Non mangiano accanto ai ragazzi Down , vergognoso gesto di discriminazione in pizzeria

28-12-2019 14:00 -

Gravissimo atto discriminatorio avvenuto pochi giorni prima di Natale nel paesino di Filadefia in provincia di Vibo Valentia.

A farne le spese un gruppo di ragazzi " speciali" affetti da sindrome di Down che si trovavano in pizzeria per trascorrere una serata e guardare un programma televisivo.

Il gravissimo fatto è stato raccontato e denunciato dallo stesso responsabile dell'associazione onlus “Club dei ragazzi-gruppo per l’autonomia dei ragazzi con sindrome di down” Francesco Conidi.

Secondo il racconto di Conidi, «i giovani si trovavano con due accompagnatori, tra i quali un genitore di uno di loro, a mangiare una pizza in attesa di vedere insieme la serie tv Rai “Ognuno è perfetto”.

All’improvviso alcuni clienti presenti nel locale, hanno posto in essere una rumorosa protesta, sostenendo di avere nausea alla vista dei ragazzi, di “comprendere la malattia degli stessi ma di non poter cenare accanto a loro”, e rivendicando il fatto che “a Roma certe cose non accadono”.

Due accompagnatori, seduti a poca distanza dai ragazzi proprio per favorirne l’autonomia, si sono avvicinati chiedendo spiegazioni alla famiglia in questione ma hanno ottenuto in risposta solo ulteriori insulti e la conferma dell’essere nauseati dalla vista dei ragazzi, tanto da lasciare il locale subito dopo».

«Il comportamento di questa famiglia, incivile e del tutto disumano – aggiunge il responsabile del “Club dei ragazzi”, ha profondamente offeso la comunità di Filadelfia, da sempre sensibile e inclusiva nei confronti di tali problematiche».

Il sindaco Maurizio De Nisi, informato dell’accaduto, ha «da subito condannato l’atto discriminatorio, rivendicando l’attività di inserimento lavorativo che proprio in questo periodo il Comune sta portando avanti nei confronti di alcuni dei ragazzi.

C’è da augurarsi – conclude amareggiato Conidi – che questi siano episodi isolati e destinati all’estinzione, anche se è sconfortante prendere atto che alle soglie del 2020 a una persona possa essere negata la libertà di cenare con gli amici solo perché affetta da sindrome di down».


Fonte: Redazione Cagliari Live