Proroga cartelle di pagamento: non vale per gli avvisi INPS
26-11-2021 08:50 - ECONOMIA FISCO E LAVORO
La proroga dei termini per il saldo delle cartelle di pagamento prevista dal DL “Fiscale” non si applica per gli avvisi emessi dall'INPS. La scadenza rimane quindi quella ordinaria di 60 giorni dalla notifica.
Il Decreto “Fiscale” n. 146/2021, collegato alla Legge di Bilancio 2022, ha prorogato fino a 150 giorni il termine per il versamento delle cartelle di pagamento notificate dal 1 settembre 2021 al 31 dicembre 2021 dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione, senza l’applicazione di ulteriori oneri.
Come chiarito dall’INPS nel messaggio n. 4131 del 24 novembre 2021, tale proroga non include gli avvisi emessi dall’INPS stesso, dal momento che non vi è una previsione esplicita in questo senso e, secondo il parere conforme sia del Ministero del Lavoro che del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il fatto che non vi sia un’indicazione specifica di tali atti esclude che possa intervenire un’applicazione in via analogica.
L'Istituto specifica inoltre che gli avvisi di addebito dell’INPS non sono cartelle di pagamento ma attività di gestione previdenziale, quindi operazioni che rientrano nell’attività gestionale dei contributi previdenziali di esclusiva competenza dell’Istituto stesso. Tali avvisi dunque, disciplinati dall’articolo 30 del DL n. 78/2010, non hanno nulla a che vedere con le cartelle di pagamento inoltrate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione con cui si richiede di saldare un debito nei confronti di un ente della Pubblica Amministrazione.
La scadenza per gli avvisi di addebito dell’INPS resta quindi quella ordinaria dei 60 giorni, perché, come confermato anche dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la proroga stabilita dalla DL “Fiscale” riguarda espressamente i soli atti di competenza e notificati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, come, ad esempio, debiti tributari, intimazioni di pagamento a seguito di contravvenzioni stradali, sanzioni amministrative, tasse e imposte comunali.
Simona Tavolazzi
Il Decreto “Fiscale” n. 146/2021, collegato alla Legge di Bilancio 2022, ha prorogato fino a 150 giorni il termine per il versamento delle cartelle di pagamento notificate dal 1 settembre 2021 al 31 dicembre 2021 dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione, senza l’applicazione di ulteriori oneri.
Come chiarito dall’INPS nel messaggio n. 4131 del 24 novembre 2021, tale proroga non include gli avvisi emessi dall’INPS stesso, dal momento che non vi è una previsione esplicita in questo senso e, secondo il parere conforme sia del Ministero del Lavoro che del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il fatto che non vi sia un’indicazione specifica di tali atti esclude che possa intervenire un’applicazione in via analogica.
L'Istituto specifica inoltre che gli avvisi di addebito dell’INPS non sono cartelle di pagamento ma attività di gestione previdenziale, quindi operazioni che rientrano nell’attività gestionale dei contributi previdenziali di esclusiva competenza dell’Istituto stesso. Tali avvisi dunque, disciplinati dall’articolo 30 del DL n. 78/2010, non hanno nulla a che vedere con le cartelle di pagamento inoltrate dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione con cui si richiede di saldare un debito nei confronti di un ente della Pubblica Amministrazione.
La scadenza per gli avvisi di addebito dell’INPS resta quindi quella ordinaria dei 60 giorni, perché, come confermato anche dal Ministero del Lavoro e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la proroga stabilita dalla DL “Fiscale” riguarda espressamente i soli atti di competenza e notificati dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, come, ad esempio, debiti tributari, intimazioni di pagamento a seguito di contravvenzioni stradali, sanzioni amministrative, tasse e imposte comunali.
Simona Tavolazzi
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