Cagliari, alla ricerca della continuità

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Unipol Domus Cagliari
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Il pareggio, ottenuto in extremis e con due calci di rigore, sul campo del Genoa e soprattutto la vittoria sul Verona, possono essere dei segnali positivi.

Ora però serve la continuità. Può essere questa un’analisi concisa del rendimento del Cagliari di Nicola. I rossoblu mantengono, ancora oggi, un piccolo vantaggio sulla zona retrocessione. E questo è senza alcun dubbio un qualcosa di molto positivo.

Ma è proprio quel piccolo a far riflettere e a portare ad analizzare alcune cose che ancora, nonostante qualche piccolo passo in avant, non vanno. Perché, dopo tre mesi di campionato, un piccolo bilancio e punto della situazione è già possibile farlo. O quantomeno provarci.

Agli isolani infatti pare mancare quel qualcosa in più per vivere una stagione un po’ più tranquilla e non costantemente e continuamente con l’acqua alla gola.

Sicuramente qualche risultato importante è arrivato, come i pareggi sul campo della Juve e in casa contro il Milan. E si può anche dire che i sardi, al di là dello 0-4 con il Napoli, non hanno mai subito sconfitte pesanti e non sono mai stati surclassati dall’avversario.

Insomma, piace il fatto di provare a raggiungere la salvezza con idee e gioco. A mancare è però in primis concretezza in zona offensiva, con il Cagliari che troppo spesso non riesce a sfruttare ciò che crea.

Dunque, senza perdersi in giri di parole e fronzoli, sta mancando un vero bomber. Importante è senza alcun dubbio l’aver ritrovato Piccoli, che dopo un periodo buio, potrebbe essere quell’attaccante che manca. Il gol con il Verona può averlo aiutato a sbloccarsi E chissà che Pavoletti non possa fargli da maestro e da chioccia.

Le qualità di Luvumbo e Gaetano potrebbero poi rappresentare il supporto giusto. Un’analisi merita anche il reparto arretrato, perché 24 gol subiti sono sicuramente troppi, con solo Como e Verona che hanno fatto peggio.

Basterebbe guardare le partite con attenzione, per notare errori dei singoli, distrazioni nelle marcature e nella lettura di alcune situazioni, in primis sui calci piazzati. Ed è in primis su questo che Nicola dovrà lavorare in queste settimane. Un punto fermo è però Mina, che sta diventando sempre più decisivo.

Molto, ovviamente, conta dal cammino di chi lotta per gli stessi obiettivi. Il Cagliari avanza, seppur a piccoli passi, sfruttando i momenti di difficoltà di chi sta cercando un riassetto.

Il pensiero va al Lecce, che ha scelto Giampaolo per sostituire Gotti, e al Genoa, che ha chiamato Vieira per provare a dare la scossa. Se a queste si associano Verona e Como in crisi di risultati, e Venezia e Monza alle prese con le lacune delle rispettive rose, i sardi, in questa prima parte di stagione, paiono aver buttato l’occasione di prendere un vantaggio che potrebbe poi risultare decisivo.

Ma, non è mai troppo tardi per trasformare i piccoli passi in grandi. Il calendario sorride ma non troppo, viste che nelle prossime settimane si alterneranno scontri diretti a sfide contro big come Atalanta, Fiorentina, che saranno affrontate una dietro l’altra, e Inter. Serve però la svolta, con Nicola che vede segnali di crescita.

Ma, come detto, manca la continuità. Perché, con solo tre vittorie in campionato e senza mai aver aperto una vera e propria striscia positiva, il rischio è quello di vivere una stagione al cardiopalma. Ma basterebbe un pizzico di convinzione e organizzazione in più per stare più sereni.

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