Todde non si dimette: “Sentenza discutibile, faremo ricorso”. È scontro politico in Sardegna

Todde annuncia ricorso contro la decadenza: “Sentenza discutibile, resto in carica”. È scontro politico tra M5S, PD e centrodestra in Consiglio regionale.

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Alessandra Todde

CAGLIARI – La sentenza del Tribunale di Cagliari che ha stabilito la decadenza della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e dell’intero Consiglio regionale ha scatenato un acceso confronto politico tra maggioranza e opposizione, aprendo una fase di forte incertezza istituzionale nell’isola.

La presidente Todde ha annunciato che presenterà ricorso, sottolineando che fino alla sentenza definitiva resterà pienamente in carica e continuerà a esercitare le sue funzioni. «Rispettiamo la magistratura, ma non condividiamo una sentenza con diversi punti controversi», ha dichiarato. «La decadenza è una sanzione sproporzionata, tanto più che la Corte dei Conti e la Procura di Cagliari hanno già rilevato che le violazioni contestate non sussistono».

Secondo Todde, è paradossale che il Tribunale le imputi una responsabilità diretta nella rendicontazione delle spese elettorali pur non avendo effettuato spese personali, demandate invece al Comitato elettorale. «Una dichiarazione irregolare non può essere equiparata alla mancata presentazione di documenti», ha ribadito, difendendo la trasparenza del rendiconto e il diritto a difendersi “nel processo, non dal processo”.

Il caso ha immediatamente innescato la reazione del centrodestra, che ha chiesto le dimissioni della presidente. Il gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale ha parlato di una legislatura «mai iniziata» e ha invocato la fine di un «accanimento terapeutico istituzionale». «Il caos generato dai pentastellati è senza precedenti – si legge nella nota – e la gestione non trasparente della campagna elettorale resterà una macchia nella storia dell’autonomia sarda».

A difesa della presidente si è espresso il Movimento 5 Stelle attraverso la senatrice Sabrina Licheri, che ha sottolineato come i pronunciamenti della Corte dei Conti e della Procura confermino l’assenza di illeciti. «La destra cavalca la sentenza per rimettere le mani sulla Regione, dimenticando di aver lasciato un’eredità fatta di debiti e servizi essenziali allo sbando», ha attaccato.

Anche il Partito Democratico ha preso posizione con il senatore Marco Meloni, che ha definito «irresponsabili» gli attacchi del centrodestra. «Chi per anni ha cambiato le leggi per evitare le proprie responsabilità, ora pretende la caduta di un Consiglio appena eletto basandosi su una sentenza di primo grado». Meloni ha ribadito che la presidente Todde ha tutto il diritto di ricorrere in appello, invitando a proseguire il lavoro di governo a beneficio dei cittadini.

Intanto, la stessa Todde ha confermato l’operatività della Giunta regionale, con incontri istituzionali già programmati e in corso. «Continuiamo a lavorare per la Sardegna, in piena legittimità, con responsabilità e trasparenza», ha concluso.

Il dibattito sulla legittimità della sentenza e sul futuro della legislatura sarda è destinato a proseguire, mentre si attende l’esito del ricorso annunciato e le valutazioni definitive della magistratura.

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