MA DAVVERO STA PER FINIRE? secondo l’OMS la Pandemia in Europa volge al termine
DANIELE CARDIA BARCOLLO MA NON MOLLO
scritto da Daniele Cardia il 30-01-2022 18:18
Secondo alcune fonti autorevoli, sembrerebbe che l'Organizzazione Mondiale alla Sanità avrebbe affermato che dopo la variante Omicron, verso marzo, l'Europa dovrebbe uscire da due anni terribili di Pandemia. Sembrerebbe che si sia raggiunto il picco? Il picco non è la zappa per la terra però. Il virus rallenta, grazie anche ad un'ottima maggioranza della popolazione vaccinata, grazie anche perché più del 69% della popolazione è stata contagiata da questa variante. Quindi si è molto vicini, alla cosiddetta immunità di gregge. Abbiamo visto e provato sulla nostra pelle che questa variante è molto contagiosa, ma meno pericolosa della DELTA. Io personalmente, ne sono ancora uscito indenne, ma non si sa mai. Però, posso affermare che in due anni di Pandemia, non avevo mai fatto un tampone, ma in questo ultimo mese, ne ho fatto ben cinque. Insomma, quando si dice, a gennaio, ho fatto più tamponi che allenamenti in palestra. Abbiamo chiesto a due Grandi Esperti, la loro opinione:
Professor Aldo Manzin – Virologo e Docente di Microbiologia c/o Azienda Ospedaliero-Universitaria Cagliari – Lab. Microbiologia Applicata
1. SECONDO L'OMS, DOPO OMICRON VERSO MARZO LA PANDEMIA IN EUROPA, STAREBBE PER FINIRE?
2. POTREMO BUTTARE LE MASCHERINE?
I dati attuali sul rallentamento della circolazione virale in Europa fanno effettivamente ritenere che ragionevolmente entro marzo dovremmo assistere ad una defervescenza importante dell'onda pandemica. Che non significa però che il virus scomparirà: continuerà a circolare, ma l'estesa immunità di popolazione acquisita grazie alle vaccinazioni e alle infezioni naturali ne conterrà presumibilmente la capacità di diffusione.
2. POTREMO BUTTARE LE MASCHERINE?
Non sarà opportuno, a mio parere, abbandonare d'improvviso ogni precauzione e ogni intervento di contenimento, in primis abbandonare le mascherine. Capisco che "buttare" le mascherine rappresenti un gesto simbolico e un segno di speranza per un ritorno ad una situazione di normalità pre-pandemica. Ma io ritengo che una ragionevole e sana abitudine per quello che riguarda le norme igieniche, ad esempio indossare la mascherina nella stagione autunno-invernale nei luoghi chiusi e affollati, e igienizzare correttamente le mani, dovrà entrare a far parte del nostro comportamento usuale.
Professor Giovanni Sotgiu – Epidemiologo e Docente di Epidemiologia c/o Università di Sassari
1. QUALE FUTURO DELLA PANDEMIA?
2. QUALI SARANNO LE CICATRICI CHE RIMARRANNO IN NOI, A CARATTERE SANITARIO, ECONOMICO E SOCIALE?
Purtroppo, non si sta modificando l'andamento epidemiologico perchè diversi stati europei, ultimo la Russia, stanno presentando ascese della curva epidemica in relazione al diffondersi delle varianti viralo omicron BA.2 e BA.1, le cui caratteristiche di contagiosità fanno aumentare drammaticamente le infezioni, i ricoveri in area medica e terapia intensiva, con considerevole incremento dei decessi. Nei Paesi più poveri, ove i livelli di copertura vaccinale sono più bassi, il rischio di infezione e malattia diventa altissimo. Inoltre, l'elevata circolazione virale può favorire l'occorrenza di nuove pericolose varianti virali.
2. QUALI SARANNO LE CICATRICI CHE RIMARRANNO IN NOI, A CARATTERE SANITARIO, ECONOMICO E SOCIALE?
Il rischio di non reagire adeguatamente alla pandemia condurrà a rilevanti problemi sanitari. Oltre ai problemi nella fase acuta dell'infezione (con sofferenze rilevanti legati alla malattia, ai ricoveri, ed alle morti), non possono non essere menzionate le complicanze a medio e lungo termine legate all'occorrenza del long Covid. Inoltre, la conversione di alcuni reparti ha portato a ritardi nella attività chirurgica e nella gestione di importanti patologie croniche (ad esempio tumori). L'impatto sanitario determina, inoltre, importanti conseguenze economico-finanziarie legate ad interruzione di attività per malattia e quarantena.
Daniele Cardia
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