Green Pass: Il sindacato di Polizia SAP : "mancano i criteri di attuazione e messa in opera per il nostro comparto"
11-10-2021 09:34 - SARDEGNA
Il Sindacato Autonomo di Polizia manifesta forte preoccupazione sull'evolversi della situazione in Italia in relazione ai fatti di cronaca accaduti nei giorni scorsi e dell'aumento della tensione sociale in concomitanza dell'entrata in vigore dell'obbligo del green pass anche tra gli operatori delle forze dell'ordine.
La mancanza di norme attuative che regolamentano la gestione del green pass e il cospicuo numero di lavoratori che non si sono sottoposti al vaccino fa si che si crei un vuoto gestionale difficile da governare.
Il SAP regionale chiede dunque l'intervento del Questore di Cagliari affinché si faccia portavoce delle istanze dei lavoratori del comparto Polizia di Stato.
Questo è il testo integrale del comunicato:
"Gentilissimo Signor Questore,
mancano solo cinque giorni alla data di attuazione del decreto che prevede l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori, ivi compresi gli uomini e le donne della Polizia di Stato, eppure ancora nessuna circolare ministeriale ne ha sancito i criteri di attuazione e la messa in opera per il nostro comparto.
Ogni giorno i colleghi ci chiedono novità e purtroppo non possiamo dar loro riposte proprio in virtù della grave mancanza manifestata dall’Amministrazione.
Quando si sono manifestati i problemi legati alla circolare di divieto di accesso alle mense, ci siamo esposti anche mediaticamente per evitare che i colleghi venissero, come poi accaduto, discriminati in virtù della mancanza di manovre a supporto da parte dell’Amministrazione che si è imposta affermando “E’ COSI’ E BASTA!”
La scelta di non vaccinarsi può essere anche non condivisa, ma è e deve rimanere una scelta libera e non imposta in nessuna maniera.
Lo abbiamo sempre detto, vaccinarsi, per quanto ritenuto fondamentale per uscire dalla crisi sanitaria, non è un obbligo e pertanto i colleghi che hanno deciso di scegliere la strada opposta devono essere messi in condizione di lavorare serenamente e di conseguenza l’Amministrazione ha l’impegno di tutelare la salute dei suoi uomini con manovre coscienziose.
E’ inaccettabile il ritardo nell’emanazione di norme attuative, a pochi giorni dall’entrata in vigore, non sappiamo chi controllerà, come saranno gestite le situazioni ambigue, come l’Amministrazione coprirà i buchi che i colleghi assenti provocheranno.
Non ci compete entrare nella questione dell’illegittimità o meno del green pass, ci limitiamo ad osservare con preoccupazione ciò che sta avvenendo nelle piazze.
E allora perché non chiarire, non dettare regole di facile attuazione per poter far organizzare i colleghi che hanno deciso di intraprendere con convinzione questa strada?
E’ troppo facile da parte nostra far finta di niente, nascondersi dietro alla forza che dà quel pezzo di carta custodito in tasca ed esibito ogni qualvolta venga richiesto, bisogna chiarire un volta per tutte cosa succederà dopo il 15 ottobre.
Perché se i colleghi rimarranno a casa, bisognerà intervenire per assicurare i servizi e già i nostri organici piangono pietà.
In città ci sono molti colleghi che vivono nel limbo sostenendo di non sentirsi tutelati, e ci sentiamo di dar loro ragione.
E si badi bene, non è una gara, una partita tra vaccinati e non, dove ognuno commenta in maniera negativa le scelte dell’altro. Qui ne va di mezzo tutta l’operatività del sistema, e da parte nostra non è uno schierarsi con una o l’altra parte, è dar voce a tutti i nostri rappresentati, a chi subirà il decreto governativo con l’impossibilità di presentarsi a lavoro e chi dovrà occupare il proprio tempo a controllare o addirittura a coprire i buchi rimasti, come se non fosse già così proprio in virtù delle mancanze che si trascinano da anni.
Per questo abbiamo chiesto i tamponi gratuiti presso gli uffici sanitari ma pare non sia possibile, ed allora abbiamo interpellato decine di farmacie e centri di analisi per stipulare convenzioni per poter dare ai colleghi un servizio, per far si che le loro libere scelte non subiscano enormi conseguenze economiche.
Come Sindacato non possiamo girarci dall’altra parte, a Cagliari sono molti i colleghi che hanno scelto di percorrere questa strada e che ricoprono ruoli importanti in uffici fondamentali per la perfetta funzionalità del sistema della sicurezza. Cosa succederà dal 15 ottobre? Chi andrà a gestire le piazze sempre più calde? Chi coprirà i buchi lasciati scoperti nei turni di Volante?
Nel mare delle incertezze si pescano solo dilemmi e noi ci aspettiamo dall’Amministrazione tutto il contrario.
Sappiamo che ad oggi esiste la possibilità di effettuare tamponi nei nostri uffici sanitari in condizioni di perplessità circa il proprio stato di salute così come previsto dalla normativa.
In virtù di quanto esposto, chiediamo a Lei di farsi portavoce con il Ministero dell’Interno, segnalando lo stato d’emergenza in cui versa l’apparato della sicurezza della provincia di Cagliari per garantire i servizi minimi istituzionali, chiedendo l’autorizzazione all’espletamento di tamponi gratuiti negli Uffici sanitari della Polizia di Stato per tutti gli operatori volontari in servizio, sia non vaccinati che vaccinati, anche per dar seguito ed attuazione alla normativa vigente sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Non possiamo permetterci di perdere uomini, né va della sicurezza di tutti gli operatori di Polizia".
mancano solo cinque giorni alla data di attuazione del decreto che prevede l’obbligo di green pass per tutti i lavoratori, ivi compresi gli uomini e le donne della Polizia di Stato, eppure ancora nessuna circolare ministeriale ne ha sancito i criteri di attuazione e la messa in opera per il nostro comparto.
Ogni giorno i colleghi ci chiedono novità e purtroppo non possiamo dar loro riposte proprio in virtù della grave mancanza manifestata dall’Amministrazione.
Quando si sono manifestati i problemi legati alla circolare di divieto di accesso alle mense, ci siamo esposti anche mediaticamente per evitare che i colleghi venissero, come poi accaduto, discriminati in virtù della mancanza di manovre a supporto da parte dell’Amministrazione che si è imposta affermando “E’ COSI’ E BASTA!”
La scelta di non vaccinarsi può essere anche non condivisa, ma è e deve rimanere una scelta libera e non imposta in nessuna maniera.
Lo abbiamo sempre detto, vaccinarsi, per quanto ritenuto fondamentale per uscire dalla crisi sanitaria, non è un obbligo e pertanto i colleghi che hanno deciso di scegliere la strada opposta devono essere messi in condizione di lavorare serenamente e di conseguenza l’Amministrazione ha l’impegno di tutelare la salute dei suoi uomini con manovre coscienziose.
E’ inaccettabile il ritardo nell’emanazione di norme attuative, a pochi giorni dall’entrata in vigore, non sappiamo chi controllerà, come saranno gestite le situazioni ambigue, come l’Amministrazione coprirà i buchi che i colleghi assenti provocheranno.
Non ci compete entrare nella questione dell’illegittimità o meno del green pass, ci limitiamo ad osservare con preoccupazione ciò che sta avvenendo nelle piazze.
E allora perché non chiarire, non dettare regole di facile attuazione per poter far organizzare i colleghi che hanno deciso di intraprendere con convinzione questa strada?
E’ troppo facile da parte nostra far finta di niente, nascondersi dietro alla forza che dà quel pezzo di carta custodito in tasca ed esibito ogni qualvolta venga richiesto, bisogna chiarire un volta per tutte cosa succederà dopo il 15 ottobre.
Perché se i colleghi rimarranno a casa, bisognerà intervenire per assicurare i servizi e già i nostri organici piangono pietà.
In città ci sono molti colleghi che vivono nel limbo sostenendo di non sentirsi tutelati, e ci sentiamo di dar loro ragione.
E si badi bene, non è una gara, una partita tra vaccinati e non, dove ognuno commenta in maniera negativa le scelte dell’altro. Qui ne va di mezzo tutta l’operatività del sistema, e da parte nostra non è uno schierarsi con una o l’altra parte, è dar voce a tutti i nostri rappresentati, a chi subirà il decreto governativo con l’impossibilità di presentarsi a lavoro e chi dovrà occupare il proprio tempo a controllare o addirittura a coprire i buchi rimasti, come se non fosse già così proprio in virtù delle mancanze che si trascinano da anni.
Per questo abbiamo chiesto i tamponi gratuiti presso gli uffici sanitari ma pare non sia possibile, ed allora abbiamo interpellato decine di farmacie e centri di analisi per stipulare convenzioni per poter dare ai colleghi un servizio, per far si che le loro libere scelte non subiscano enormi conseguenze economiche.
Come Sindacato non possiamo girarci dall’altra parte, a Cagliari sono molti i colleghi che hanno scelto di percorrere questa strada e che ricoprono ruoli importanti in uffici fondamentali per la perfetta funzionalità del sistema della sicurezza. Cosa succederà dal 15 ottobre? Chi andrà a gestire le piazze sempre più calde? Chi coprirà i buchi lasciati scoperti nei turni di Volante?
Nel mare delle incertezze si pescano solo dilemmi e noi ci aspettiamo dall’Amministrazione tutto il contrario.
Sappiamo che ad oggi esiste la possibilità di effettuare tamponi nei nostri uffici sanitari in condizioni di perplessità circa il proprio stato di salute così come previsto dalla normativa.
In virtù di quanto esposto, chiediamo a Lei di farsi portavoce con il Ministero dell’Interno, segnalando lo stato d’emergenza in cui versa l’apparato della sicurezza della provincia di Cagliari per garantire i servizi minimi istituzionali, chiedendo l’autorizzazione all’espletamento di tamponi gratuiti negli Uffici sanitari della Polizia di Stato per tutti gli operatori volontari in servizio, sia non vaccinati che vaccinati, anche per dar seguito ed attuazione alla normativa vigente sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
Non possiamo permetterci di perdere uomini, né va della sicurezza di tutti gli operatori di Polizia".
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