
Si è respirata aria di solidarietà e speranza oggi al Mater Olbia Hospital, dove l’evento “Donare è vivere”, organizzato da Avis Olbia in collaborazione con il Moh e la Asl Gallura, ha trasformato il tema della donazione di sangue in un racconto di impegno collettivo. Protagonisti assoluti i giovani. Quattro di loro – Aurora Contini, Giovanni Sanna, Gabriele Sechi e Marco Zanetta – hanno ricevuto borse di studio per aver sposato con passione la causa della donazione, dimostrando che altruismo e studio possono viaggiare a braccetto.
La solidarietà è una scelta
L’aula magna del Moh, gremita di studenti, ha fatto da cornice a un dialogo tra scienza e coscienza civile. Marcello Giannico, amministratore delegato del Mater Olbia, ha definito l’iniziativa “un investimento sul futuro: i ragazzi non sono solo donatori, ma ambasciatori di una cultura che salva vite”. A tradurre in pratica le parole, l’autoemoteca di Avis Olbia, parcheggiata nel piazzale dell’ospedale, pronta a raccogliere donazioni straordinarie. “Si tratta di un gesto semplice e indolore, che qui diventa un dono”, ha commentato un volontario proprio sulla scaletta dell’autoemoteca.
La scienza spiega come si salva una vita
Tra i relatori, la voce del prof. Giovanni Delogu, direttore scientifico del Moh, ha ricordato come “ogni sacca di sangue sia un tassello per la ricerca, oltre che un salvavita”. Il dottor Marco Cocco, responsabile del Centro Trasfusionale Asl Gallura, ha snocciolato numeri che fanno riflettere: “Il nostro team di 20 professionisti gestisce 10.000 donazioni l’anno. Senza di voi, i reparti si fermerebbero”. Parole che hanno trovato eco in quelle di Raffaele De Fazio, direttore sanitario Asl Gallura: “Il sangue è la benzina del sistema sanitario. Senza donatori, è come avere un’auto da corsa… ma senza carburante”.
La mostra: la donazione diventa “dono”
A dare un volto alle emozioni, la mostra fotografica “Gift, Vasi Comunicanti” di Serena Carta, inaugurata oggi e visitabile per mesi. Immagini in bianco e nero ritraggono donatori con il braccio stretto dal laccio emostatico, sacche di sangue illuminate, sorrisi di chi riceve una seconda possibilità. “Volevo mostrare il filo invisibile che lega chi dona a chi riceve”, ha spiegato la fotografa.
L’importanza di donare
“La risposta dei cittadini ci emoziona”, ha affermato Gavino Murrighile, presidente di Avis Olbia, citando l’aumento del 15% delle donazioni under 30 nell’ultimo anno. Merito anche dei social e di iniziative come le “donazioni a tema” (es. #DonarePerHalloween, con gadget a forma di zucca), che avvicinano i ragazzi senza retorica. “Non è faticoso salvare una vita”, ha chiosato uno dei giovani premiati oggi, “basta un prelievo e una merenda dopo, solo mezz’ora del tuo tempo poche volte all’anno”.
In conclusione, l’evento ha dimostrato che la donazione di sangue non è un dovere, ma un privilegio. E come ha ricordato un cartello nell’autoemoteca: “Dona il sangue… Salva una vita”.
INFO: la mostra “Gift, Vasi Comunicanti” è visitabile al Mater Olbia Hospital fino al 30 settembre. Per diventare donatori: [www.avisolbia.it](http://www.avisolbia.it).
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