Quartu Sant' Elena. Gli atleti speciali dell'Olimpia Onlus a scuola di BLS

Che oggi abbiano dimostrato di essere davvero persone capaci di salvare delle vite umane, beh no… questo non lo potevamo sapere prima del corso organizzato per loro questa mattina.

Infatti gli atleti della Polisportiva Olimpia Onlus si sono oggi “messi in gioco” per imparare il BLS, ossia una importantissima tecnica di massaggio cardiaco.

Il BLS acronimo di Basic Life Support è una procedura di primo soccorso che comprende la rianimazione cardiopolmonare e una sequenza di azioni di supporto di base alle funzioni vitali.

Nella sede del Centro Studi Petrarca di Quartu S.Elena, messo a disposizione dal Direttore Dott. Simone Marrocu, il Direttore del "CORSO BLS" Geronimo CARRERAS ed il Vice Direttore Christian Gitani in collaborazione con gli Istruttori Luciano Frau, Daniele de Giorgio, Alberto Corda e Alessandro Zedda hanno fatto scoprire a questi magnifici atleti quanto sia importante saper praticare un Massaggio Cardiaco efficace nei primi minuti successivi ad un arresto cardiocircolatorio.

Il loro essere “speciali” è stato solamente un valore aggiunto alla qualità della manovra rianimatoria: la loro performance è stata infatti valutata con i manichini QCPR, dimostrando che il BLS è davvero alla portata di “tutti”.

Una giornata dunque impegnativa ma ricca di emozioni che va ad aggiungersi alle innumerevoli attività sportive e didattiche che giorno dopo giorno l’Olimpia Onlus nella persona del suo presidente Carlo Mascia organizza per i suoi atleti speciali.

Lo stesso Mascia non perde occasione di ringraziare quanti offrono il loro sostegno e contributo in favore di questa importantissima realtà associativa: “ Un grazie di cuore anche al nostro sponsor tecnico Dinicri che ci ha permesso di partecipare a questo corso vestiti come dei veri campioni di sport e alla Redazione di Cagliari Live per averci dato la possibilità di raccontare a tutti, attraverso le immagini, quanto l’handicap possa fermare tutto tranne la nostra voglia di vivere l'esperienza della diversità a modo nostro”.