Il nuovo libro di Stefania Cuccu: “FIGLI DI SARDEGNA,racconti di vita IV"
DANIELE CARDIA BARCOLLO MA NON MOLLO
scritto da Daniele Cardia il 13-02-2024 11:37
È stato pubblicato a febbraio, il nuovo libro della scrittrice sarda Stefania Cuccu, dal titolo “Figli di Sardegna, racconti di vita IV”.
“Figli di Sardegna, racconti di vita” è una testimonianza d’amore, verso la nostra terra che si rivela attraverso le persone che ti accolgono, “con calore nella loro casa”, per raccontarti il senso che hanno dato alla loro vita, rendendo omaggio a quest’isola.
Un libro, che ci fa riflettere e soffermare sui veri valori della vita, valori che troppo spesso, sono annebbiati dalla quotidianità stressante e incalzante.
In quest’ultimo libro, in particolare, troviamo la storia di Ovidio Marras, un semplice allevatore che merita di essere ricordato, perché nella sua semplicità, ma con la forza di un “Gigante”, ha protetto la nostra terra dalle mire espansionistiche di imprenditori del cemento, salvaguardando un tratto di costa tra i più belli dell’isola.
E proprio i Giganti di Mont’e Prama sono riportati in copertina, realizzata da uno più esperi fotografi dell’archeologia sarda: Nicola Castangia, scelti non a caso, a indicare i “giganti sardi”, che spinti da un profondo amore per l’Isola, sono diventati ambasciatori della cultura sarda nel mondo.
- Nicola Dessì, un giovane archeologo che racconta la storia e la sua passione per la storia sarda attraverso lo studio dei reperti: Nuraghi, Tombe dei Giganti, Menhir, Dolmen, Domus de Janas. Nicola ha deciso di dedicare la sua vita, alla conoscenza e alla divulgazione della storia della Sardegna, attraverso programmi televisivi, conferenze e libri per bambini. Sapientemente illustrati dal grafico, e fumettista, Antonello Angheleddu.
E poi c’è il racconto di vita di artisti che con la musica e il canto hanno cercato di combattere gli stereotipi di cui siamo stati vittima fuori dalla nostra regione:
-Maria Carta, che grazie alle parole dell’artista e amico Emanuele Garau, si mostra in tutta la sua forza e la sua fragilità; la prima donna sarda a raccogliere grandi successi fuori dai confini dell’Isola, in un periodo in cui la Sardegna era conosciuta come la terra dei sequestri e le donne non facevano parte dei grandi artisti della nostra tradizione musicale.
-Ignazio Erbì, raccontato attraverso le parole del figlio Giovanni, un fisarmonicista innamorato della musica e delle tradizioni della Sardegna che, oltre ad aver allietato i balli in piazza nell’Isola e fuori dai confini regionali, ha realizzato tanti testi necessari a tramandare l’arte della fisarmonica conferendole l’immortalità che merita la nostra tradizione musicale.
La Sardegna vista fuori dai canoni tradizionali, quindi, che vede l’isola esclusivamente come meta di turisti affascinati dalle nostre coste. La Sardegna è anche altro; storia, cultura, tradizioni che meritano di essere tramandati alle nuove generazioni; un’opera di divulgazione e di conoscenza che Tonino Oppes, volto noto del tg regionale, porta avanti attraverso i preziosi incontri con gli alunni delle scuole, soprattutto nei centri più piccoli, con la speranza che una conoscenza approfondita della nostra cultura porti a una presa in carico responsabile del tesoro e dell’eredità che ci appartiene e porti nuove opportunità di lavoro in quei paesi in via di spopolamento.
Una cultura, la nostra, fatta anche di racconti, leggende, preghiere e canti spesso trasmessi solo a livello orale.
Tonino Oppes e Claudia Desogus, con i loro libri dedicati alla storia, ai racconti e alle leggende della Sardegna si fanno ambasciatori della cultura sarda nel mondo; racconti che valorizzano il popolo sardo e la Sardegna come terra da amare e da rispettare e che merita di essere conosciuta oltre i confini dell’Isola. Perché oltre i confini dell’Isola batte forte il cuore di chi è stato costretto a lasciare questa terra, ma continua ad amarla e a diffonderne la bellezza.
Di emigrazione e di amore per la Sardegna parla la storia di Mario Agus originario di Gadoni, che oggi vive in Olanda e ha dato vita al Circolo degli emigrati sardi di Arnhem, e la storia di Giuseppe Pisu, tonarese di origine, oggi Presidente del Circolo degli emigrati sardi “Dimonios” Abruzzo – Molise.
Ma i “Figli di Sardegna” sono anche quelle persone che non sono nate in quest’isola e che per scelta, o per necessità, si sono trovate a viverla e a renderle onore tutti i giorni con il loro lavoro.
E questa è la storia di Mamadou Mbengue, immigrato dall’Africa che oggi si occupa di progetti interculturali e di integrazione dei ragazzi che approdano nelle nostre coste senza certezza sul futuro...
E poi ci sono gli artisti, non solo gli scultori come Luigino Camedda; ci sono anche tante persone che praticano “l’arte” di dedicare la propria vita agli altri:
Antonello Lai, il giornalista a favore dei deboli e degli indifesi;
Marinella Canu che con la sua associazione “Luna e Sole” contro la violenza sulle donne ci offre la possibilità di capire i connotati di questo triste fenomeno in Sardegna.
E poi Sonia Carta, raccontata dalle parole dell’amico Nicola Montisci, che ha creato il suo blog “Facendo cose a Cagliari” per aiutare tutte le imprese messe in ginocchio dalla pandemia.
Nei racconti di vita di “Figli di Sardegna” non ci sono metafore né aforismi, solo la concretezza della vita vera. Come nel caso di Stefania Calvisi che ha voluto parlare della sua malattia: la Sclerosi Multipla. Una malattia comune a molti abitati dell’Isola; un triste primato per la Sardegna.
E infine c’è, c’era e ci sarà sempre nel cuore dei sardi Gigi Riva, l’uomo simbolo del riscatto di un’isola, che ha saputo non solo portare il Cagliari al trionfo attraverso lo scudetto, ma che in barba alle cifre miliardarie da parte di squadre di serie A, ha sempre rifiutato ingaggi miliardari per amore della Sardegna.
Come dice Franco Mascia nella prefazione:
“Questo libro parla di noi sardi, della nostra terra, quella che portiamo nel cuore anche quando emigriamo... e ha un profumo particolare: un profumo di terra, quella che quando ti entra nelle narici, ovunque tu vada, non la scorderai mai più perché è profumo di casa, profumo di mamma, profumo di Sardegna."
“Figli di Sardegna, racconti di vita” è una testimonianza d’amore, verso la nostra terra che si rivela attraverso le persone che ti accolgono, “con calore nella loro casa”, per raccontarti il senso che hanno dato alla loro vita, rendendo omaggio a quest’isola.
Un libro, che ci fa riflettere e soffermare sui veri valori della vita, valori che troppo spesso, sono annebbiati dalla quotidianità stressante e incalzante.
In quest’ultimo libro, in particolare, troviamo la storia di Ovidio Marras, un semplice allevatore che merita di essere ricordato, perché nella sua semplicità, ma con la forza di un “Gigante”, ha protetto la nostra terra dalle mire espansionistiche di imprenditori del cemento, salvaguardando un tratto di costa tra i più belli dell’isola.
E proprio i Giganti di Mont’e Prama sono riportati in copertina, realizzata da uno più esperi fotografi dell’archeologia sarda: Nicola Castangia, scelti non a caso, a indicare i “giganti sardi”, che spinti da un profondo amore per l’Isola, sono diventati ambasciatori della cultura sarda nel mondo.
- Nicola Dessì, un giovane archeologo che racconta la storia e la sua passione per la storia sarda attraverso lo studio dei reperti: Nuraghi, Tombe dei Giganti, Menhir, Dolmen, Domus de Janas. Nicola ha deciso di dedicare la sua vita, alla conoscenza e alla divulgazione della storia della Sardegna, attraverso programmi televisivi, conferenze e libri per bambini. Sapientemente illustrati dal grafico, e fumettista, Antonello Angheleddu.
E poi c’è il racconto di vita di artisti che con la musica e il canto hanno cercato di combattere gli stereotipi di cui siamo stati vittima fuori dalla nostra regione:
-Maria Carta, che grazie alle parole dell’artista e amico Emanuele Garau, si mostra in tutta la sua forza e la sua fragilità; la prima donna sarda a raccogliere grandi successi fuori dai confini dell’Isola, in un periodo in cui la Sardegna era conosciuta come la terra dei sequestri e le donne non facevano parte dei grandi artisti della nostra tradizione musicale.
-Ignazio Erbì, raccontato attraverso le parole del figlio Giovanni, un fisarmonicista innamorato della musica e delle tradizioni della Sardegna che, oltre ad aver allietato i balli in piazza nell’Isola e fuori dai confini regionali, ha realizzato tanti testi necessari a tramandare l’arte della fisarmonica conferendole l’immortalità che merita la nostra tradizione musicale.
La Sardegna vista fuori dai canoni tradizionali, quindi, che vede l’isola esclusivamente come meta di turisti affascinati dalle nostre coste. La Sardegna è anche altro; storia, cultura, tradizioni che meritano di essere tramandati alle nuove generazioni; un’opera di divulgazione e di conoscenza che Tonino Oppes, volto noto del tg regionale, porta avanti attraverso i preziosi incontri con gli alunni delle scuole, soprattutto nei centri più piccoli, con la speranza che una conoscenza approfondita della nostra cultura porti a una presa in carico responsabile del tesoro e dell’eredità che ci appartiene e porti nuove opportunità di lavoro in quei paesi in via di spopolamento.
Una cultura, la nostra, fatta anche di racconti, leggende, preghiere e canti spesso trasmessi solo a livello orale.
Tonino Oppes e Claudia Desogus, con i loro libri dedicati alla storia, ai racconti e alle leggende della Sardegna si fanno ambasciatori della cultura sarda nel mondo; racconti che valorizzano il popolo sardo e la Sardegna come terra da amare e da rispettare e che merita di essere conosciuta oltre i confini dell’Isola. Perché oltre i confini dell’Isola batte forte il cuore di chi è stato costretto a lasciare questa terra, ma continua ad amarla e a diffonderne la bellezza.
Di emigrazione e di amore per la Sardegna parla la storia di Mario Agus originario di Gadoni, che oggi vive in Olanda e ha dato vita al Circolo degli emigrati sardi di Arnhem, e la storia di Giuseppe Pisu, tonarese di origine, oggi Presidente del Circolo degli emigrati sardi “Dimonios” Abruzzo – Molise.
Ma i “Figli di Sardegna” sono anche quelle persone che non sono nate in quest’isola e che per scelta, o per necessità, si sono trovate a viverla e a renderle onore tutti i giorni con il loro lavoro.
E questa è la storia di Mamadou Mbengue, immigrato dall’Africa che oggi si occupa di progetti interculturali e di integrazione dei ragazzi che approdano nelle nostre coste senza certezza sul futuro...
E poi ci sono gli artisti, non solo gli scultori come Luigino Camedda; ci sono anche tante persone che praticano “l’arte” di dedicare la propria vita agli altri:
Antonello Lai, il giornalista a favore dei deboli e degli indifesi;
Marinella Canu che con la sua associazione “Luna e Sole” contro la violenza sulle donne ci offre la possibilità di capire i connotati di questo triste fenomeno in Sardegna.
E poi Sonia Carta, raccontata dalle parole dell’amico Nicola Montisci, che ha creato il suo blog “Facendo cose a Cagliari” per aiutare tutte le imprese messe in ginocchio dalla pandemia.
Nei racconti di vita di “Figli di Sardegna” non ci sono metafore né aforismi, solo la concretezza della vita vera. Come nel caso di Stefania Calvisi che ha voluto parlare della sua malattia: la Sclerosi Multipla. Una malattia comune a molti abitati dell’Isola; un triste primato per la Sardegna.
E infine c’è, c’era e ci sarà sempre nel cuore dei sardi Gigi Riva, l’uomo simbolo del riscatto di un’isola, che ha saputo non solo portare il Cagliari al trionfo attraverso lo scudetto, ma che in barba alle cifre miliardarie da parte di squadre di serie A, ha sempre rifiutato ingaggi miliardari per amore della Sardegna.
Come dice Franco Mascia nella prefazione:
“Questo libro parla di noi sardi, della nostra terra, quella che portiamo nel cuore anche quando emigriamo... e ha un profumo particolare: un profumo di terra, quella che quando ti entra nelle narici, ovunque tu vada, non la scorderai mai più perché è profumo di casa, profumo di mamma, profumo di Sardegna."
[
] [
]
[
]
[
]
[
]
] []
[]
[]
[] 
