Renzi ha affrontato la questione intervistato dal Corriere della Sera. “Forte del successo alle Europee, il Pd di Schlein ha detto: vogliamo costruire l’alternativa e per farlo non mettiamo veti. Questo significa che cade il veto che su di noi era stato messo nel 2022. Ma anche noi abbiamo un obbligo – ha sottolineato – non possiamo mettere veti sugli altri, a cominciare dai Cinque Stelle. Il no ai veti non può che essere reciproco. Noi alle Europee abbiamo sfiorato il 4% e dunque abbiamo un consenso che alle prossime politiche può fare la differenza in almeno una trentina di collegi marginali. Saremmo decisivi”.  “Per noi – ha spiegato l’ex premier immortalato alla partita del cuore nell’abbraccio a Elly Schlein – è tempo di scelte. O si riapre la partita del Terzo Polo o si prende atto che il centro è decisivo solo se si allea in modo strutturale”. Possibile un’alleanza tra lei, Schlein, Conte e gli altri? “Non facciamola lunga: non solo è possibile ma è anche l’unica alternativa per evitare che ci teniamo per lustri Giorgia Meloni con sorelle, cognati e compagnia cantante”. “L’alternativa è semplice: subire o reagire. Per reagire va costruita l’alternativa, dichiarando chiusa la stagione dei veti emettendo insieme i voti”, ha concluso. Poi è tornato sul tema nella sua Enews: “Alle prossime politiche l’unica possibilità per cambiare rispetto al governo Meloni e Salvini è costruire un centrosinistra che costruisca un patto di governo puntuale, sui temi programmatici. E il Pd di Schlein esplicitamente dice che contano i voti e non i veti, a differenza di ciò che diceva il Pd del 2022. Non vedo spazi per un terzo polo anche alla luce delle inspiegabili divisioni, figlie di risentimenti e prive di elementi politici. Divisioni che noi con generosità abbiamo cercato di ricucire, anche accettando l’appello di Emma Bonino, a differenza di altri”.  “Italia Viva deve essere fiera di questi anni – ha proseguito l’ex premier – Abbiamo mandato a casa Salvini al Papeete, portato Draghi a Chigi, creato le condizioni per il Mattarella bis, costruito il Terzo Polo: dobbiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Ora si chiude un ciclo e si apre una storia nuova. Per me dobbiamo recuperare il motto degasperiano di un centro che guarda a sinistra: questa sarà la proposta che porterò nelle sedi formali del nostro partito, dopo la lunga campagna di ascolto di queste settimane. L’Assemblea Nazionale è già convocata per la fine di settembre, prima che si chiuda la campagna di tesseramento”. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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