Oncologico Cagliari vietate le visite ai pazienti terminali ma all’interno si vendono piante, la testimonianza di una nostra lettrice.

20-05-2020 11:42 -

Sono arrivate a me le testimonianze di alcuni parenti che a causa del covid-19 sono impossibilitati ad accudire e visitare i loro congiunti ricoverati all'ospedale oncologico di Cagliari.

In particolare, mi ha colpito la testimonianza del signor Pietro che da 25 giorni non vede la moglie ricoverata in stadio terminale. “sono disperato, al pensiero che mia moglie possa pensare che la ho abbandonata, non vede una faccia familiare è sola e io non posso accudirla in questi momento terribile, potrebbe lasciarmi da un momento all'altro”.

Altra testimonianza arriva dalla signora Paola “ho accompagnato mio figlio a fare un esame, aveva appuntamento alle 13, 00 ed è uscito alle 15,30, mi hanno lasciato fuori sotto la pioggia ad aspettare senza nessun riguardo per la mia età e la mia salute”.
Continua la signora Paola:” un medico alla fine si è mosso a pietà e mi ha fatto entrare dopo un'ora e mezza di attesa sotto la pioggia e in barba a tutte le prescrizioni di sicurezza ho notato che all'interno si vendevano delle piantine, non so se questa vendita fosse autorizzata presumo di si, ma questa circostanza mi ha lasciato sgomenta. Sapere che all'esterno con me c'erano tanti parenti che soffrivano per non poter vedere i loro cari con la scusa della sicurezza e vedere invece vasi di piante”.

La situazione per quanto riguarda le visite è la medesima in tutta Italia, ma visto che la Sardegna ha un tasso di contagi quasi zero, si potrebbe sicuramente fare una eccezione almeno per i malati terminali. Morire in solitudine è disumano e pur comprendendo le misure di sicurezza l'atteggiamento nei confronti della sofferenza dovrebbe essere diverso, andiamo al market, andiamo a passeggiare, andiamo al lavoro dovremmo andare a stare con chi amiamo e rischiamo di non salutare per l'ultima volta.

La testimonianza della signora Paola è arrivata con un video che non pubblichiamo per tutelare la privacy.




Fonte: Mariangela Campus