
(Adnkronos) – “Dal suo debutto, 50 anni fa, Hyundai ha fatto un cammino fantastico ma ora dobbiamo alzare il livello della nostra offerta, passare al livello dei costruttori top e salire sul podio in Europa. Siamo ‘sotto’ di un punto di quota rispetto all’America ma sono convinto che abbiamo tutto quello che serve per raggiungere questo obiettivo, e dopo un 2025 che dovrebbe essere ai livelli dello scorso anno credo che avremo una accelerazione nel 2026” grazie anche all’arrivo di nuovi modelli in particolare nel segmento B “che è molto importante in Italia, e nel quale presenteremo 3 nuove vetture entro i prossimi due anni”. E’ ottimista Xavier Martinet, presidente e ceo di Hyundai Motor Europe dopo la ricognizione compiuta a livello continentale dall’inizio del suo mandato a gennaio scorso: per questa crescita ulteriore – spiega – “abbiamo le tecnologie necessarie, senza dimenticare che dal 2027 su tutti i modelli ci sarà almeno un powertrain elettrico o un ibrido full”.
“Il nostro brand è forte, i valori residui delle nostre vetture sono piuttosto buoni ma – ammette – dobbiamo lavorare a 360 gradi, fra prodotti, tecnologia, servizi e rete. Dobbiamo assicurare la presenza dell’ibrido su tutti i segmenti che copriamo, migliorare la qualità del servizio e garantire una maggiore copertura in termini di canali, crescendo sui veicoli commerciali e nelle flotte, dove non Risultati ancora migliori – osserva – “ci aiuterebbero ad essere più ascoltati in Corea, così da arrivare a una quota importante di prodotti pensati e costruiti in Europa”.
Pensando alla necessità di alzare la quota di vetture elettriche il manager francese riconosce che “oggi abbiamo ancora bisogno di incentivi, ma il problema è quando sono troppo forti o troppo brevi. Penso ad esempio al Social Leasing varato in Francia: dopo le 50 mila unità vendute in poche settimane il mercato si è fermato e il valore delle auto è sceso”. “Il livello dei bonus deve essere ‘giusto’ così da dare a costruttori e consumatori tempo per pianificare. Non possiamo andare avanti con stop and go: così – sottolinea – si distrugge la fiducia dei clienti”.
Commentando l’arrivo dei costruttori cinesi Martinet vede una doppia ‘minaccia’ ma anche delle possibilità. “C’è una sfida di breve termine con alcuni costruttori che ‘comprano’ quote di mercato con macchine economiche con motore termico, ma mi chiedo come faranno a pagare le multe… Ci sono però anche altri costruttori, che sono una sfida di più lungo termine, con macchine elettriche di alta tecnologia. Alla fine comunque questo significa che non dobbiamo solo giocare in difesa ma anche andare all’attacco”. “I cinesi ci forzano ad alzare il livello- spiega – ma per questo dobbiamo lavorare sul nostro marchio Hyundai, anche se già oggi abbiamo uno dei livelli di fidelizzazione fra i più alti del mercato mainstream”.
Quanto ai condizionamenti dell’Europa per Marinet “sulla CO2 il piano è di non pagare multe e la nostra strategia non cambia nonostante la flessibilità offerta dalla Commissione Europea: magari ci da’ l’opportunità di qualche aggiustamento su alcuni mercati, ma resta il fatto che l’elettrico va sviluppato”. “Peraltro – ricorda – abbiamo una eccellente gamma elettrica come tecnologia e non abbiamo nessuna ragione per non raggiungere i risultati”.
“Il segreto – conclude – è tenere sempre presenti i bisogni dei nostri clienti europei: guardate il successo della Inster, non si vede perché e’ elettrica, ma perché piace ai nostri clienti”.
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