Alla bambina è stato dato il nome di “Aisha” in onore della dottoressa. Il dottore ha regalato alla madre una collana d'oro che indossava con la scritta “Aisha” in arabo."Ho pensato di darglielo e lei avrà un piccolo ricordo del dottore che l'ha consegnata a 35.000 piedi in aria mentre sorvolava il Nilo", ha detto. Non si sa a che stato della gravidanza fosse la neomamma, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ma secondo quanto si legge sul sito della compagnia aerea, le donne non possono viaggiare se hanno superato la 27esima settimana di gravidanza.
Quella della piccola Aisha, ad ogni modo, non è una storia unica nel suo genere: nel dicembre e a giugno 2017 una bambina ed un bambino erano nati rispettivamente a bordo di un volo della Pakistan International Airlines e della Jet Airways, mentre ad aprile 2018, su un aereo della Turkish Airlines, era venuta al mondo un'altra bambina. Anche lo scorso 22 agosto 2021 un’altra donna afghana aveva partorito a bordo di un altro aereo militare, americano, appena atterrato alla base di Ramstein, in Germania.
In quell’occasione personale medico era potuto salire sul velivolo e prestare assistenza alla partoriente.
Angelia Ascatigno