Cagliari. I ristoratori apparecchiano con tovaglie e piatti la Piazza del Carmine. La protesta in 24 città

28-10-2020 17:34 -

Si è svolta stamane la manifestazione di oggi indetta da Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, una protesta pacifica organizzata in 24 città italiane per dire no alle restrizioni imposte dall’ultimo dpcm, ma soprattutto per raccontare le imprese, i valori ed il lavoro dei lavoratori del mondo della ristorazione.

La Piazza del Carmine a Cagliari è stata simbolicamente imbandita con tante tovaglie come i tavoli di un ristorante apparecchiati con piatti e bicchieri.

Una manifestazione che ha visto decine e decine di ristoratori disciplinati e composti, seduti per terra come a simboleggiare che sono “ con il sedere per terra” dopo mesi di sacrifici causati dalla pandemia.

“ Gli imprenditori di questo settore si stanno dimostrando persone responsabili, che rispettano rigorosamente i protocolli sanitari loro imposti, che non possono reggere ulteriormente una situazione che decreterebbe la condanna a morte per migliaia di imprese. È evidente che non si possono far ricadere le responsabilità del ritorno dell'epidemia sul nostro comparto: sono altri i fattori che hanno purtroppo causato una nuova emergenza. Sarebbe una scelta disastrosa, con la disperazione e la rabbia che sta crescendo oltre il livello di guardia. La pandemia va gestita con attenzione sicuramente alla salute, ma anche riscontrando le aspettative e le esigenze del settore che il governo conosce perfettamente perché la Fipe le ha trasferite nelle occasioni di confronto istituzionale.
Chiediamo di poter continuare a lavorare per non morire e per questo servono, senza ritardo o inutili annunci, le misure promesse” si legge in un comunicato Fipe.

Presente anche il SDinca Paolo Truzzu che scrivendo su Facebook ha così commentato la sua partecipazione e sostegno alla manifestazione: " Capisco perfettamente il grido di rabbia degli esercenti e delle tante famiglie.

Per questo non possiamo voltarci dall'altra parte, e pensare che i problemi di migliaia di persone non siano anche i nostri.

Il virus non va sottovalutato, ma le misure del nuovo Dpcm rischiano di mettere in ginocchio l'economia della nostra città. Penso che il Governo avrebbe potuto e dovuto muoversi prima e meglio.

Chiudere alle 18 non é una soluzione.

Quindi onde evitare polemiche che sento già sorgere, ribadisco che insistere con atteggiamenti genericamente isterici, con il quotidiano stillicidio dei numeri, sia assolutamente sbagliato.

Oggi, solo il 7% dei cagliaritani positivi è in ospedale. Dunque: rispettiamo le regole ma "no fobia" o condanna sociale.
Noi sindaci chiediamo al governo immediati interventi economici per tutte le attività che verranno falcidiate dalle chiusure. Aggiungo che non accetteremo di essere in prima linea costretti a tagliare i servizi di assistenza alle persone, i trasporti, il mondo che si muove e che ha necessità impellenti" .

GUARDA IL REPORTAGE DELLA MANIFESTAZIONE



Fonte: Redazione Cagliari Live