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Poliziotti circondati e pestati: la rivolta per salvare il pusher.

10-10-2021 13:01 - ITALIA
Accade a Torino. Un intero condominio, una ventina di persone in tutto (nella quasi totalità straniere), hanno circondato tre poliziotti e li hanno riempiti di botte.

Una sfida all’ordine costituito che aveva inviato i suoi agenti sulle tracce di un giovane pusher e che, se non fossero caduti nell’agguato, lo avrebbero arrestato in flagranza di reato.

Invece è accaduto di tutto, un violento parapiglia che ai tre agenti è costato il ricovero «in gravi condizioni», denuncia il Siulp, con una prognosi tra il 15 e i 20 giorni, precisa l’ospedale.

«I poliziotti – spiega Eugenio Bravo, Leader del Sindacato e prossimo Consigliere Comunale della Lega in caso di vittoria al ballottaggio di Paolo Damilano -, venivano presi a calci in faccia e feriti gravemente al naso, alle sopracciglia, all’addome, alle braccia, presi a morsi e spintonati nel tentativo di buttarli giù dal ballatoio».

Ma non l’ha passata liscia neppure lo spacciatore, uno straniero di 21 anni, finito in manette con il fratello.

In carcere è tornato anche Abdessalem Haj Salem, 38 anni, una condanna per omicidio nel 2009, evidentemente già scontata, il vero agit pro nella notte turbolenta al Rodò della Forca.

Il giovane pusher era stato fermato mentre consegnava una dose in corso Valdocco e, subito dopo, gli agenti del reparto “Falchi” della squadra mobile si erano recati a casa dello spacciatore, in corso Regina Margherita, per per perquisire l’alloggio.

A quel punto il ragazzo, con la scusa di fumare una sigaretta, è uscito sul ballatoio e ha dato l’allarme al resto del condominio.

«C’è la polizia», ha urlato.
Suo fratello ha cercato di bloccare gli agenti, mentre gli altri, amici, vicini e famigliari, hanno tentato di allontanare la polizia a calci, pugni, sputi e lanciando di tutto.

Durante la rissa Abdessalem Haj Salem, tunisino, ha cercato di impossessarsi della pistola di uno degli agenti, ma è stato bloccato da altri poliziotti, arrivati di rinforzo.

L’uomo, il 22 dicembre 2007 aveva ucciso, all’interno del bar “Viosa”, in corso Vercelli, Khreshnik Tafalla, albanese, accoltellato a morte alla schiena da Abdessalem e da suo fratello Chaer Haj Salem.

Due anni dopo, quest’ultimo era stato condannato a 21 anni e quattro mesi di reclusione con l’accusa di omicidio, mentre Abdessalem Haj Salem aveva optato per il rito abbreviato ed era stato condannato 16 anni.

Angelia Ascatigno


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