GUGLIELMO E OBIETTIVO TRE e OBIETTIVO TRICOLORE

“Don't Stop Me Now", queste sono le parole, di un vecchio successo dei Queen, questo il messaggio di incoraggiamento ad Alex Zanardi, dei paratleti sulle note della famosa canzone dei Queen.

Guglielmo, un ragazzo che ha superato gli “anta”, diversamente abile, ci racconta di Obiettivo Tre, una Onlus creata da Alex Zanardi e Pierino Dainese: dare la possibilità alle persone disabili che non possono accedere ai contributi INAIL, di affacciarsi al ciclismo paraolimpico.

Ci dice Guglielmo: < In quest'ultimo anno, anche con la collaborazione di “Disabili no limit” associazione voluta da Giusy Versace e della Fitarco, le discipline di “Obiettivo Tre” sono aumentate: oggi abbiamo l'atletica, il tiro con l'arco, il paratriathlon e la carrozzina olimpica e quindi più atleti, non solo appassionati di paraciclismo. A me personalmente hanno dato un handbike in accomodato d'uso, in modo da potermi approcciare con questo sport, perché solo il modello base costa circa €3.000, quindi tu spenderesti questa somma, non sapendo se continui con questa passione? Magari con quell'importo ti compreresti un'auto usata. Mi ricordo, che io quando andavo dal mio ortopedico e vedevo queste handbike, mi dicevo sempre: “Io voglio fare questo”. Poi è successo che un giorno Alex ha scritto un post su Facebook, nella quale ringraziava le persone che li davano la forza, io gli ho ri-scritto se per caso poteva trovarmi un handbike. Lui mi ha risposto subito, scrivendomi di contattare Pierino Dainese e da lì a novembre 2019, ho fatto il primo campus e mi hanno dato questa bici particolare, sono tornato a Cagliari e ho iniziato ad allenarmi. Loro ti aiutano ad avere delle basi di conoscenza: regolamento, allenamento nutrizione e uso degli integratori, poi sta a te decidere come proseguire. All'inizio eravamo circa 60 persone ora siamo più 100. Poi più avanti vai, più avanti migliori, ma tu non puoi tenerti un handbike a vita, anche perché toglieresti la possibilità ad altri di esercitarsi con questa disciplina. Quindi devi decidere, se continuare con questo sport, che sia a livello amatoriale, che sia agonistico e comprarti eventualmente modelli anche da €10.000 ma che sicuramente hanno delle performance migliori, di un classico modello base in alluminio. Io personalmente, ora proverò un handbike creata da Zanardi in collaborazione con la “Dallara”, in carbonio e leggerissima.
Poi Guglielmo, ci spiega invece che cos'è esattamente obiettivo tricolore: < Una staffetta, nata durante il Lockdown dello scorso anno: un momento buio della nostra vita che ha cambiato tutti noi e le nostre abitudini, soprattutto per chi ha delle difficoltà. La manifestazione vuole essere una ripartenza. Il messaggio infatti è che nonostante le difficoltà della Vita, tutti ce la possono fare, basta volerlo. Siamo al secondo anno di questa manifestazione e si effettuano diverse tappe in tutta Italia, dall'Alto Adige sino in Sicilia. E toccherà anche alla Sardegna, esattamente a Cagliari il 14 luglio con partenza alle h17.00 da Piazzale Marco Polo, andremo sino al Lungo mare Poetto e arriveremo intorno alle h18 alla piazza sotto la chiesa di Bonaria. Una tappa di circa 20 km, fatti in tranquillità. Non ho avuto delle difficoltà nell'organizzazione, al Comune sono stati gentilissimi, però è stato difficile chiedere le autorizzazioni alle autorità portuali e ho dovuto desistere.
Guglielmo ci dice anche che purtroppo in Sardegna non trova un preparatore, perché è l'unico che pratica handbike a Cagliari. Ci vorrebbe un Velodromo. Zone abbandonate dove poterle costruire ce ne sono tante, dove poter fare percorsi sia per le bici normali che le handbike. Ma manca qualcuno che dia l'input, e nessuno se ne occupa. Le piste ciclabili che ci sono, non sono per niente pratiche per nessun ciclista agonista, che sia bici per normodotati o che sia per le handbike. Ma poi in città manca proprio la cultura delle piste ciclabili, perché la gente ci parcheggia sopra. Questo è un problema sia per il ciclista tradizionale, figuriamoci per le persone come me che non possono scendere a piedi. Ed è giusto dare la possibilità di pedalare a chiunque, senza creare intralcio al traffico delle auto. Guglielmo si allena tre volte alle settimane, circola in strada per circa 30 km. Cerca di non creare troppe tossine per non appesantire il muscolo. Poi ci sono giorni, secondo il vento è impossibile allenarsi, perché il vento sposta l'handbike. Guglielmo mi confida che da ragazzino non gli piaceva il ciclismo, usava la bici per andare al mare con gli amici. Ora però non mi piace chiedere aiuto nel fare le cose, quindi andare al mare devi chiedere aiuto al bagnino per l'ombrellone, il lettino e fare il bagno. Molti sport non gli piacevano come il basket o il tennis. Io poi ho sempre giocato a calcio. In seguito, mi sono innamorato sin da subito dell'handbike >.

Concludo questo articolo, facendo un Appello alle nostre Autorità ed esprimendo anche un parere personale. Chiedo a tutte le Istituzioni della nostra città, di creare uno spazio libero, sicuro e aperto per chiunque voglia praticare sia handbike e non solo.

Esprimo un mio parere. Ho visto il film “La Grande Staffetta”. Un film documentario con testimonianze, filmati e immagini di come e quando è nato questo Progetto. In questi giorni al cinema e consiglio a tutti quanti di andare a vederlo, un bellissimo docufilm che ci aiuta anche a capire le difficoltà della Vita. La parte iniziale della staffetta è stata documentata magistralmente da Alex Zanardi, raccontando il nostro Bel Paese. Poi sappiamo tutti com'è andata. FORZA ALEX SIAMO TUTTI CON TE!!