Tom Daley: lo sport, le medaglie, l'amore e la passione per il crochet

Ma, durante la pandemia ed il lockdown del 2020, il campione ha sviluppato anche una passione ritenuta da molti insolita portata addirittura con se sugli spalti durante le Olimpiadi di Tokyo 2021: il crochet.

Il crochet gli è piaciuto talmente tanto che lui, già seguito da milioni di persone sui social e su YouTube, ha creato su Instagram un canale completamente dedicato alle creazioni fatte con tale tecnica creando in pratica un nuovo trend seguito da migliaia di persone da tutto il mondo.

Dopo la sua inquadratura in mondovisione in cui è stato ripreso mentre " sferruzzava" all'uncinetto seduto sugli spalti, non è tardato a concretizzarsi il bombardamento media e stampa omofobo anche in Italia, sostenuto anche dall'organo di propaganda ufficiale del partito di Giorgia Meloni che pubblicò l'ennesimo "titolaccio" corredato di articolo definendolo come casalinga esperta di centrini, in cui si cercava di sostenere che fare l'uncinetto non sia un atto da "veri maschi" attaccando Tom Daley e riducendo la medaglia d'oro inglese all'appellativo di "tuffatore gay".

"E' un modo per rilassarsi ed alleviare la tensione durante un evento stressante come le Olimpiadi, bisogna ricordarsi che c'è anche un lato personale ed emotivo dietro ogni atleta."- dichiara Tom- ""Sono incredibilmente orgoglioso di essere gay e campione olimpico, dopo anni passati a sentirmi solo e diverso, convinto di non poter ottenere niente di importante.

È stato mio marito, lo sceneggiatore del film "Milk", Dustin Lance Black, film premio Oscar su un attivista gay, a convincermi dicendomi: "Tuo figlio Robert ti vedrà diventare campione olimpico".

" In fondo stavo solo facendo un maglioncino per il mio cane "-prosegue il campione sorridente in una dichiarazione rilasciata parlando in diretta sul proprio canale YouTube -"Sono felicemente Innamorato, ho trovato la persona giusta ed è un uomo."

Tom Daley ha scelto il coraggio, e ne deve avere molto essendo abituato a tuffarsi da simili altezze.

Dopo una adolescenza in una scuola di bulli da cui poi è fugge, un'Olimpiade a 14 anni che ti costringe ad affrontare la fama e le responsabilità da bambino, lo shock della morte del padre ancora giovanissimo (appena 40 anni) subito prima dei Giochi di Londra, Daley non ha scelto la negazione o il riserbo, ha deciso di doversi tuffare nella vita. Ha raccontato la sua storia d'amore con semplicità, sincerità e naturalezza, semplicemente accendendo un cellulare.

Diventato padre, attivista e portavoce di una comunità LGBT, ora è anche testimonial di una nota marca di pannolini. "Spero solo che la mia storia ispiri i giovani gay a non sentirsi mai soli e realizzare che si può ottenere qualsiasi cosa".

E, dati i suoi traguardi, non si può che dargli ragione.