Oltre la partita. Essere cagliaritano oggi

18-04-2021 13:09 -

“Ci sono giocatori come me che per rendere devono lavorare a testa bassa, correre più dell’avversario e talvolta anche più del compagno di squadra di talento, altri come “lui” – apostrofando Messi – che invece a un certo punto, dentro la gara, decidono di vincere la partita...e la vincono!” ( J. Guardiola)

Talvolta, aggiungo io, ci sono squadre che non hanno la fortuna di avere un giocatore così in rosa, ma hanno la possibilità di trovare una motivazione di quel livello, scavando, ascoltando, conoscendo il valore e la storia che circonda una maglia, una città e la sua società.
Il mondo del pallone è denso di esempi di questo tipo; l’Atletico Madrid, il Bilbao, il Barça, il Real, il Bayern, lo United, il River o il Boca...etc, ma tutte trovano una destinazione comune che è racchiusa nel significato di identità.

Attenzione, non identità nella sua accezione di giocatore che gioca nella squadra della sua città, ma bensì identità come concetto di riconoscersi in quel contesto sociale, storico e sportivo. Il calcio, da che mondo e mondo, è espressione del popolo, talvolta della nazione e, per estremo, addirittura di quartiere.
Ricordiamo in tanti il “calcio totale” degli olandesi, pittosto che il “difensivismo” degli italiani, l’atletismo delle nazionali africane, per passare poi dall’estro degli argentini alla “spensieratezza” brasiliana o la “garra” uruguagia.
Partendo da questo presupposto ogni “piazza” sportiva ha la su identità.
Nella penisola questo è abbastanza evidente; da nord a sud ogni squadra ha il suo “perché”, la sua ragion d’essere. Anche Cagliari rientra in questa analisi, in Italia forse è tra le identità più forti; per riconoscersi in questo concetto, chi passa dalle nostre parti “sos istranzos”, deve affrontare un processo di conoscenza, ascolto e rispetto molto delicato.
Se però riesci, e gli esempi sportivi del passato ne sono una dimostrazione, a capire, ad accettare e far posto nel tuo cuore a questa identità allora avrai trovato il modo di far sì che, chi crede, conosce e vive quella società, che ha respirato quella storia e giorno dopo giorno affronta la quotidianità con quei valori, si possa identificare in te che hai accolto e fatto tuo quel concetto.
Per tornare al Cagliari di oggi, che riesce nell’impresa di ribaltare una gara ormai compromessa, una gara che ti ha visto “morto” una, due e poi tre volte, e nonostante ciò riesci a portala a casa, credo di non professare eresia se dico che, quel Cagliari, nel suo modo di affrontare le avversità manifestatesi all’interno della gara, abbia messo in campo una identità nella quale noi tifosi identitari ci siamo ampiamente riconosciuti.

Il tifoso del Cagliari non chiede altro se non questa voglia di rispecchiarsi nelle prestazioni della propria squadra, al di là del risultato finale; Coesione, compattezza, sostegno reciproco, alzare sempre la testa, comunicare concetti sinceri, reagire alle situazioni negative e gioirne “impare”.

Di Giambattista Marongiu