Coronavirus La rivolta al carcere di Foggia, rientrati spontaneamente alcuni evasi

10-03-2020 12:42 -

E' stata particolarmente allarmante la notizia redatta ieri riguardante la rivolta simultanea svoltasi in molte carceri italiane, da nord a sud del Paese, quasi come fosse stato un silente accordo tra tutti i detenuti italiani, casualità abbastanza ambigua.

Particolarmente risonante, quella della Casa Circondariale di Foggia, situata nel così denominato Villaggio Artigiani, a circa tre km dalla citta', dalla quale sarebbero evasi più di 300 detenuti dopo una rivolta in cui l'intera struttura sarebbe stata devastata ed incendiata.

La Dott. Giorgia Magliulo, direttrice della suddetta struttura questa mattina ha comunicato alle agenzie stampa una rettifica importante: il carcere ha si subito un violento attacco da parte dei detenuti per mezzo di atti incendiari e rovinosi ma sarebbero "solamente" 70 i carcerati riusciti a fuggire.
Secondo la comunicazione del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia 4 di questi sarebbe anche riusciti a rubare una Hyundai i10 al fine di facilitarsi la fuga.

La dichiarazione del segretario della FP Cgil Foggia Mario La Vecchia riporta testuali parole: “Il coronavirus è una scusa. Dietro la sommossa del carcere Foggia c'è il tentativo di forzare lo svuota-carceri” e prosegue: “i nostri allarmi sono inascoltati e quello di oggi è un epilogo senza più rimedio! L’Istituto è devastato e fuori controllo. Intanto, diminuisce ancora il numero degli agenti di polizia penitenziaria in servizio nella struttura”.

Rimane abbastanza curioso il fatto che una ventina tra gli evasi siano ritornati al carcere spontaneamente poche ore dopo; le forze di polizia di Basilicata e Puglia sono in fermento e già sulle tracce dei rimanenti fuggitivi.



Fonte: Angelia Ascatigno