
(Adnkronos) – Raccontare una frontiera nel cuore della storia, eppure ancora così attuale: il confine italo-sloveno, al centro dei grandi conflitti mondiali, soglia strategica e Cortina di ferro negli anni della Guerra fredda, oggi motore di un evento culturale senza precedenti, la prima Capitale Europea della Cultura condivisa fra Gorizia e Nova Gorica. E il cinema raccoglie la sfida di raccontare sul grande schermo le storie, le emozioni, la magia di una frontiera che si proietta come esempio virtuoso di incontro e amicizia, in un'Europa devastata dalla guerra. Da questi presupposti nasce Corti senza confine, il progetto promosso dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia / Direzione Centrale Cultura, con FVG Film Commission – PromoTurismoFVG, per la realizzazione di cortometraggi cinematografici originali che, testimoniando il grande evento culturale del 2025, possano costituirne idealmente un’eredità culturale. Una proposta accolta da cineasti e produzioni di molti Paesi europei: ben 151 i progetti pervenuti – da Italia, Slovenia, Spagna, Germania, Irlanda e Norvegia – alla giuria incaricata di valutarli e selezionarli, presieduta dal regista Gabriele Salvatores che ha presentato la selezione nella mattinata di oggi, 29 maggio, a Milano, con Massimiliano Finazzer Flory, direttore artistico del progetto Un viaggio da fare. «Quando la FVG Film Commission mi ha proposto il ruolo di Presidente della Giuria dei Corti senza confine – ha commentato Gabriele Salvatores – ho accettato con grande piacere: considero importante che in un tempo di diffidenze e rancori due città che hanno condiviso un passato difficile si uniscano oggi per diventare insieme Capitale europea della Cultura. Nell’ultimo film che ho fatto c’era una società di russi e ucraini che ha lavorato insieme per costruire e non per distruggere, questa iniziativa va in quella direzione». Gabriele Salvatores ha poi ricordato che «il senso del confine e del viaggio è sempre stato presente nei miei film, dove c’è qualcuno che deve partire e superare confini non solo geografici, ma anche interiori. Mi sono innamorato di Trieste dopo aver girato Come Dio comanda sui magredi di Pasolini, e proprio a Trieste – ha annunciato Gabriele Salvatores – girerò il mio prossimo film, tratto dal libro di Paolo Maurensig "La variante di Luneburg". A Trieste avevo girato anche per Napoli – New York, utilizzando location della città. La variante di Luneburg sarà un noir ambientato nel mondo degli scacchi con attori italiani e tedeschi, girato nelle due lingue con riprese anche a Vienna e a Monaco». Gabriele Salvatores ha poi illustrato le 8 produzioni cinematografiche selezionate, alle quali è andato un sostegno economico nella misura massima di 100mila euro per ogni progetto. Sono i cortometraggi Confini, canti di Simone Massi (Rumore); L’estate che verrà, di Mauro Lodi (Groenlandia), Meja / Frontiera di Emma Jaay (Tucker Film), La battaglia delle spazzole di Lorenzo Fabbro (Staragara I.T.), Vivere di Chiara Cremaschi (La Scontrosa), L'osservatore dell’est di Alberto Fasulo (Nefertiti Film), Cos te costa di Davide Del Degan(Galaxia) e Il ponte di Giacomo Bendotti (Amarena Film). Impegnati nelle riprese diversi interpreti familiari al grande pubblico, da Ksenija Rappoport a Lucia Mascino, a Giorgio Colangeli. I Corti senza confine debutteranno alle Giornate Fice, in programma con un’edizione straordinariamente “borderless” dal 30 settembre al 3 ottobre 2025, a Gorizia e Nova Gorica, fra Italia e Slovenia. «Attraverso Corti senza confine – ha spiegato il vicepresidente e assessore alla Cultura e Sport della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil – celebriamo il messaggio della cultura di frontiera che il Friuli Venezia Giulia, in questi ultimi anni, ha voluto veicolare e trasmettere: il confine non come limite ma come spazio di incontro, confronto e creatività, un invito a superare le barriere reali e simboliche». —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Commenta per primo