
ORISTANO – La Polizia di Stato di Oristano, in collaborazione con la Polizia Locale e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, ha arrestato un giovane oristanese accusato di essere un ladro seriale responsabile di almeno nove furti pluriaggravati ai danni di attività commerciali, parcometri e abitazioni private.
Nonostante il tentativo di nascondere la propria identità con cappucci e maschere, l’uomo è stato identificato grazie a un’indagine approfondita condotta dalla Squadra Mobile, che ha raccolto prove decisive, tra cui impronte e filmati delle telecamere di videosorveglianza cittadina.
Le indagini
A partire da settembre 2024, il 29enne aveva avviato una serie di furti che includevano:
- Attività commerciali: rubati elettrodomestici, telefonini e materiale informatico.
- Bar di Oristano: sottratti denaro, una TV da 40 pollici, un dispositivo Alexa, documenti personali e una carta bancomat utilizzata per prelievi fraudolenti.
- Parcometri cittadini: tre casse automatizzate distrutte, causando danni per migliaia di euro e sottraendo centinaia di euro in contanti.
- Abitazioni private: colpi mirati con furti di orologi, gioielli, strumenti musicali e denaro contante, per un valore complessivo di decine di migliaia di euro.
Tra i furti più clamorosi, spicca il doppio accesso alla villa di un noto imprenditore locale: dopo un primo colpo, l’uomo è tornato nottetempo con attrezzi per forzare la cassaforte, che però era stata preventivamente svuotata su indicazione degli inquirenti.
L’arresto e il sequestro della refurtiva
Il ladro, che si era nascosto in una struttura ricettiva sotto falso nome insieme alla compagna, è stato arrestato e condotto nella casa circondariale di Oristano. Parte della refurtiva recuperata sarà restituita ai legittimi proprietari nei prossimi giorni.
Le accuse
Oltre ai numerosi furti contestati, l’uomo è accusato di aver utilizzato fraudolentemente la carta bancomat della madre per effettuare bonifici a proprio favore. Ulteriori indagini sono in corso per collegarlo ad altri reati analoghi avvenuti di recente in città.
La Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal GIP l’applicazione della custodia cautelare in carcere, ritenuta necessaria per prevenire ulteriori reati.
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