Quartu Sant' Elena. Green Pass e fede religiosa tra dubbi e polemiche
14-09-2021 10:03 - SARDEGNA
Si fa sempre più caldo il tema del green pass tra dibattiti e prese di posizione di cittadini e istituzioni.
Il Green Pass istituito dall' Unione Europea come documento sanitario necessario per la libera circolazione dei cittadini tra i paesi europei è stato trasformato in un " lasciapassare" per molte attività quotidiane come l'accesso al posto di lavoro, l'ingresso all'interno di ristoranti, chiese, scuole e luoghi di intrattenimento.
In questa trasformazione hanno trovato spazio tantissime contraddizioni che hanno alimentato duri dibattiti anche dentro le aule del governo, manifestazioni di protesta nelle piazze e provvedimenti disciplinari e sospensioni dal lavoro nei confronti di migliaia di lavoratori dipendenti.
A torto o a ragione, molti si chiedono: perchè per bere un caffe davanti al banco di un bar non devo presentare il green pass ma devo averlo se quel caffè lo bevo seduto ad un tavolino di fianco al bancone dello stesso bar?
Oppure: perchè ad uno studente in quinta superiore non serve il green pass per entrare a scuola mentre ad uno studente al primo anno di università in un istituto a fianco serve?
Ed ancora perchè se prendo un treno alta velocità per andare da Milano a Roma devo avere il green pass mentre se faccio lo stesso percorso con il treno regionale non è necessario?
Le contraddizioni su questo tema sono tantissime.
Tutto ciò non può che alimentare tra le persone tanti dubbi e perplessità sull'efficacia di questo provvedimento che spesso sfociano in vere e proprie diatribe le quali, specialmente sui social, trovano ampio terreno fertile.
Nella giornata di ieri a Quartu sant'Elena si è svolta la celebrazione religiosa in onore della Santa Patrona, appunto, Sant' Elena.
Il Green Pass istituito dall' Unione Europea come documento sanitario necessario per la libera circolazione dei cittadini tra i paesi europei è stato trasformato in un " lasciapassare" per molte attività quotidiane come l'accesso al posto di lavoro, l'ingresso all'interno di ristoranti, chiese, scuole e luoghi di intrattenimento.
In questa trasformazione hanno trovato spazio tantissime contraddizioni che hanno alimentato duri dibattiti anche dentro le aule del governo, manifestazioni di protesta nelle piazze e provvedimenti disciplinari e sospensioni dal lavoro nei confronti di migliaia di lavoratori dipendenti.
A torto o a ragione, molti si chiedono: perchè per bere un caffe davanti al banco di un bar non devo presentare il green pass ma devo averlo se quel caffè lo bevo seduto ad un tavolino di fianco al bancone dello stesso bar?
Oppure: perchè ad uno studente in quinta superiore non serve il green pass per entrare a scuola mentre ad uno studente al primo anno di università in un istituto a fianco serve?
Ed ancora perchè se prendo un treno alta velocità per andare da Milano a Roma devo avere il green pass mentre se faccio lo stesso percorso con il treno regionale non è necessario?
Le contraddizioni su questo tema sono tantissime.
Tutto ciò non può che alimentare tra le persone tanti dubbi e perplessità sull'efficacia di questo provvedimento che spesso sfociano in vere e proprie diatribe le quali, specialmente sui social, trovano ampio terreno fertile.
Nella giornata di ieri a Quartu sant'Elena si è svolta la celebrazione religiosa in onore della Santa Patrona, appunto, Sant' Elena.
La festa, seppur in tono minore, che ogni anno richiama migliaia di devoti, è una ricorrenza molto sentita dagli abitanti di Quartu.
La funzione religiosa si è svolta all'interno del sagrato della chiesa ,transennato ed accessibile solo alle persone munite di green pass, mentre per coloro che ne erano sprovvisti è stato allestito uno schermo all'esterno del luogo di culto.
Sono state tantissime le lamentele da parte dei cittadini che si sono sentiti esclusi e discriminati a fronte della decisione di limitare l'ingresso al sagrato ai soli muniti di green pass.
Vogliamo citare fra tutte le parole di un nostro lettore , Stefano D. che, in una lettera inviata al nostro giornale ci ha testualmente scritto : "Sant'Agostino ha detto, “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle".
Oggi a Quartu in occasione della Festa di Sant'Elena lo sdegno si è visto sui volti di tanti cittadini a cui è stato negato di assistere alla S. Messa in onore della Santa patrona perché sprovvisti di Green Pass, per quanto riguarda il coraggio di cambiarle, al momento non pare insito in chi mette in atto questo genere di restrizioni poco civili e democratiche.
Quartu, una città di circa settantamila abitanti e che ha circa il 35% di non vaccinati ha visto tante persone assistere alla messa, in piedi, dietro le transenne e a distanza considerevole. Altri hanno preferito andare via. Uno spettacolo indecoroso, figlio di una narrazione che rasenta la follia, oggi tanti cittadini sono stati umiliati, offesi e discriminati, come se non fossimo tutti figli di Dio.
Ci si chiede, chi ha dato questi ordini?"
Al di la del fatto che l'obbligo del green pass sia stato reso obbligatorio dal governo italiano, restano comunque le mille contraddizioni sulla sua efficacia nel contenere il diffondersi dei contagi.
Il dibattito resta aperto, così come la speranza che tutto ciò possa presto finire per riprendere in mano la nostra normalità e la nostra regolare vita sociale.
La funzione religiosa si è svolta all'interno del sagrato della chiesa ,transennato ed accessibile solo alle persone munite di green pass, mentre per coloro che ne erano sprovvisti è stato allestito uno schermo all'esterno del luogo di culto.
Sono state tantissime le lamentele da parte dei cittadini che si sono sentiti esclusi e discriminati a fronte della decisione di limitare l'ingresso al sagrato ai soli muniti di green pass.
Vogliamo citare fra tutte le parole di un nostro lettore , Stefano D. che, in una lettera inviata al nostro giornale ci ha testualmente scritto : "Sant'Agostino ha detto, “La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle".
Oggi a Quartu in occasione della Festa di Sant'Elena lo sdegno si è visto sui volti di tanti cittadini a cui è stato negato di assistere alla S. Messa in onore della Santa patrona perché sprovvisti di Green Pass, per quanto riguarda il coraggio di cambiarle, al momento non pare insito in chi mette in atto questo genere di restrizioni poco civili e democratiche.
Quartu, una città di circa settantamila abitanti e che ha circa il 35% di non vaccinati ha visto tante persone assistere alla messa, in piedi, dietro le transenne e a distanza considerevole. Altri hanno preferito andare via. Uno spettacolo indecoroso, figlio di una narrazione che rasenta la follia, oggi tanti cittadini sono stati umiliati, offesi e discriminati, come se non fossimo tutti figli di Dio.
Ci si chiede, chi ha dato questi ordini?"
Al di la del fatto che l'obbligo del green pass sia stato reso obbligatorio dal governo italiano, restano comunque le mille contraddizioni sulla sua efficacia nel contenere il diffondersi dei contagi.
Il dibattito resta aperto, così come la speranza che tutto ciò possa presto finire per riprendere in mano la nostra normalità e la nostra regolare vita sociale.
Redazione Cagliari Live Magazine
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