Crotone-Cagliari, le parole di Mister Semplici alla vigilia

Il punto sulla situazione della squadra: La squadra che ho trovato è una squadra con il morale basso. Il lavoro più grosso è stato fatto sotto l’aspetto psicologico. Il tempo è normale sia poco e non mi sembrava giusto andare a stravolgere il metodo di lavoro. Ho comunque portato avanti qualche mio principio e in futuro andremo a pensare a quello che è il mio calcio.

Sul duo Pavoletti-Simeone: I due attaccanti possono giocare tutti e due insieme, bisognerà valutare giorno per giorno l’adattabilità da parte loro a questo tipo di gioco. Negli anni ho sempre giocato con le due punte o con il trequartista e due punte: non ho preclusione per un modulo o per un altro. Cerco di sfruttare le caratteristiche di ognuno.

Su Nainggolan: Radja fino ad oggi magari non è riuscito a esprimersi per intero nei 90’, ma sta acquistando quella condizione. Mi auguro che già da Crotone riesca a mostrare quello che tutti ci aspettiamo da lui. Giocherà più arretrato e valuteremo poi in quale ruolo di preciso. Mi piace non dare vantaggi agli avversari. È un giocatore che deve essere messo in condizione di esprimere le sue qualità, come tutta la rosa. Sappiamo che dobbiamo cambiare passo e dobbiamo fare qualcosa di diverso. Se fino a oggi è stato fatto 100, ma non abbiamo portato a casa quello che volevamo, dovremo fare di più.

Ancora su Pavoletti: Pavoletti non lo scopriamo oggi, è un giocatore importantissimo. Purtroppo, ha avuto un infortunio e una ricaduta e ha dovuto lavorare tanto per tornare al pari degli altri. È un elemento molto importante e cercherò di utilizzarlo per quella che sarà la sua disponibilità fisica dall’inizio o a partita in corso. Considero tutti titolari, partono tutti alla pari e cercherò di sfruttare al massimo la rossa che ho a disposizione.

Sul ruolo di Joao Pedro: Joao lo vedo attaccante, so che ha fatto bene anche in altri ruoli, ma lo vedo attaccante centrale vicino alla porta. Con la nostra conduzione di gara equilibrata dovremo aiutarlo a fargli avere più opportunità per farlo andare in gol.

Sul Crotone: Il Crotone è una buona squadra, si allena da tempo insieme, ha un filo logico e dei giocatori di qualità. Sarà una partita molto difficile, ma credo che questa organizzazione loro dovrà essere ribattuta con la nostra determinazione e la voglia di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Le parole sono al termine, dobbiamo rispondere con i fatti.

Su Asamoah, Duncan e Calabresi: Sono tre giocatori che hanno giocato poco, ad eccezione di Duncan che qualche presenza l’ha fatta. Ho cercato di parlare con tutti per capire quali fossero le loro problematiche, per dare quell’apporto che tutti si aspettano. Duncan è più vicino a una condizione al 70-80%, vedremo se partirà dall’inizio della gara, gli altri due sono più indietro. Asamoah lo conosciamo tutti e ci può aiutare. Calabresi lo vedo difensore centrale, ma ha caratteristiche anche come quinto, ma fisicamente rispetto agli altri è un po’ più indietro.

Sulla situazione dopo i positivi nel Torino e sugli esterni: Siamo tutti a posto, abbiamo avuto timore che ci potesse essere qualche possibile caso, ma per fortuna così non è stato e i ragazzi stanno tutti bene. In passato ho giocato con due esterni che avevano caratteristiche particolare, ma penso che ci siano anche qui e schiererò questi ragazzi nei propri ruoli. Giocare con gli esterni ci permette di fare più cross e andare più volte all’1vs1. Abbiamo dei giocatori molto bravi sul gioco di testa e più palle riusciamo a mettere dentro l’area, più facilitiamo la possibilità di fare gol. Dobbiamo sfruttare anche le palle inattive e dare valore alle qualità dei ragazzi ed esaltarle, per fare poi prestazioni positive.

Il ritorno in panchina dopo un anno: Per me è una novità, non avevo ancora vissuto questo periodo e già questa settimana ho dovuto fare 4 tamponi. Giocare senza pubblico è deficitario, però questo purtroppo vale per tutte le squadre e mi auguro che il prima possibile si possa tornare quasi alla normalità. Dopo un anno di assenza dalle panchine c’è la voglia di dimostrare le nostre competenze, mie e dello staff, e mettere questi ragazzi in condizione di esprimersi al meglio.

Dialogo con la squadra alla vigilia della gara: Ho cercato di parlare con tutto il gruppo e ho cercato di far capire l’importanza del momento che stiamo vivendo. In precedenza, si aspettava sempre la scintilla che cambiasse la situazione: questa deve partire da noi. Quando le cose non vanno bene, bisogna tirare fuori quel qualcosa in più. Solo attraverso la prestazione di ognuno dei ragazzi poi si può riuscire a determinare il risultato. Bisogna fare i fatti e cercheremo di dare quell’input che ci possa permettere di fare un risultato positivo.

Sul tempo a disposizione: Per il tempo, un allenatore avrebbe bisogno di 20 giorni, così non è e con lo staff siamo arrivati convinti di ciò che possiamo trasferire a questi ragazzi. Poche cose che poi possono portare a un cambiamento nell’interpretazione della gara, provare a migliorare quelle cose dove abbiamo visto che si deve intervenire.

Come vive la pressione del momento: Io la vivo molto bene, era quello che volevo e stando a casa facevo fatica. So della responsabilità che ho, ma è normale. Il Cagliari tappresenta tutta la regione e abbiamo una responsabilità importante. Questa è una società storica. Giochiamo per noi stessi sì, ma dobbiamo avere rispetto e scendere in campo con questa responsabilità.