Intervista a Stefano Arrica in occasione della presentazione del suo libro “Mio papà, il padre dello Scudetto”
19-11-2022 12:11 - Sport
Arrica: «Ero invidiato dai miei compagni di scuola, ma ho avuto un conflitto con mio padre perché ero “il figlio di”»
Stefano Arrica, intervistato da Lorenzo Schirru, racconta il suo ultimo libro dedicato ad Andrea, storico presidente e vicepresidente del Cagliari, tra aneddoti e ricordi.
Stefano Arrica, “Mio papà, il padre dello Scudetto” è un libro che racconta di suo padre. Pensa che sia il giusto omaggio per quello che era il vicepresidente, il presidente e, soprattutto, il tifosi del Cagliari?
Ecco, quanto la rende orgoglioso sapere di essere il figlio di colui che, da vicepresidente, ha portato lo Scudetto per la prima volta a Sud di Roma nel calcio italiano?
Stefano Arrica, intervistato da Lorenzo Schirru, racconta il suo ultimo libro dedicato ad Andrea, storico presidente e vicepresidente del Cagliari, tra aneddoti e ricordi.
Stefano Arrica, “Mio papà, il padre dello Scudetto” è un libro che racconta di suo padre. Pensa che sia il giusto omaggio per quello che era il vicepresidente, il presidente e, soprattutto, il tifosi del Cagliari?
«Penso che sia il giusto omaggio per il padre. Perché questa storia che ho raccontato, che ho scritto, con i miei cari amici Sergio e Gianluca, l’abbiamo scritta perché è stata una promessa fatta a mio padre quando ci stava lasciando. Non è solo un libro del Cagliari, del calcio, ma è una storia di famiglia, di un padre e di un figlio. Ovviamente s’intrecciano le storie che possiamo immaginare – che sono le storie dello Scudetto – la vita di mio padre è stata dopotutto quella del dirigente sportivo a tutto tondo. Ho voluto mettere tutta la nostra vita insieme, da ragazzino fino a quando ci ha lasciato: debolezze, simpatie, racconti, aneddoti e quant’altro. Tutto fatto, però, nel rispetto della figura che era mio padre».
Ecco, quanto la rende orgoglioso sapere di essere il figlio di colui che, da vicepresidente, ha portato lo Scudetto per la prima volta a Sud di Roma nel calcio italiano?
«Non voglio spoilerare il libro se qualcuno lo legge, però è una storia che nasce e finisce. Durante questa storia c’è tutta una serie di condizioni di vita, io ero molto orgoglioso, da bambino ero molto contento, un bambino che racconta una posizione di privilegio, di fortuna ad essere lì e vivere quei momenti da ragazzino. Ero quasi invidiato dai miei compagnetti di giochi e di scuola. Poi son cresciuto e – un po' come mio papà – ero l’orgoglio di un ragazzo che cresceva, e continuavo ad essere “il figlio di”. Continuavo a giocare a pallone ed ero “il figlio di”, facevo qualcosa ed ero “il figlio di”. Per cui, sai, per l’orgoglio di ragazzo che cresce sono scappato di casa e ho avuto un conflitto enorme con mio padre. Questo conflitto è durato un bel po' di anni tra alti, bassi e rapporti di un amore particolare. Mio padre non me lo faceva vedere, ma era sempre un metro dietro di me. dopo l’età di 40 anni siamo diventati migliori amici, quindi questo è un racconto molto piacevole. Potrebbe leggerlo anche chi non è interessato al calcio o allo sport, perché è una storia di vita. Potrebbe veramente leggerlo chiunque».
Stefano, parliamo di lei: figlio di Andrea, ma anche imprenditore, dirigente, presidente della Federazione Golf, ora ha scritto un libro, ma quali sono i suoi progetti futuri?
«Intanto, se dobbiamo fare paragoni – così quando si fanno i paragoni tra padre e figlio nei giocatori come quelli nei dirigenti – io a mio papà non gli lego le scarpe. Lui è stato un fenomeno, quello che si potrebbe chiamare in gergo calcistico “il Maradona di situazione” e io sono il “De Napoli della situazione”, il De Napoli che gli stava dietro a “marrare”. Io sono De Napoli e papà Maradona, se devo fare un piccolo riferimento calcistico. Per cui è evidente che non posso fare quello che ha fatto mio papà. Mio papà ha vinto lo Scudetto, oggi (tra l’altro) non sono più nemmeno nel Cagliari Calcio. Rivincere quello Scudetto è difficile. Credo una cosa: quello che ha insegnato mio padre sono l’onestà, la lealtà e l’educazione. Questo è ciò su cui si basa tutto e poi ognuno ha le sue potenzialità, i suoi interessi».
Di Lorenzo Schirru