Sassuolo-Cagliari 2-2: i rossoblù si aggrappano due volte al pari, che perla di Keita

21-11-2021 14:27 -

Il Cagliari stenta ad osare e con il Sassuolo guadagna un punto, lasciando però un pizzico di rammarico e una serie di "What if" non indifferente. Bravi i rossoblù a riprendere per due volte i neroverdi, ma spenti nella conduzione del gioco a pareggio acquisito. Arriva un punto che smuove, seppur di poco ed in via temporanea, la classifica in attesa della gara tra Salernitana e Sampdoria. La grande bellezza del pomeriggio è la perla di Keita, gol di rara fattura che in casa rossoblù non si vedeva da tempo, a cui va aggiunto il solito Joao Pedro, glaciale dal dischetto e con un'esultanza all'italiana.

Primo tempo. Dopo una iniziale fase di studio, è il Sassuolo a prendere il mano le redini della gara e al 7' è solo una grandissima parata di Cragno ad evitare il vantaggio dei padroni di casa. Frattesi si inserisce alla perfezione e viene premiato da Traorè con un gran filtrante, poi controlla e conclude ma l'estremo difensore rossoblù alza il primo muro di fine mattinata. Fino al 13' sembra un monologo emiliano, complice anche la brillantezza del reparto offensivo di Dionisi. A mancare è solo il gol, con Scamacca che se ne divora uno, impattando male e spedendo alta la palla perfetta di Frattesi.

Lentamente il Cagliari si desta dal torpore iniziale e al 28' Bellanova si rende autore di un bel gesto balistico concludendo al volo sul cross di Zappa dall'altro lato. A negare la gioia del gol è un attento Consigli con un ottimo intervento. L'inerzia della partita sembra cambiare e al 30' Ceppitelli di testa su calcio d'angolo trova un buon pallone di testa, ma la sfera scheggia la parte alta della traversa e termina a lato.

L'ultimo canto del Cagliari prima del vantaggio casalingo capita sulla testa di Joao Pedro, servito velocemente da Zappa con un interessante spiovente dalla trequarti di destra verso l'area. Il colpo di testa impegna Consigli, che poi però gestisce e blocca. Come detto poco dopo arriva la rete del Sassuolo con Scamacca. Azione da manuale dopo un recupero palla di Traorè, che riesce a servire Berardi. L'esterno di prima lancia appunto Scamacca che a tu per tu con Cragno non sbaglia, nonostante il tentativo di disturbo da parte di Ceppitelli.

I rossoblù reagiscono immediatamente e al 40' trovano il gol del pari con una perla assoluta di Keita. Nandez salta Raspadori con un sombrero e mette in mezzo un pallone alto, ma lento. Keita coglie il tempo giusto per coordinarsi e colpire in rovesciata la sfera che prima tira uno schiaffo alla traversa e poi si insacca alle spalle dell'estremo difensore, fermando il punteggio sull'1-1. Si va dunque a riposo in perfetta parità.

Secondo tempo. Nella ripresa il copione è lo stesso della prima frazione. Il Sassuolo riprende in mano il gioco e a destare preoccupazioni alla retroguardia del Cagliari è il duo Frattesi-Berardi. Al 51', un intervento scellerato di Lykogiannis su Frattesi causa un calcio di rigore per i neroverdi. Sul dischetto si presenta Berardi che spiazza Cragno e riporta avanti i suoi.

Come nel primo tempo, il Cagliari reagisce e per spirito di emulazione al 55' si procura un calcio di rigore. Joao Pedro anticipa astutamente Frattesi in area e si fa agganciare dallo stesso avversario. Pochi dubbi per Baroni che fischia immediatamente. Dagli 11 metri va lo stesso brasiliano che trasforma e riporta in equilibrio la gara. A questo punto però i rossoblù riprendono la loro gara di contenimento, senza riuscire ad osare nella metà campo avversaria.

Al 62' ci prova Traorè per il Sassuolo, ma la sua conclusione a botta sicura viene respinta dal petto di Lykogiannis. All'80' torna protagonista Cragno con un grandissimo intervento su Defrel che evita il nuovo sorpasso avversario. Poco dopo, all'83', un cross di Nandez sporcato da un difensore emiliano impegna severamente Consigli che però riesce comunque ad evitare il peggio. Dopo 4' di recupero la gara si conclude senza né vincitori né vinti e con un Cagliari che ha mostrato di voler tenere stretto un pareggio piuttosto che provare ad affondare il colpo decisivo con il rischio di scoprirsi.

Di Maria Laura Scifo