Uccide il fratello, la cognata e due nipotini e poi si toglie la vita. Strage familiare a Palermo.

Come riportato anche dall'Agenzia Stampa ANSA " La tragedia si è consumata in pochi secondi nell'abitazione di contrada Safarello, aperta campagna di Licata, a pochi passi da quei terreni contesi. Sull'uscio di casa, Angelo Tardino, utilizzando la Beretta cal. 9, ha ucciso il fratello minore. Poi avrebbe cercato, stanza per stanza, tutti gli altri componenti della famiglia. Con la stessa pistola ha freddato la cognata, Alessandra Ballacchino, 30 anni, e con un'altra rivoltella ha ucciso i due nipoti, Alessia di 15 anni e Vincenzo di 11. Consumato il folle gesto l'assassino è risalito in macchina lasciandosi alle spalle, lungo via Riesi, la statua bianca di un Gesù che allarga le braccia, ha percorso circa due chilometri e si è fermato sotto un cavalcavia telefonando alla moglie: "li ho uccisi tutti...". Questa la frase emersa, pronunciata con voce disperata ed in lacrime, dalla registrazione in possesso dei Carabinieri durante la telefonata.

Sarebbe stata proprio la moglie ad allertare i Carabinieri ed il 118. L'uomo, datosi alla fuga di primo acchito, dapprima sembrava convinto a costituirsi ma, proprio mentre era ancora in collegamento telefonico con le forze dell'ordine si è sparato un colpo alla testa.

Quando sono sopraggiunti i sanitari dell'elisoccorso non c'è stato più nulla da fare. " Il paziente non è operabile, le lesioni riportate sono gravissime e incompatibili con la vita" ha detto il primario del reparto di Rianimazione Giancarlo Foresta.

La vicenda lascia un paese sgomento dato che nessuno avrebbe mai immaginato che la dissidia per il possedimento dei molteplici terreni apparteneti alla famiglia avrebbe mai potuto dare luogo ad una strage di tale entità e misura.