
(Adnkronos) – È stata una cerimonia intensa, vibrante, quasi una performance in sé quella con cui oggi la Biennale di Venezia ha consegnato il Leone d'Oro alla carriera a Elizabeth LeCompte, figura centrale del teatro sperimentale internazionale e fondatrice del Wooster Group di New York. La presentazione della premiata, affidata al direttore del 53esimo Festival Internazionale del Teatro, l'attore statunitense Willem Dafoe, ha avuto il tono e l'energia di un vero atto scenico. Dafoe, che con LeCompte ha condiviso oltre un ventennio di lavoro nel Wooster Group, non ha nascosto l'emozione nel rendere omaggio a quella che è stata per lui non solo una guida artistica, ma anche compagna di vita. "Elizabeth non crea semplicemente teatro – ha detto l'attore statunitense – costruisce un universo in cui ogni gesto diventa azione politica e poesia". Il Leone d'Oro è stato consegnato dal presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, nella cornice elegante della Sala delle Colonne di Ca' Giustinian. Il premio riconosce una carriera lunga più di mezzo secolo, in cui LeCompte ha rivoluzionato la scena teatrale fondendo testi classici, materiali d'archivio, nuove tecnologie e performance fisica in un linguaggio scenico radicale, politico e visivamente innovativo. Nata nel New Jersey nel 1944, LeCompte ha fondato negli anni Settanta il Wooster Group a New York, tra le mura del Performing Garage a SoHo, dando vita a una delle compagnie più influenti del teatro contemporaneo. Le sue regie – tra cui "Rumstick Road", "Lsd (…Just the High Points…)", "Hamlet", "La Didone", "Cry", "Trojans" e il recente "Get Your Ass in the Water and Swim Like Me" – hanno affrontato con ferocia e intelligenza temi come il razzismo, la violenza di genere e l'alienazione capitalista, rielaborando Shakespeare, Brecht o Euripide con video estremi, pornografia, ironia corrosiva e scenografie immersive. In un gesto di fedeltà al metodo collettivo che da sempre caratterizza il suo lavoro, LeCompte ha voluto condividere il Leone d'Oro con la compagnia, che alla Biennale Teatro ha portato in prima europea "Symphony of Rats". Nel suo discorso di ringraziamento, pronunciato con sobrietà e affetto, ha dichiarato: "Il Wooster Group è, ed è sempre stato, un esperimento in continuo movimento: una collisione di corpi, macchine, testi e fantasmi. Rompiamo le cose… e poi cerchiamo di capire come potrebbero tornare insieme… per creare qualcosa di nuovo. Se questo vale un Leone d'Oro, allora lo accetto a nome di ogni collaboratore – ogni tecnico folle, ogni attore che ha mai chiesto: 'E se lo provassimo in questo modo?' Io merito questo premio solo in parte. La parte più grande spetta ai miei colleghi. Mi hanno dato tutto ciò che ho. Il modo in cui lavoriamo insieme è straordinario. E io sono molto, molto fortunata". Il Leone d'Oro si aggiunge a una lunga serie di premi internazionali per LeCompte, tra cui il prestigioso MacArthur Fellowship, la nomina a Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal governo francese, il Dorothy and Lillian Gish Prize e l'ingresso nell’American Academy of Arts and Sciences. La cerimonia si è conclusa con un'intervista alla premiata da parte dello scrittore Lorenzo Pavolini con un tributo a una figura che ha saputo non solo reinventare il teatro d'avanguardia, ma anche aprire la strada a nuove generazioni di artisti impegnati nella sperimentazione e nel dialogo con le sfide del mondo contemporaneo. (di Paolo Martini) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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