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Quindicenne ucciso durante il tentativo di rapina, è emergenza criminalità a Napoli

01-03-2020 19:16 - ESTERI
E’ finito in tragedia il tentativo di rapina di un quindicenne che è rimasto ucciso dai colpi di arma da fuoco sparati da un carabiniere vittima dell’aggressione.

Era da poco passata l’una di notte e un militare dell’arma dei carabinieri di 23 anni, in borghese e fuori dall'orario di servizio, viaggiava in auto in compagnia della sua fidanzata dopo aver trascorso una serata di svago.

Quando ha rallentato in prossimità di un semaforo, è stato affiancato da due ragazzi a bordo di uno scooter, che con una pistola in mano, poi risultata giocattolo, gli hanno fatto cenno di consegnare loro il suo orologio e la catenina indossata dalla ragazza .

Il carabiniere, nonostante si sia qualificato, è stato minacciato dal malvivente, che col viso coperto dal casco e da uno scaldacollo, gli ha puntato la pistola alla tempia.

A questo punto, il militare ha estratto la sua pistola di ordinanza e ha fatto fuoco contro il quindicenne, che trasportato all’ Ospedale Pellegrini è morto poco dopo, intorno alle 2,30.

Il giovane, ferito con tre colpi di pistola, tra cui uno al torace e un altro alla testa, abitava nei Quartieri Spagnoli di Napoli.

Al Pronto Soccorso dell’ospedale sono poi arrivate decine di persone, tra cui molti dei familiari del quindicenne che hanno distrutto il pronto soccorso con calci, pugni, scaraventato sedie e panche nelle vetrate.

Il direttore dell'Azienda Sanitaria Locale ha dovuto chiudere la struttura perché inagibile, trasferendo 8 pazienti in reparto o in altri ospedali.
Poco dopo un gruppo di persone armate ha esploso quattro colpi di pistola nei pressi della caserma Pastrengo, sede del comando provinciale dei carabinieri di Napoli.

In queste prime ore di indagini, è stato identificato il complice del 15enne: ha 17 anni e come la vittima era incensurato e viveva nei Quartieri Spagnoli.

E' stato anche trovato lo scooter usato per il tentativo del colpo e una pistola di ferro, molto simile a quella in uso alle forze dell'ordine, ma finta: era l'arma che il 15enne ha impugnato e puntato alla tempia del militare.

A poche ore di distanza il padre del quindicenne ha rilasciato una dichiarazione a Fanpage accusando senza mezzi termini il militare : “Il carabiniere gli ha sparato dietro alla testa, mentre Ugo stava scappando. Voleva ucciderlo. Quello non è un carabiniere, ma un criminale, perché ha voluto uccidere mio figlio. Io non so se mio figlio stava rapinando quell'uomo. Ma questo vuol dire che chi fa una rapina può essere ucciso da un carabiniere? Se mio figlio se ne stava scappando, doveva sparare alle gambe o farlo fuggire. Il carabiniere ha voluto uccidere mio figlio Ugo, si è comportato come un criminale".

Questo fatto ha indubbiamente suscitato forti reazioni sia da parte della comunità che da parte delle forze politiche .

Il Vice Ministro dell’Interno Crimi ha così commentato l’episodio: “Da una parte la straziante perdita di un ragazzo di soli quindici anni, che ha perso la vita mentre stava compiendo una rapina, dall'altra un carabiniere costretto a difendersi che, posso solo immaginare, starà vivendo momenti strazianti”.

ll Leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, su Facebook, parla di "emergenza sicurezza a Napoli” e aggiunge che la città partenopea “ha bisogno dello Stato e non può essere lasciata da sola nella guerra alla criminalità, organizzata e non. Le Forze dell'Ordine non bastano: serve l'Esercito e una legge speciale”.

Matteo Salvini della Lega ha così dichiarato: ”Quando muore un ragazzo è sempre un dramma, ma nessuno può attaccare un Carabiniere che, aggredito, ha reagito per difendere la sua vita e la sua fidanzata. Solidarietà a medici e infermieri del pronto soccorso”.

Il Sindaco di Napoli De Magistris condanna la violenza con cui è stato devastato il Pronto Soccorso dell’Ospedale: “la morte di un quindicenne è sempre e comunque una tragedia. Ma è inaccettabile che sia stato devastato, tanto da dover sospendere l'attività, il pronto soccorso dell'ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. Medici e infermieri devono lavorare in serenità per poter curare pazienti in emergenza”.

La Direzione Sanitaria Napoli 1 ha comunicato che il Presidio Ospedaliero sarà ripristinato già dalle 20,00 di questa sera, al servizio della comunità “ un luogo sacro nel quale gli operatori sanitari – con passione e professionalità - sono “al lavoro per garantire salute”, e ha rivolto l’invito “ chi può, ad essere presente questa sera al P.O. dei Pellegrini per far sentire la nostra voce, il nostro impegno, la nostra vicinanza e il nostro supporto a tutti coloro che dimostreranno ‘sul campo’ che noi siamo più forti di chi non ama questa città e di chi non rispetta le donne e gli uomini dell’ASL Napoli 1 Centro che - ogni giorno - sono al servizio degli utenti.



Fonte: Redazione Cagliari Live
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