La Piazza del Carmine a Cagliari è stata simbolicamente imbandita con tante tovaglie come i tavoli di un ristorante apparecchiati con piatti e bicchieri.
Una manifestazione che ha visto decine e decine di ristoratori disciplinati e composti, seduti per terra come a simboleggiare che sono “ con il sedere per terra” dopo mesi di sacrifici causati dalla pandemia.
“ Gli imprenditori di questo settore si stanno dimostrando persone responsabili, che rispettano rigorosamente i protocolli sanitari loro imposti, che non possono reggere ulteriormente una situazione che decreterebbe la condanna a morte per migliaia di imprese. È evidente che non si possono far ricadere le responsabilità del ritorno dell'epidemia sul nostro comparto: sono altri i fattori che hanno purtroppo causato una nuova emergenza. Sarebbe una scelta disastrosa, con la disperazione e la rabbia che sta crescendo oltre il livello di guardia. La pandemia va gestita con attenzione sicuramente alla salute, ma anche riscontrando le aspettative e le esigenze del settore che il governo conosce perfettamente perché la Fipe le ha trasferite nelle occasioni di confronto istituzionale.
Chiediamo di poter continuare a lavorare per non morire e per questo servono, senza ritardo o inutili annunci, le misure promesse” si legge in un comunicato Fipe.
Presente anche il SDinca Paolo Truzzu che scrivendo su Facebook ha così commentato la sua partecipazione e sostegno alla manifestazione: " Capisco perfettamente il grido di rabbia degli esercenti e delle tante famiglie.
Per questo non possiamo voltarci dall'altra parte, e pensare che i problemi di migliaia di persone non siano anche i nostri.
Il virus non va sottovalutato, ma le misure del nuovo Dpcm rischiano di mettere in ginocchio l'economia della nostra città. Penso che il Governo avrebbe potuto e dovuto muoversi prima e meglio.
Chiudere alle 18 non é una soluzione.
Quindi onde evitare polemiche che sento già sorgere, ribadisco che insistere con atteggiamenti genericamente isterici, con il quotidiano stillicidio dei numeri, sia assolutamente sbagliato.
Oggi, solo il 7% dei cagliaritani positivi è in ospedale. Dunque: rispettiamo le regole ma "no fobia" o condanna sociale.
Noi sindaci chiediamo al governo immediati interventi economici per tutte le attività che verranno falcidiate dalle chiusure. Aggiungo che non accetteremo di essere in prima linea costretti a tagliare i servizi di assistenza alle persone, i trasporti, il mondo che si muove e che ha necessità impellenti" .
GUARDA IL REPORTAGE DELLA MANIFESTAZIONE