Addio a Martine Frey: una vita dedicata alla Sardegna e al giornalismo

Una voce inconfondibile, un cuore sardo: il ricordo di Martine Frey, giornalista e amica di tutti

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Martine Frey
Martine Frey - foto di Giovanna Tamponi

Olbia, 16 aprile 2025 – Oggi la Gallura piange una delle sue voci più autentiche e care. Martine Frey, giornalista di grande talento e donna dal cuore immenso, ci ha lasciati in silenzio, come ha sempre vissuto: con eleganza, discrezione e misura. Una figura indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di conoscerla, una professionista appassionata per chi ha seguito il suo lavoro, una mamma e una nonna amorevole per chi l’ha amata nella sfera privata.

Arrivata dalla regione di Strasburgo quasi cinquant’anni fa, Martine si era innamorata della Sardegna e, in particolare, della Gallura, che considerava ‘forse la più bella zona dell’isola’. “Una volta ero francese, ma ora sono sarda!”, diceva orgogliosamente durante un’intervista del 2007. E lo era davvero, con tutto il cuore. Aveva scelto Porto San Paolo come sua casa, un piccolo angolo di paradiso dove aveva trovato pace e ispirazione, circondata da una natura che amava profondamente e da una comunità che l’aveva accolta con calore.

Martine aveva iniziato la sua carriera giornalistica collaborando con testate prestigiose come Radiolina, Tele Tirreno, L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna. Era stata testimone e voce di momenti storici importanti, intervistando personaggi del calibro di Silvio Berlusconi, l’Aga Khan e Maria Carta. Il suo stile era unico: garbato, rispettoso, mai invadente, capace di mettere a proprio agio anche le personalità più complesse. Ricordiamo tutti la struggente intervista a Maria Carta nel 1993, pochi mesi prima della sua scomparsa, un dialogo che resterà per sempre impresso nella memoria di chi lo ha visto andare in onda su Teleregione.

Chiunque abbia ascoltato Martine Frey alla radio o l’abbia vista in televisione ricorderà la sua voce, morbida e inconfondibile, con quell’accento francese che non aveva mai perso. Era una caratteristica che la rendeva immediatamente riconoscibile e che conferiva ai suoi servizi un tocco di classe e autenticità.

Martine aveva lavorato per emittenti locali come Sardegna Uno, TeleRegione e TCS, diventando un punto di riferimento per l’informazione regionale. La sua curiosità non conosceva limiti: dalle cronache di paese alle grandi storie nazionali, nulla sfuggiva al suo sguardo attento e sensibile. Era una giornalista vera, nel senso più profondo del termine, sempre pronta a cogliere il dettaglio che faceva la differenza e a raccontarlo con umanità e rigore.

Ma Martine non era solo una professionista straordinaria. Era, prima di tutto, una donna di cuore. Chi l’ha conosciuta parla di lei con parole piene di affetto: discreta, gentile, sempre presente. Non mancava mai di sostenere un collega o per segnalare un’ingiustizia che aveva notato. Poche settimane fa aveva contattato Augusto Ditel, giornalista olbiese e amico di lunga data, per proporre un articolo su una questione che le stava a cuore. “Scrivi quanto e quando vuoi”, le aveva risposto lui. Purtroppo, quel pezzo non è mai arrivato, ma resta il simbolo del suo impegno costante, anche quando la professione aveva lasciato spazio alla vita privata.

Negli ultimi anni, Martine aveva scelto di dedicarsi alla famiglia, in particolare alla sua adorata nipotina, oggi quindicenne. Era diventata una nonna appassionata, senza mai perdere quella dolcezza e quella dedizione che aveva sempre messo nel suo lavoro.

La scomparsa di Martine lascia un vuoto enorme tra i giornalisti sardi e non solo. Era un punto di riferimento silenzioso ma prezioso, una persona che sapeva ascoltare e consigliare, una voce critica ma costruttiva sul mondo dell’informazione. “Una collega sincera, leale, preparata. Un’amica da sempre”, ha commentato Mauro Pili, ex presidente della Regione Sardegna, con cui Martine aveva condiviso parte del suo percorso professionale.

Dominique D’Amelia, sua figlia, erede di un legame profondo con il padre Achille D’Amelia, storico inviato di guerra della Rai, è oggi il volto di una famiglia che piange una donna straordinaria. A lei e a tutta la famiglia vanno le condoglianze della redazione di questo giornale e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere Martine.

Un ricordo personale
Ho avuto il privilegio di conoscere Martine e di assistere al suo entusiasmo durante un’intervista al sindaco Nizzi, durante l’inaugurazione di Piazza Crispi. Quel giorno ho visto con i miei occhi la passione che metteva nel suo lavoro, la curiosità che non l’abbandonava mai. In quell’occasione mi è stata di esempio e di grande ispirazione. Era una donna fantastica, una professionista esemplare e, soprattutto, una persona di grande umanità. Sono orgogliosa di averla incontrata e di aver potuto apprezzare la sua saggezza e il suo calore.

Oggi diciamo addio a una donna che ha dedicato la sua vita alla Sardegna, al giornalismo e alle persone che amava. Martine Frey resta nei nostri cuori come un esempio di professionalità, gentilezza e dedizione. Ci mancherai, cara Martine, ma la tua voce continuerà a risuonare nelle storie che hai raccontato e nelle vite che hai toccato.

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Informazioni su Giovanna Tamponi 110 Articoli
Storyteller per vocazione, cerco ovunque di trovare storie da raccontare. Amo la Sardegna nei suoi contrasti e da qui traggo ispirazione per trasformare emozioni in parole e immagini. Scrivere è il mio ossigeno, e quando non scrivo, cerco la verità attraverso l’obiettivo. Il giornalismo, per me, è restituire voci, luci e ombre: ogni articolo, come ogni scatto, deve emozionare oltre che informare.

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