(Adnkronos) – “La nostra posizione, come Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp), è da sempre quella della persone prima di tutto, quindi la tutela delle persone. Come si tutelano le persone? In molti modi. Intanto con la formazione, l’addestramento. Questa è la prima ricetta. Le persone vanno formate. Vanno adottate dei dispositivi di sicurezza. Vanno fatti i monitoraggi, i controlli interni, gli audit per verificare che tutto questo avvenga”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Roberto Mattio, vice presidente di Aidp, Associazione italiana dei direttori del personale, interviene sul tema della sicurezza del lavoro dopo l’ennesima tragedia con cinque operai morti a Casteldaccia nel Palermitano. Secondo Mattio “questo è il primo grande elemento su cui noi tutti ci impegniamo ogni giorno, a far sì che le persone ricevano questa formazione indispensabile per fare correttamente il proprio lavoro e soprattutto in sicurezza”. “Il secondo tema -continua- è fare gli investimenti. Perché poi gli investimenti sono l’altro aspetto, non solo per formarsi, ma per investire. Investire in mezzi di sicurezza che aiutino le persone a tutelarsi. E una cosa su cui punto anche molto, lo dico sempre, è certificarsi”, sottolinea. Secondo il vice presidente di Aidp, con la certificazione le aziende fanno il salto di qualità. “Ci sono sistemi di certificazione Iso che vanno da quelle dell’ambiente a quelle della sicurezza, e danno un’impostazione metodologica alle imprese, un modo di vedere le cose diverso. Vengono imposti degli indicatori da seguire che aiutano a tenere sotto controllo i fenomeni, i processi e così via”. E quindi per le aziende il consiglio è chiaro. “Laddove le aziende si certificano, qualunque sia l’ambito di certificazione, poi diventano delle eccellenze, perché comunque c’è un sistema che ti obbliga a tenere sotto controllo il processo. E questo è fondamentale”, aggiunge. Per Aidp la ‘strada’ verso una maggiore sicurezza sul lavoro passa da “formazione, training, investimenti e prevenzione. E dall’altro lato le certificazioni per rendersi più consapevoli”, spiega Mattio. E per il vice presidente dell’associazione “uno degli elementi che poniamo sempre in evidenza nei corsi di formazione è far attenzione all’abitudine. L’abitudine è il peggior nemico del lavoratore. Succede che per azioni quasi automatiche, quasi banali non si presta la dovuta attenzione. Poi c’è sempre la fatalità, questo è ovvio. Però è importante che le aziende facciano la formazione, e ricordino sempre a tutti che bisogna essere sempre attenti. Perché anche l’operazione più banale può diventare pericolosa. E questo è molto, molto importante”. “Ecco perché è centrale fare formazione -continua- ripetere le cose, tenere sempre alto il livello di attenzione di tutti i soggetti che nelle organizzazioni lavorano”, aggiunge. E le nuove tecnologie possono venire utili in un percorso virtuoso sulla sicurezza del lavoro. “L’intelligenza artificiale di per sé aiuta in tutti i campi, anche in questo può aiutare se semplifica il processo, se aiuta a tenere sotto controllo i fenomeni, a tenere alta l’attenzione, ad allertare”, continua. Centrali sono però gli investimenti. “L’importante è investire, le aziende devono farlo puntando sulla prevenzione e l’intelligenza artificiale sicuramente può aiutare le aziende anche su questo”, conclude. —lavoro/datiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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