
Olbia, 18 marzo 2025 – Un silenzio carico di emozione ha avvolto oggi il Tempio Crematorio di Su Lizzu, dove la comunità si è riunita per onorare le vittime della pandemia nel giorno della Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covid-19. Organizzata dalla Società per la Cremazione di Cagliari APS e ASCO, la cerimonia ha unito raccoglimento, arte e simboli, trasformando un luogo di addio in uno spazio di speranza e connessione.
Nella Sala del Commiato molte persone hanno accolto l’invito a scrivere su pergamene i nomi dei propri cari scomparsi durante la pandemia. Un gesto semplice ma potentissimo, diventato colonna sonora dell’evento quando le celebranti Lucia Ientile e Federica Bottega li hanno letti ad alta voce, mentre le vibrazioni armoniche di Barbara Magnoni (Armonie Energetiche) creavano un ponte tra terra e cielo.
Tra i testi scelti, spicca la poesia ‘La morte non è niente‘ di Sant’Agostino, che invita a vedere il distacco come trasformazione, e una riflessione di Cassandra Clare, sottolineando come ‘il dolore sia il prezzo dell’amore‘. Parole che hanno acceso riflessioni universali sul valore della vita e della memoria.
Sotto un maestoso olivo, simbolo di resilienza, è stata allestita la ‘Cabina del Vento’: un telefono senza fili ha permesso ai partecipanti di lasciare parole non dette ai propri cari. Un rito che, come ha spiegato Caterina Sotgia (responsabile del sistema cimiteriale), «incarna lo spirito del “cimitero gentile”, progetto nato con Olbia città gentile per umanizzare i luoghi del commiato».

All’interno della camera di cremazione, un nuovo dipinto, fiori bianchi simbolo di vita che si rinnova, opera di Gabriele Loi, un talentuoso street artist olbiese capace di donare profonde emozioni con i suoi contrasti accesi tra sfumature di blu e lampi di luce che trasformano uno spazio tecnico in un’opera d’arte contemplativa.
Simonetta Lai, assessora ai servizi alla persona del comune di Olbia, ha collegato l’evento al progetto ‘International Kindness Movement‘ di Daniel Lumera, promotore del progetto “Olbia città gentile“. Intanto, Michele Marinello, presidente di Altair Funeral, ha aperto le porte del crematorio per sfatare tabù: “Mostriamo come avviene il servizio, perché la trasparenza è rispetto”.
La data scelta non è casuale: il 18 marzo rievoca i camion militari che nel 2024 lasciavano Bergamo, carichi di bare di persone decedute senza che i loro congunti avessero potuto salutarli. “Quelle immagini restano dentro di noi”, ha aggiunto un partecipante.
La giornata si è chiusa con una visita guidata al crematorio. In un mondo che corre, eventi come questo insegnano che la memoria non è un peso, ma una radice da cui far germogliare gentilezza e solidarietà.
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