Le criptovalute potrebbero soppiantare le forme tradizionali di pagamento
31-10-2022 11:11 - ECONOMIA FISCO E LAVORO
Una tendenza ormai difficilmente irreversibile, seppur negli ultimi anni il mercato di riferimento ha vissuto una battuta d’arresto.
Se si va ad analizzare il settore da vicino ci si rende conto che è in grandissima ascesa e che a breve le monete virtuali potrebbero soppiantare le forme tradizionali di pagamento, o quantomeno diventarne una valida alternativa, cosa che già accade ora seppur in numeri limitati.
Un passo avanti che deve essere fatto seguendo quanto accade in altre parti del mondo.
Anche alcuni negozi di lusso lo permettono, a questi si aggiungono anche ristoranti e bar, che fanno ricorso ad uno strumento molto simile al tradizionale pos usato per gli ordinari pagamenti con carte di debito o di credito.
Per la verità nel nostro paese c’è ancora scarsa conoscenza del tema criptovalute in generale (per approfondire si può leggere questa guida sulle criptovalute).
Cosa spinge a questa attenzione?
Tutte valide motivazioni che stanno portando alla proliferazione delle monete digitali, fenomeno che in Italia sta avendo una crescita seppur a rilento e molto meno di quanto accade all’estero.
Si parla di criptovalute, le monete digitali ormai universalmente note che da qualche anno a questa parte sono letteralmente esplose nella loro valutazione, spinte in particolare della crescita di alcune di loro come nel caso del Bitcoin.
Se si va ad analizzare il settore da vicino ci si rende conto che è in grandissima ascesa e che a breve le monete virtuali potrebbero soppiantare le forme tradizionali di pagamento, o quantomeno diventarne una valida alternativa, cosa che già accade ora seppur in numeri limitati.
Perché buona parte del dibattito attorno a questi strumenti è legato proprio alle necessità di regolamentare finalmente in modo definitivo il settore che oggi si muove all’interno di una sorta di zona grigia.
Un passo avanti che deve essere fatto seguendo quanto accade in altre parti del mondo.
In Svizzera ad esempio, da sempre locomotiva per tutto quello che riguarda i discorsi legati all’economia e alla finanza.
Ebbene lì, soprattutto a Lugano, è possibile effettuare acquisti presso alcuni negozi fisici pagando con Bitcoin, la criptovaluta più nota nonché quella a maggiore capitalizzazione.
In Svizzera, dove nei negozi si paga in Bitcoin
Anche alcuni negozi di lusso lo permettono, a questi si aggiungono anche ristoranti e bar, che fanno ricorso ad uno strumento molto simile al tradizionale pos usato per gli ordinari pagamenti con carte di debito o di credito.
Un esperimento di successo a giudicare dall’apprezzamento rilevato, cosa opposta rispetto a quanto accade in Italia dove si registra ancora una notevole renitenza a questo genere di strumenti.
Per la verità nel nostro paese c’è ancora scarsa conoscenza del tema criptovalute in generale (per approfondire si può leggere questa guida sulle criptovalute).
Argomento che non riesce ancora a decollare sebbene siano tanti coloro i quali le ritengano uno strumento molto utile e interessante, potenzialmente in grado, come si diceva, di sostituire i tradizionali sistemi di pagamento come il pos.
Cosa spinge a questa attenzione?
Il fatto che le criptovalute sono molto facili da utilizzare, comode, non perdono di valore periodicamente come accade con le monete tradizionali vittima dell’inflazione.
Inoltre, sono sicure in quanto possono essere conservate dentro ad un wallet virtuale personale, all’interno del quale nessuno può accedere.
Tutte valide motivazioni che stanno portando alla proliferazione delle monete digitali, fenomeno che in Italia sta avendo una crescita seppur a rilento e molto meno di quanto accade all’estero.
Con tutti i vantaggi e le incognite che ciò rappresenta.
Redazione Cagliari Live Magazine