Di Battista: Renzi " un accoltellatore professionista". No ad un patto di legislatura con Renzi

29-01-2021 19:42 -

Malumori in casa 5 stelle dopo le parole del portavoce Vito Crimi pronunciate dopo la consultazione al Quirinale.

Crimi si è detto disponibile ad “un patto di legislatura” con le forze di maggioranza che hanno lavorato insieme in quest’ultimo anno e mezzo.

Queste le parole del portavoce 5 stelle: “Durante la consultazione abbiamo espresso la nostra disponibilità ad un confronto con chi intende dare risposte concrete nell’interesse del paese con spirito collaborativo per un governo politico che parta dalle forze di maggioranza che hanno lavorato in quest’ultimo anno e mezzo insieme, ma con un patto di legislatura chiaro davanti ai cittadini e che sia affrontato con lealtà".

Ed ancora ha ribadito la fiducia a Giuseppe Conte: “ Per il movimento 5 stelle l’unica persona in grado di condurre con serietà ed efficacia il paese attraverso questa fase particolarmente complessa è Giuseppe Conte”.

Un’apertura, quella del patto di legislatura, che non è piaciuta ad Alessandro Di battista che palesando un possibile rientro in pista di Matteo Renzi nella nuova maggioranza che si andrebbe a delineare, ha tuonato con un post al vetriolo, pubblicato sulla sua pagina Facebook, definendo il leader di Italia Viva un “ un accoltellatore professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate” , e minacciando in maniera diretta e senza mezzi termini la sua uscita dal movimento.

Queste le parole di Di Battista : Il 12 gennaio scorso condivisi la linea presa dai principali esponenti del Movimento 5 Stelle e scrissi queste parole: «Non so quel che farà o meno nelle prossime ore il manipolo di anti-italiani. Mi interessa quel che farà il Movimento. Ebbene io credo che se i renziani dovessero aprire una crisi di governo reale in piena pandemia, nessun esponente del Movimento dovrebbe mai più sedersi a un tavolo, scambiare una parola, o prendere un caffè con questi meschini politicanti».
Prendo atto che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. Significa rimettersi nelle mani di un "accoltellatore" professionista che, sentendosi addirittura più potente di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di indirizzare i fondi del recovery verso le lobbies che da sempre rappresenta.
L'ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci".

La crisi dunque continua.



Fonte: Redazione Cagliari Live