Docenti Scuola: Manifestazione in Via Roma contro un Recovery Fund che non risolve i problemi della scuola

06-05-2021 14:21 -

L’Unione Sindacale di Base ha proclamato per giovedì 6 marzo lo sciopero nazionale della scuola, insieme a Cobas Sardegna, Unicobas, Cub e Osa, per dire no a un modello di istruzione fatto di test Invalsi – come se questi 15 mesi di pandemia non avessero ulteriormente scarnificato il già fragile corpo della scuola pubblica – e no a un Recovery Fund e collegato PNRR che lasciano intatti i veri problemi, quelli contro i quali combattono quotidianamente il personale della scuola, gli studenti, le famiglie.

A Cagliari la manifestazione si è svolta in Via Roma davanti al Palazzo del Consiglio Regionale.

Lo sciopero poggia sulla base di richieste estremamente chiare:

immissione in ruolo di tutti i precari (docenti e ATA) a partire da quelli con tre anni di servizio, con un investimento di almeno 7 mld;
libertà di mobilità per docenti e ATA (no ai vincoli quinquennali e triennali);
investimento pluriennale nella riqualificazione e ampliamento degli edifici scolastici (13 mld);
la ripresa di una scuola in sicurezza a settembre, con DPI adeguati (FFp2), più spazi, riduzione del numero di alunni per classe, sanificazioni adeguate (anche dell’aria) e nuovi organici in servizio dal 1° settembre;
un sistema adeguato di tracciamento dei contagi;
una campagna vaccinale efficace e rapida;
l’abbandono della Didattica Digitale Integrata, una volta aperte le scuole a settembre;
l’abolizione dei test Invalsi e dei Pcto;
un rinnovo contrattuale che preveda un investimento di 7 mld per un congruo aumento degli stipendi, più il necessario per un immediato riconoscimento economico relativo al maggiore impegno di docenti e ATA durante la pandemia;
completa internalizzazione del personale ausiliario ed educativo;
rifiuto di ogni ipotesi di autonomia differenziata.

Nel Video di Roberto Fadda la testimonianza di Paola Parisi docente responsabile dell' Unione Sindacale di base