Turismo, da Amalfi l’appello sardo: “I Comuni turistici vanno ascoltati”

Firmata la “Carta di Amalfi” per un nuovo equilibrio tra destinazioni turistiche e comunità residenti. Il sindaco di Arzachena in prima linea: “Così non reggiamo più. Il governo ci dia poteri adeguati”

banner pubblictà
Patto di Amalfi tra i sindaci
Patto di Amalfi tra i sindaci - foto concessa

AMALFI – 4 aprile 2025 – È arrivata anche dalla Sardegna una voce chiara e determinata al Summit nazionale “Destinazioni e comunità per un turismo più sostenibile”, conclusosi oggi ad Amalfi con la firma della Carta di Amalfi, un documento che chiede una riforma radicale della gestione turistica nei territori a forte vocazione.

A rappresentare l’Isola è stato il sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, che ha portato sul tavolo nazionale le difficoltà concrete vissute dai Comuni turistici sardi, in particolare quelli della Gallura: “Di fronte a criticità enormi – ha detto – ci troviamo spesso con le mani legate, con strumenti inadeguati e normative pensate per realtà completamente diverse. Chiediamo nuovi poteri per gestire i flussi turistici e tutelare i nostri residenti, senza rinunciare all’accoglienza di qualità”.

Ragnedda ha sottolineato come località come Arzachena – cuore della Costa Smeralda – affrontino in estate numeri di presenze che superano di molte volte la popolazione residente, con un impatto diretto su servizi, infrastrutture e tenuta sociale. “Il turismo è una risorsa, ma se non viene gestito può diventare un fattore di squilibrio. Noi sindaci lo sappiamo bene, e non vogliamo limitarci a subire. Chiediamo strumenti reali e una nuova visione”.

Al centro del dibattito, la richiesta da parte dei Comuni aderenti al patto di nuove competenze e poteri operativi nei periodi di maggiore affluenza turistica: dalla regolazione degli accessi alla possibilità di intervenire sulla fiscalità e sull’assunzione temporanea di personale. Strumenti concreti per affrontare la pressione turistica che in molti territori supera di gran lunga la capacità ricettiva e infrastrutturale.

Un concetto sostenuto anche dal Presidente ANCI e sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha sottolineato: «Serve una proposta unitaria che tenga insieme la crescita economica e la vivibilità dei nostri territori. Il turismo oggi genera una pressione significativa anche nei piccoli centri, e richiede meccanismi regolatori nuovi, calibrati sulla realtà di ciascun Comune».

Sostanzialmente le richieste sono: Zone Turistiche Speciali (ZTS), che consentano ai Comuni di intervenire con ordinanze su accessi, mobilità e afflussi, maggiore flessibilità nell’assunzione di personale stagionale, potere di regolare l’offerta ricettiva per evitare concentrazioni insostenibili, leve fiscali autonome per affrontare i costi generati dal turismo.

Un appello che ha trovato ascolto anche nelle istituzioni: il presidente della Commissione Turismo del Senato, Luca De Carlo, ha promesso di dare seguito alle richieste: “Le proposte dei sindaci saranno tradotte in azioni concrete. Chi vive ogni giorno sul campo questi problemi deve avere voce e potere di intervento”.

Il summit è stato promosso dalla Repubblica Marinara insieme alle città di Arzachena (Costa Smeralda), Capri, Cortina D’Ampezzo, Courmayeur, Pinzolo (Madonna di Campiglio) e Polignano a Mare,  sotto il patrocininio di ANCI Campania. Hanno partecipato anche i sindaci di Roccaraso, Riomaggiore, Taormina, Positano, Castellabate, Ascea, e Ischia, comuni simbolo dell’Italia turistica. Ma proprio dalla Sardegna arriva l’invito più urgente: “Non vogliamo chiedere privilegi – ha concluso Ragnedda – ma solo condizioni e strumenti giusti per garantire la vivibilità dei nostri paesi, il benessere dei residenti e un turismo che sia davvero sostenibile”.

banner pubblicità
Informazioni su Giovanna Tamponi 110 Articoli
Storyteller per vocazione, cerco ovunque di trovare storie da raccontare. Amo la Sardegna nei suoi contrasti e da qui traggo ispirazione per trasformare emozioni in parole e immagini. Scrivere è il mio ossigeno, e quando non scrivo, cerco la verità attraverso l’obiettivo. Il giornalismo, per me, è restituire voci, luci e ombre: ogni articolo, come ogni scatto, deve emozionare oltre che informare.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*