Golden Gala al via: le parole dei protagonisti alla vigilia
08-06-2022 12:21 - Sport
Domani pomeriggio prenderà a Roma il via il Golden Gala, manifestazione di atletica leggera internazionale valida come tappa della Diamond League. Una notte di vere e proprie stelle che dovrà però fare a meno di Marcell Jacobs, a causa del riacutizzarsi di un infortunio. Lo spettacolo però resta garantito dalla presenza di atleti del calibro di Allyson Felix, Gianmarco Tamberi, Femke Bol o ancora Fred Kerley. Inoltre, prenderanno parte alle gare dei 200m anche i sardi Lorenzo Patta e Dalia Kaddari, oltre a Filippo Tortu e Fausto Desalu. Oggi alcuni dei protagonisti hanno parlato nella conferenza stampa davanti ai media in vista delle rispettive gare di domani. Queste le loro dichiarazioni:
Allyson Felix: “Ogni gara per me è diversa, voglio godermi ogni momento. Sto finendo la mia carriera in pista, ma non smetterò di lottare per le donne come ho sempre fatto. Prendo ogni gara una per volta e vedo come va. Voglio solo provare a fare meglio che posso. Se competerò ai nazionali statunitensi? Sì. Non so se questa sarà la mia ultima Diamond League. Farò un'altra gara dopo i Mondiali e vedrò”.
Dina Asher-Smith: “Sto bene, non vedo l'ora di gareggiare domani. Allyson è una leggenda e io sono una grandissima fan. Quando le ho portato l'attrezzatura alle Olimpiadi di Londra ero felicissima. Mi ha sempre ispirato. Ci sono certo momenti in cui capitano degli infortuni, ma fanno parte del percorso, bisogna tenerli in conto. Sono molto felice che la mia carriera mi abbia portato in molte città interessanti come anche Roma e Firenze”.
Elaine Thompson-Herah: “Come sto? Ho avuto un problema alla spalla, ma ho bisogno di gareggiare per vedere a che punto sono. Non voglio usare i miei infortuni come scuse. Voglio che sia la stagione che parli per se stessa e che si ripeta qualcosa come la scorsa stagione. Anche se non prendo l'oro ai mondiali non sarà un problema. Voglio che la stagione parli per sé. Il mio atleta italiano preferito? Credo che direi Jacobs. Mi sto allenando in Giamaica e il nuovo tecnico mi sta aiutando a lavorare su ciò che voglio ottenere”.
Shaunae Miller-Uibo: “Debutto nei 200m quest'anno? Sono molto eccitata di fare il debutto sulla distanza, non vedo l'ora. A volte è difficile trovare nuove motivazioni, ma sono felice e alla fine ci sono ovviamente sempre delle motivazioni. Bisogna lavorare duro, divertirsi e poi godersi tutto quello che viene. Sono molto felice di quanto ho ottenuto fino a questo momento, non so se farò doppietta a Parigi. Comunque anche questi mondiali non saranno gli ultimi per me. Questa è la mia prima volta a Roma e probabilmente proverò qualche ristorante. Proverò qualche piatto? Adoro la cacio e pepe. Questi mondiali non saranno gli ultimi per me”.
Malaka Mihambo: “Mi sento veramente molto bene, soprattutto rispetto ai due anni passati. Ho avuto un infortunio e ho dovuto fermarmi per 2-3 mesi durante il primo periodo del Covid. Ora mi sento come se fossi tornata a pieno. Ho realizzato di essere in buona forma, ma cominciare con quel salto di oltre 7m mi ha dato tanta fiducia. Fortunatamente la regola dell'anno scorso è cambiata e ora vincerà davvero la miglior performance. Non era una regola adatta agli atleti e non era buona per motivare. Anche io non ho una canzone preferita, sento quello che capita non ho una musica da gara. Basta che mi spinga oltre. Sono stata in India due volte ed è stato magico. Adoro la storia, la cultura, la natura, le persone. Tutto è stato molto bello e ho apprezzato la meditazione. Verso i mondiali? Come in ogni competizione voglio fare del mio meglio. Io adoro i rumori dei tifosi, gli incitamenti e tutti”.
Fred Kerley: “Niente è cambiato da quando ho vinto l'argento. Rivalità con Jacobs? Io adoro competere e voglio essere il migliore. Sono molto sicuro di me, amo quello che faccio e quindi sono sicuro in tutto quello che faccio. Adoro tutte le gare (100, 200, 400), come ho detto amo competere. Ho scelto i 100m perché quando senti di essere scelto dal destino per qualcosa lo fai. Tornerò anche sui 400m più avanti quest'anno. Canzone preferita? Io vado con come mi sento. Penso che preferisco gli stadi vuoti (ride ndr). Ora non riesco a sentire il coach”.
Jasmine Camacho-Quinn: “Non sono così sicura di me come Fred. Sono abbastanza tranquilla per la gara di domani, sto bene e non vedo l'ora. Andare a Kentucky mi ha cambiato molto, non solo come atleta ma anche come persona. Mi ha aiutato a calmarmi e ad aprirmi di più. Non ho una canzona preferita. Correre nello stadio dei mondiali mi porterà dietro dei bei ricordi, ma correrci per un mondiale è diverso che in passato. Io sono felice di avere i fan allo stadio, ma anche a me non sono dispiaciuti gli stadi vuoti. Ma ora siamo tornati alla normalità ed è bello sentire i tifosi”.
Gianmarco Tamberi: “L'inizio di stagione ci sono state alcuni problemi. Questa è la competizione più importante per me ed è l'ultima prima dei mondiali. Ho sempre fatto bene, ma non ho mai vinto qui al Golden Gala di Roma e ora voglio vincere. Non credo ai portafortuna a parte a Femke con me in conferenza stampa che porta sempre bene (ride ndr). I tifosi italiani sono sempre stati fantastici. Non vedo l'ora di competere sotto la curva Sud e so che i tifosi saranno fantastici. Mi dispiace che non ci sia Mutaz Barshim, sapevo che non era al massimo, ma credeva di riuscire a venire. Mi dispiace davvero e spero che si riprenda presto. Mi dispiace che non ci sia Marcell, perché dopo quello che abbiamo fatto ai giochi sarebbe stato incredibile ripeterlo qui a Roma, in casa. So che verrà a guardarci e a supportarci, ma ora è bene che si focalizzi sul riprendersi e prepararsi ai mondiali. Non so che misura aspettarmi, ma l'obiettivo principale è vincere la competizione.
Femke Bol: “Sono diversi i 300 ostacoli dai 400. E' stato bello il record del mondo e non me lo aspettavo. Ma non posso fare paragoni tra le due gare. Avevo vinto a Firenze e non vedo l'ora di tornare in pista domani. Lea Sprunger? Mi manca allenarmi con lei, ma le sento spessissimo. Ero al telefono con lei fino a poco fa”.
Athing Mu: “E' stato molto belle vincere la medaglia alle Olimpiadi, anche al rientro è stato bello ricevere l'affetto di tutti. Sono felice di essere qui e domani sarà un po' l'inizio della mia carriera professionale, perché è la prima volta che partecipo ad una Diamond League lontano dagli Stati Uniti. Non pensavo di cominciare subito con un record personale ad Eugene. Quindi tornare per i mondiali sarà sicuramente bellissimo. Chi non vorrebbe fare un record del mondo?”.
Allyson Felix: “Ogni gara per me è diversa, voglio godermi ogni momento. Sto finendo la mia carriera in pista, ma non smetterò di lottare per le donne come ho sempre fatto. Prendo ogni gara una per volta e vedo come va. Voglio solo provare a fare meglio che posso. Se competerò ai nazionali statunitensi? Sì. Non so se questa sarà la mia ultima Diamond League. Farò un'altra gara dopo i Mondiali e vedrò”.
Dina Asher-Smith: “Sto bene, non vedo l'ora di gareggiare domani. Allyson è una leggenda e io sono una grandissima fan. Quando le ho portato l'attrezzatura alle Olimpiadi di Londra ero felicissima. Mi ha sempre ispirato. Ci sono certo momenti in cui capitano degli infortuni, ma fanno parte del percorso, bisogna tenerli in conto. Sono molto felice che la mia carriera mi abbia portato in molte città interessanti come anche Roma e Firenze”.
Elaine Thompson-Herah: “Come sto? Ho avuto un problema alla spalla, ma ho bisogno di gareggiare per vedere a che punto sono. Non voglio usare i miei infortuni come scuse. Voglio che sia la stagione che parli per se stessa e che si ripeta qualcosa come la scorsa stagione. Anche se non prendo l'oro ai mondiali non sarà un problema. Voglio che la stagione parli per sé. Il mio atleta italiano preferito? Credo che direi Jacobs. Mi sto allenando in Giamaica e il nuovo tecnico mi sta aiutando a lavorare su ciò che voglio ottenere”.
Shaunae Miller-Uibo: “Debutto nei 200m quest'anno? Sono molto eccitata di fare il debutto sulla distanza, non vedo l'ora. A volte è difficile trovare nuove motivazioni, ma sono felice e alla fine ci sono ovviamente sempre delle motivazioni. Bisogna lavorare duro, divertirsi e poi godersi tutto quello che viene. Sono molto felice di quanto ho ottenuto fino a questo momento, non so se farò doppietta a Parigi. Comunque anche questi mondiali non saranno gli ultimi per me. Questa è la mia prima volta a Roma e probabilmente proverò qualche ristorante. Proverò qualche piatto? Adoro la cacio e pepe. Questi mondiali non saranno gli ultimi per me”.
Malaka Mihambo: “Mi sento veramente molto bene, soprattutto rispetto ai due anni passati. Ho avuto un infortunio e ho dovuto fermarmi per 2-3 mesi durante il primo periodo del Covid. Ora mi sento come se fossi tornata a pieno. Ho realizzato di essere in buona forma, ma cominciare con quel salto di oltre 7m mi ha dato tanta fiducia. Fortunatamente la regola dell'anno scorso è cambiata e ora vincerà davvero la miglior performance. Non era una regola adatta agli atleti e non era buona per motivare. Anche io non ho una canzone preferita, sento quello che capita non ho una musica da gara. Basta che mi spinga oltre. Sono stata in India due volte ed è stato magico. Adoro la storia, la cultura, la natura, le persone. Tutto è stato molto bello e ho apprezzato la meditazione. Verso i mondiali? Come in ogni competizione voglio fare del mio meglio. Io adoro i rumori dei tifosi, gli incitamenti e tutti”.
Fred Kerley: “Niente è cambiato da quando ho vinto l'argento. Rivalità con Jacobs? Io adoro competere e voglio essere il migliore. Sono molto sicuro di me, amo quello che faccio e quindi sono sicuro in tutto quello che faccio. Adoro tutte le gare (100, 200, 400), come ho detto amo competere. Ho scelto i 100m perché quando senti di essere scelto dal destino per qualcosa lo fai. Tornerò anche sui 400m più avanti quest'anno. Canzone preferita? Io vado con come mi sento. Penso che preferisco gli stadi vuoti (ride ndr). Ora non riesco a sentire il coach”.
Jasmine Camacho-Quinn: “Non sono così sicura di me come Fred. Sono abbastanza tranquilla per la gara di domani, sto bene e non vedo l'ora. Andare a Kentucky mi ha cambiato molto, non solo come atleta ma anche come persona. Mi ha aiutato a calmarmi e ad aprirmi di più. Non ho una canzona preferita. Correre nello stadio dei mondiali mi porterà dietro dei bei ricordi, ma correrci per un mondiale è diverso che in passato. Io sono felice di avere i fan allo stadio, ma anche a me non sono dispiaciuti gli stadi vuoti. Ma ora siamo tornati alla normalità ed è bello sentire i tifosi”.
Gianmarco Tamberi: “L'inizio di stagione ci sono state alcuni problemi. Questa è la competizione più importante per me ed è l'ultima prima dei mondiali. Ho sempre fatto bene, ma non ho mai vinto qui al Golden Gala di Roma e ora voglio vincere. Non credo ai portafortuna a parte a Femke con me in conferenza stampa che porta sempre bene (ride ndr). I tifosi italiani sono sempre stati fantastici. Non vedo l'ora di competere sotto la curva Sud e so che i tifosi saranno fantastici. Mi dispiace che non ci sia Mutaz Barshim, sapevo che non era al massimo, ma credeva di riuscire a venire. Mi dispiace davvero e spero che si riprenda presto. Mi dispiace che non ci sia Marcell, perché dopo quello che abbiamo fatto ai giochi sarebbe stato incredibile ripeterlo qui a Roma, in casa. So che verrà a guardarci e a supportarci, ma ora è bene che si focalizzi sul riprendersi e prepararsi ai mondiali. Non so che misura aspettarmi, ma l'obiettivo principale è vincere la competizione.
Femke Bol: “Sono diversi i 300 ostacoli dai 400. E' stato bello il record del mondo e non me lo aspettavo. Ma non posso fare paragoni tra le due gare. Avevo vinto a Firenze e non vedo l'ora di tornare in pista domani. Lea Sprunger? Mi manca allenarmi con lei, ma le sento spessissimo. Ero al telefono con lei fino a poco fa”.
Athing Mu: “E' stato molto belle vincere la medaglia alle Olimpiadi, anche al rientro è stato bello ricevere l'affetto di tutti. Sono felice di essere qui e domani sarà un po' l'inizio della mia carriera professionale, perché è la prima volta che partecipo ad una Diamond League lontano dagli Stati Uniti. Non pensavo di cominciare subito con un record personale ad Eugene. Quindi tornare per i mondiali sarà sicuramente bellissimo. Chi non vorrebbe fare un record del mondo?”.
Di Maria Laura Scifo
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