Olbia, la bandiera votiva di Maria Letizia e Pietro Sanna: una storia di famiglia e di devozione

Dietro ogni stendardo, un racconto di amore, memoria e ago e filo

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Pietro Sanna con la sua bandiera votiva
la bandiera votiva di Maria Letizia e Pietro - foto gentilmente concessa

Olbia, 16 maggio 2025 – Tra le tante bandiere votive – circa 60 – che hanno sfilato per San Simplicio, ce n’è una speciale: ha i ricami dorati di Sant’Anna, un bastone allungabile per viaggiare in macchina, e una storia che parla di amore filiale, passione e un vuoto da colmare. È quella di Maria Letizia Farris, membro del Comitato di San Ignazio, che tra i drappi sacri della festa ha cucito un pezzo della sua anima.

“Quell’angolo vuoto mi lo riuscivo a guardare…”
«Le bandiere sono tutte diverse: alcune sono antiche, di famiglia, altre nascono per necessità e diventano eredità», racconta Maria Letizia, mostrando con orgoglio lo stendardo che ha creato nel 2016. Tutto iniziò con un angolo vuoto in salotto: «Io faccio parte del comitato di S. Ignazio e ogni anno lo stendardo del Santo viene affidato ad un membro sempre diverso. Noi lo avevamo custodito nel 2016 ma, una settimana prima della festa, mi ero resa conto che avremmo dovuto restituirlo. Guardavo l’angolo dove avevo conservato la bandiera per tutto quell’anno. Non potevo concepire quello spazio senza di lei». Così, in una corsa contro il tempo, trasforma il panico in creatività: l’immagine cercata su Internet, il tessuto comprato al mercato, la passamaneria scelta con cura alla merceria. «Mio marito trovò il bastone, la moglie del presidente del comitato ci aiutò a legarla. È nata così, con le nostre mani», sorride, come sorride suo marito Pietro Sanna.

Medaglie e decorazioni nella bandiera di Letizia e Pietro
Medaglie e decorazioni nella bandiera di Letizia e Pietro – foto di Giovanna Tamponi – Tutti i diritti riservati ®

Medaglie, inviti e ricevimenti: il rito segreto delle bandiere
Ogni bandiera ha il suo “libretto di servizio”: medaglie benedette annualmente che testimoniano le feste a cui ha partecipato. «Questa è di San Simplicio 2019, quest’altra di San Vittore 2025», spiega Maria Letizia, mostrando i simboli attaccati al drappo. Ma il vero rito è il passaggio di consegne: «Quando restituisci una bandiera alla chiesa, organizzi un ricevimento a casa tua. È una tradizione che unisce i membri del comitato e le famiglie». La prossima tappa? Capu Abbas, poi la festa di San Ignazio da Laconi – il loro S. Ignazio – il 30 maggio.

Sant’Anna di Lodè e la mamma che non c’è più
La scelta del soggetto non fu casuale: «Volevo dedicarla alla Madonna di Sa Itria, per mia mamma che ne era devota. Poi una voce saggia mi suggerì Sant’Anna, protettrice di Lodè, il nostro paese d’origine. A Olbia non ce n’erano altre, così ho deciso: sarebbe stata S. Anna».

Le bandiere votive sono il cuore della festa
A Olbia esistono circa 60 bandiere, la maggior parte di San Simplicio – una di queste potrebbe contare 200 anni – e cinque delle quali di San Vittore, molto antiche. Ma quelle “private” come quella di Maria Letizia raccontano una devozione di famiglia.

Durante la benedizione delle medaglie da parte di don Antonio Tamponi, Maria Letizia continua a raccontare: «Ogni festa è un pellegrinaggio, ogni medaglia un passo». E mentre il corteo si allontana, tra petali e cori, quella bandiera fatta in casa sembrava dire: La tradizione non muore. Si cuce, si tramanda, si reinventa.

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Informazioni su Giovanna Tamponi 121 Articoli
Storyteller per vocazione, cerco ovunque di trovare storie da raccontare. Amo la Sardegna nei suoi contrasti e da qui traggo ispirazione per trasformare emozioni in parole e immagini. Scrivere è il mio ossigeno, e quando non scrivo, cerco la verità attraverso l’obiettivo. Il giornalismo, per me, è restituire voci, luci e ombre: ogni articolo, come ogni scatto, deve emozionare oltre che informare.

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