Dopo Silvia Aisha Romano, adesso liberate Giovanna e Riccardo, non serve pagare nessun riscatto.

11-05-2020 18:24 -

Mentre il Governo festeggia il rientro della neo-convertita all'Islam Silvia Aisha Romano e dopo aver pagato un presunto riscatto, cosi si dice da fonti non ufficiali, di 4 milioni di euro due nostri connazionali si trovano prigionieri nella nave Oasis of the seas.

Giovanna Salaris e Riccardo Rapisarda si trovano relegati nella loro cabina dallo scorso 25 Marzo, quando sono stati licenziati e trattenuti a bordo senza assistenza sanitaria e col passaporto sequestrato. Ci aspettiamo lo stesso interessamento da parte del Governo per i nostri connazionali trattenuti ingiustamente lontano dall'Italia, non bisogna neanche pagare nessun riscatto come per Aisha Silvia Romano, non vale la scusa del contagio perché abbiamo visto tutti le foto che ritraggono baci e abbracci tra il premier Conte, il Ministro Di Maio e i parenti di Aisha al suo rientro, alcuni senza guanti altri con mascherina abbassata con volti sorridenti in un piccolo assembramento.

La nave da crociera Oasis of the Seas sulla quale lavoravano i nostri connazionali si trova bloccata al largo delle Bahamas.
Dopo che il livello di guardia a bordo della nave da crociera è stato abbassato da “quarantena” a “post quarantena”, hanno comunicato ai due ragazzi italiani “che non verranno forniti più i due litri d'acqua quotidiani e la carta igienica così come le lenzuola”.
Per averle dovranno recarsi nelle zone dove ci sono i distributori e pagarle di tasca propria

Lo sfogo di Giovanna: “Perché lo Stato ci ha dimenticato? Uscire dalle nostre cabine per comprare l'acqua è una mossa che ci ammazza umanamente e psicologicamente. Dov'è il console di Miami Cristiano Musillo? Dov'è lo Stato? Ci hanno promesso che saremmo tornati in Italia ben due volte e ne abbiamo le prove e i documenti, ci hanno anche fatto “quasi” partire e trasferire su un'altra nave e poi ci hanno rispedito indietro, definendoci “Aliens” persone che possono infettare. Non avendo un contratto perché siamo ancora a bordo di questa nave in mezzo al mare? La nostra quarantena sulla nave è terminata, riportateci a terra o in sicurezza. Ma salvateci come ci avete promesso”.

Diversi sono stati gli appelli della giovane al Premier Conte e al Ministro degli Esteri Di Maio. Ma ancora nessuna risposta. Il governo americano non autorizza lo sbarco dalla nave in quarantana. Dove a bordo ci sarebbero diversi casi positivi al coronavirus.
1600 i membri in “ostaggio” (tra loro undici italiani) dal 15 marzo, quando è arrivato lo stop alle crociere a causa della pandemia.
La paura è tanta ha detto la giovane di Carbonia ai microfoni del Tg2: “Non sappiamo nulla del numero esatto dei contagi, ieri ci è stato detto che un collega non ce l'ha fatta. Viviamo nell'incertezza, ci sentiamo dimenticati” dice la donna.

«Ci hanno detto che in Italia erano state avviate le restrizioni e non potevamo scendere, non c'erano voli disponibili - racconta ancora Giovanna - abbiamo contattato l'Unità di crisi e ci hanno detto che c'erano voli il 31 marzo e il 7 aprile. Abbiamo cercato di acquistarli, ma non è stato possibile: i nostri passaporti sono in mano alla compagnia e inoltre per sbarcare negli Usa ci vogliono permessi che noi non avevamo».
Liberate Giovanna e Riccardo!






Fonte: Mariangela Campus