
(A cura di Francesco Scifo)
Il film “A Complete Unknown” su Bob Dylan agli esordi della sua carriera è veramente coinvolgente dal punto di vista emotivo: esattamente quello che deve essere; un film che rappresenta le musiche e la filosofia anticonformista degli esordi di quello che sarà insignito del premio Nobel per la letteratura e mai andrà a ritirarlo.
Nella carrellata di immagini che scorrono al tempo giusto sullo schermo e di suoni e testi bellissimi, sapientemente riportati con i sottotitoli, si attraversa un’epoca del mondo occidentale che ormai è storia.
I protagonisti sono tutti quelli di una generazione che voleva cambiare il mondo e che non aveva paura di subire le conseguenze sulla loro pelle dello schierarsi contro “i poteri forti” come diremmo oggi e come nel film si dice più volte effettivamente per bocca di Johnny Cash.
Le immagini contano ma conta soprattutto la musica in questo film che ci riporta per due ore in un’altra epoca dove si canta per ideali e per cambiare il mondo: nei testi delle mitiche canzoni di Bob Dylan cantati da Joan Baez e da lui stesso nel film, interpretato da Timothée Chalamet, si percepisce la storia degli anni sessanta, la lotta contro la guerra e le armi, per l’emancipazione femminile e contro la segregazione razziale: non è semplicemente un film biografico su Dylan ma un affresco sugli ideali e la società statunitense e diciamo pure occidentale.
Ma è anche la storia e la parabola di un genere musicale, il Folk ed in fondo anche del Blues che aleggia in sottofondo nel film e che si vede già incalzato dal Rock e dalla musica Beat che sembrano inesorabilmente sottrarre al Folk la sua patina contestatrice anticonformista e, in fondo, rivoluzionaria.
Pete Seeger idolo della resistenza al maccartismo dell’epoca è reso impeccabilmente dall’attore Edward Norton che insieme a Woody Guthrie rappresentano nel film gli ideali di libertà che non muoiono ma resistono anche sotto il peso dei governi liberticidi volando tra la gente sui testi e le musiche delle canzoni: nelle fughe in moto di Dylan c’é anche un po’ di Easy Rider.
La lotta per i diritti civili, in realtà, si vede in filigrana nel film ma il regista rappresenta bene in primo piano la vicenda umana dei protagonisti e l’anticonformismo geniale di Dylan: ciò che caratterizza il film è uno sfondo storico dipinto a pennellate folk, dal regista James Mangold, dove non si vede direttamente la luna ma le stelle come dice la protagonista Silvia Russo (con il volto della bravissima Elle Fanning) compagna di Dylan, con Joan Baez (interpretata da Monica Barbaro) stupenda e che non fa certo da spettatrice…
“A Complete Unknown” è dunque un ottimo, da vedere assolutamente al cinema per sentire le musiche e percepire l’atmosfera ma soprattutto per risentire e fare vivere i protagonisti, artisti epigoni di un’altra epoca dove le stelle non stanno a guardare ma illuminano la terra anche se manca la luna.
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