Coronavirus: allarme di Fipe Confindustria

20-04-2020 17:34 -

La Fipe Confindustria ha lanciato l'allarme. La chiusura di questi due mesi, la possibile conseguentemente apertura a regime ridotto, creerà nel settore dei pubblici esercizi una perdita di circa 30 miliardi di euro. Gli aiuti previsti dallo Stato sono assolutamente insufficienti, ed a loro dire, sarebbe consono dare a questa categoria altri aiuti. Ad esempio servirebbero denari per poter far fronte a spese come affitti dei locali, o anche le varie bollette che arrivano puntuali come il più classico degli orologi svizzeri. Secondo la Fipe sono a rischio fallimento ben 50000 aziende, che si tradurebbero in una perdita di circa 300000 posti do lavoro. Un danno economico notevole, a cui lo Stato non potrebbe far fronte. Sarebbe un vero e proprio tracollo del settore, che creerebbe un ondata preoccupante di nuovi disoccupati ed un'emergenza sociale senza precedenti. Di ciò chiaramente ne gioverebbero le varie organizzazioni criminali, in grado di assoldare nuova manovalanza a buon mercato. A tal proposito è nato in decalogo interessante. Fipe-Confcommercio ha predisposto un pacchetto di richieste al Governo e alla politica per mettere in campo, con urgenza, misure che consentano la sopravvivenza di questo settore:

1) risorse vere a fondo perduto per le imprese parametrate alla perdita di fatturato
2) moratoria sugli affitti: serve una compensazione per il periodo di chiusura e per il periodo di ripartenza
3) cancellazione imposizione fiscale come Imu, Tari, affitto suolo pubblico e altre imposte fino alla fine del periodo di crisi
4) sospensione pagamento delle utenze
5) prolungamento degli ammortizzatori sociali fino alla fine della pandemia
6) sgravi contributivi per chi manterrà i livelli occupazionali
7) reintroduzione dei voucher per il pagamento del lavoro accessorio
8) possibilità di lavorare per asporto, come avviene in tutta Europa
9) concessione di spazi all'aperto più ampi nel periodo di convivenza con il virus, per favorire il distanziamento sociale e permettere agli esercizi di lavorare
10) un piano di riapertura con tempi e modalità certe condiviso con gli operatori del settore, per permettere a tutte le imprese di operare in sicurezza.

Queste le condizioni per cercare di salvate una crisi economica, annunciata e figlia dell'imprevisto.


Fonte: Marco Tavolacci