BONU VIAZU MICHELA
DANIELE CARDIA BARCOLLO MA NON MOLLO
scritto da Daniele Cardia il 11-08-2023 17:03
«Riemergere da se stessi è tanto difficile quanto più si è profondi».
Tratto dal libro "Accabadora" di Michela Murgia
Non conoscevo personalmente Michela Murgia. Non avevo mai avuto il piacere di parlare con lei, ho provato a richiederle un'intervista, ma ormai era troppo tardi. Tutti però, sapevamo benissimo chi fosse Michela, una grande scrittrice ed una grande donna dalla profonda anima sarda. Aveva scritto una trentina di libri. Il suo maggior successo arrivò con "ACCABADORA", un romanzo su una legenda sarda dagli anni Cinquanta, ambientato in un paese (inventato) dell' interno della Sardegna. Un romanzo che affrontava il tema dell'eutanasia. Questo libro vinse numerosi premi, il Premio Dessì nel 2009, ma anche nel 2010 il Premio Mondello e nel settembre dello stesso anno, il Premio Campiello. Nei suoi libri evidenziava la sua grande sardità. Provò anni fa anche, a candidarsi Governatore della Regione, ma forse i sardi avevano capito che lei non era una politica, ma una scrittrice unica. Difendeva, senza peli sulla lingua, le sue idee e i suoi valori come eutanasia e aborto, nonostante fosse una grande cattolica e aveva una fede profonda.
Lo scorso maggio, annunciò di avere una terribile malattia e pochi mesi di Vita. Lottava contro un carcinoma renale al quarto stadio, un nemico brutale e silenzioso che non lascia scampo. A Luglio, si era sposata "contro voglia" diceva lei, con Lorenzo Terenzi. Affermava che era l'unico modo, per portare avanti i loro diritti Quer.
Aveva una grande dignità e la sua voce aveva ancora tanto da dire. Ci lascia una "penna" eccezionale, come solo in pochi sapevano fare. E chissà, se lassù dialogherà con Grazia Deledda di Letteratura.
Michela era nata a Cabras, nella penisola del Sinis, cinquantuno anni fa.
Noi abbiamo chiesto ad alcuni nostri amici e colleghi un ricordo su Michela.
Il giornalista Paolo Camedda suo amico di gioventù: «Prima di essere una scrittrice è stata una guida e un riferimento per tanti giovani all'interno dell'Azione Cattolica. Una mente libera e sempre avanti, che ha realizzato tante cose con i suoi ragazzi prima di diventare un personaggio pubblico con i suoi romanzi. A livello personale è stata una cara amica, con cui ho condiviso una parte importante del cammino in questa vita che ricordo sempre con piacere».
Il giornalista Nicola Pinna, anche lui suo amico di gioventù: «In quei pomeriggi tra ragazzini in piazza Stagno, nella nostra Cabras, o nel giardino del ristorante di tua mamma a San Giovanni non avrei certo potuto immaginare quale grande contributo di idee, riflessioni e discussioni avresti dato a tutti noi. Il tuo lascito ora è di grande valore e io conservo anche la forza di quell'abbraccio al Salone del Libro di Torino. Inutile dire che l'arrivo di questa spietata Accabadora oggi mi sembra estremamente ingiusto.»
Anche il Sindaco di Cabras, Andrea Abis, sui suoi Social, ha rilasciato un ricordo: «Michela non c'è più. Sentiremo subito la sua assenza, una grande perdita per tutti. Michela era mia coetanea, stessa scuola, stessi ambienti, figli dello stesso tempo storico. Michela era una mente fervida, una intelligenza spiccata, colta, di forte personalità, schietta, coraggiosa, sempre schierata in modo chiaro, avvolgente, anticonformista. Non poteva che essere anche divisiva, di contrasto, ma è proprio grazie a queste figure che la società si mette in discussione, cambia, si evolve, migliora. Cabras ha dato i natali e cresciuto una grande donna che lascerà un segno nella società del nostro tempo».
Bonu Viazu Michela!
Daniele Cardia
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