Il liceo classico Siotto pronto a ripartire

Le regole stabilite sono state rigide ma hanno dato i risultati sperati, con nessun contagiato all’interno della scuola. «Abbiamo soppresso la sala professori, la ricreazione è stata fatta rigorosamente in aula – evidenzia -, è stata proibita la circolazione nei cortili. Abbiamo disabilitato i distributori automatici, i nostri insegnanti di educazione fisica non hanno svolto alcuna attività pratica ma si sono concentrati sulle lezioni di teoria. Non è stato semplice fare tali scelte ma era inevitabile. La scuola presenta tanti aspetti, non solo la lezione in aula. Manca il confronto umano ma questo è ciò che ci impone un momento complicato come quello che stiamo attraversando, non ci si può permettere nessuna distrazione». Positiva l’esperienza della DAD, obbligatoria dal 5 novembre per effetto del nuovo DPCM, che ha permesso ad alcuni alunni di vincere la propria timidezza e colmare pregresse lacune. «La scuola sa cambiare pelle e organizzarsi – prosegue -, e la didattica a distanza presenta degli aspetti positivi. Sia gli alunni che il corpo docenti si sono saputi adattare con impegno e serietà, rendendo possibile lo svolgimento delle lezioni in maniera ottimale». Il rientro a scuola era previsto per il 7 gennaio ma a causa del perpetuarsi della pandemia non è stato possibile riprendere. Nonostante ciò si mostra fiducioso Aldo Pillittu per la graduale ripresa in presenza delle iniziative portate avanti dal Liceo che porta il nome del noto avvocato e politico cagliaritano senatore del Regno d’Italia nel 1861.

«Quando tutto si risolverà, riprenderà il laboratorio di cinema – conclude -, seguito con passione dal Professore di religione Italo Montisci, che prevede un cortometraggio finale di cui i nostri alunni scrivono la sceneggiatura. Inoltre, parteciperemo alla manifestazione “Monumenti aperti online” dove presenteremo la tomba di Attilla Pontilla. Insomma, non resteremo certo con le mani in mano. La scuola è in grado di affrontare nuove sfide e, nonostante tutto, guardiamo con fiducia all’avvenire». La speranza per il futuro è quella di rivedere i corridoi nuovamente pieni zeppi di alunni. «Questa è una situazione paradossale – sottolinea malinconicamente l’operatrice scolastica Donatella Tatti -, una scuola senza alunni è priva di anima. I ragazzi per noi sono tutto, ci rendono partecipi delle loro esperienze di vita, facendoci tornare ai tempi in cui eravamo giovani. Vederli giornalmente è ciò che ci manca di più e ciò che speriamo di poter rivivere presto».