
ORISTANO – La Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Oristano e in collaborazione con la Capitaneria di Porto e il Servizio di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’ASL, ha notificato quattro informazioni di garanzia e dato esecuzione a quattro decreti di perquisizione nei confronti dei titolari di altrettanti noti ristoranti della provincia di Oristano.
I ristoratori sono ritenuti responsabili di ricettazione e utilizzo di alimenti di provenienza illecita e non tracciata, con prodotti talvolta in cattivo stato di conservazione.
L’operazione nasce da un’indagine della Squadra Mobile della Questura, avviata dopo l’arresto in flagranza di reato di due soggetti sorpresi a rubare un grande quantitativo di cozze e altri prodotti ittici dagli allevamenti del Golfo di Oristano.
L’attività investigativa ha successivamente portato all’identificazione e alla denuncia di altri due complici e ha rivelato l’esistenza di una rete ben organizzata di commercio illecito di prodotti ittici destinati alla ristorazione.
Le indagini hanno accertato che i titolari dei ristoranti coinvolti, con cadenza settimanale, si rifornivano da fornitori illegali, acquistando grandi quantità di pesce (orate, spigole, muggini) e mitili (cozze, vongole e cannolicchi) senza tracciabilità e in violazione delle norme igienico-sanitarie. In alcuni casi, i prodotti ittici erano già in cattivo stato di conservazione al momento dell’acquisto e venivano comunque serviti ai clienti, esponendoli a rischi per la salute.
Nel corso delle perquisizioni, eseguite con la collaborazione della Capitaneria di Porto e del Servizio Igiene Alimentare della ASL, sono stati sequestrati oltre 200 kg di prodotti alimentari, di cui 120 kg di pesce e 80 kg di carne e salumi. Tutti i prodotti erano privi della documentazione di tracciabilità, conservati in condizioni igieniche non conformi o scaduti.
Il sequestro è stato accompagnato da denunce penali e amministrative. I titolari delle attività sono stati sanzionati con multe per un valore di diverse migliaia di euro ciascuno, e le loro attività di ristorazione rischiano la sospensione per un periodo prolungato.
L’operazione rappresenta un importante segnale di controllo sulla filiera alimentare e un monito per i gestori di attività di ristorazione sull’importanza di garantire la sicurezza alimentare e la tracciabilità dei prodotti.
Le forze dell’ordine e la magistratura proseguiranno le indagini per accertare eventuali ulteriori responsabilità, con l’obiettivo di proteggere la salute pubblica e tutelare l’area marina protetta del Golfo di Oristano.
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