Così racconta ala stampa nazionale Argon Hysai, segretario generale di Cgil Edili del comprensorio Ticino–Olona "Aveva appena finito di pranzare con il titolare della pizzeria in cui avrebbe dovuto lavorare tra pochi giorni. I due avevano intenzione di tornare insieme nel locale al civico —per fare il punto sui lavori di rinnovamento del ristorante: lavori pressoché conclusi, con tanto di muri rimbiancati di fresco. Michele aveva però deciso di anticipare il suo futuro datore di lavoro, recandosi da solo nel locale dicendo:«Non ti preoccupare, se arriva l'elettricista, gli apro io»."
Quando, poco dopo, il datore di lavoro ha deciso di raggiungerlo, cercando di entrare nel locale con la chiave, si è accorto che l'uomo aveva chiuso il locale, ovviamente, dall'interno. Cercando ripetutamente di chiamarlo al cellulare, l'unica cosa che riusciva a sentire dall'esterno era il telefono di Michele che continuava, ripetutamente, a suonare senza ottenere alcuna risposta.
Ossevando dalle vetrine è riuscito a scorgere il forno che pareva un cumulo di macerie. È stato in quel momento che il titolare, spaventato dalla scena, ha chiamato i carabinieri ed il 118. "Quando i soccorritori sono entrati nella pizzeria, lo spettacolo che si sono trovati davanti era terribile: Michele Esposito giaceva sotto il forno a legna, inanimato. Il medico non ha potuto fare altro che constatare la morte del pizzaiolo. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Legnano, i tecnici dell'Ats Milano Ovest, i Carabinieri e gli Agenti della Polizia locale di Parabiago, che hanno provveduto ai rilievi, Il corpo di Michele Esposito è stato rimosso attorno alle 19."
Il sindaco di Parabiago, Raffaele Cucchi, manifestando il suo dispiacere per la tragedia dichiara: «Intendo seguire con attenzione l'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio perché non è giusto morire di lavoro».
Angelia Ascatigno