Vasco Rossi, ‘State tranquilli ragazzi, ce la farete tutti’

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(Adnkronos) – “Ai ragazzi direi di stare tranquilli, perché ce la farete tutti. Adesso ve lo dico col cuore: sono convinto di questo, perché è così, alla fine si trova sempre la propria strada”. Con queste parole sincere, commosse e piene di speranza Vasco Rossi ha parlato ai giovani nel giorno in cui ha ricevuto le Chiavi della Città di Firenze dalla sindaca Sara Funaro, “un riconoscimento straordinario” che celebra la sua lunga carriera e il legame speciale con una città “straordinaria, la città dell’arte, la più bella città d’arte del mondo”. “Oggi sono 40 anni dell’album ‘Cosa succede in città’ e non avrei mai pensato di arrivare a questo punto”, ha detto commosso, dedicando il riconoscimento a mio padre Carlino, il camionista, che non ha potuto vedere niente di tutto questo”. 

Il rocker modenese, parlando nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ha voluto rivolgere un messaggio positivo ai ragazzi, invitandoli a non perdere fiducia: “Magari le aspettative che si hanno si abbassano, ma si è contenti lo stesso e alla fine ce la fai sempre. Si impara più dalle sconfitte che dai successi”. Parole che risuonano come un invito a non arrendersi mai, a credere nel proprio percorso anche “quando è difficile”. 

Emozionato e grato, Vasco ha raccontato il momento speciale vissuto con sua madre, che gli ha detto: “Ma sono sicuri a Firenze a darti le Chiavi della Città?”. “Lei mi ha sempre trasmesso il senso di preoccuparmi degli altri – ha raccontato – e qualche anno fa probabilmente anche io avrei detto: attenzione, a darmi le chiavi, potrei combinare dei guai. Ma adesso sono diventato più tranquillo”. 

L’emozione del Comandante è palpabile, accanto alla sindaca Funaro che ha rivelato di seguire i suoi concerti dal 1991 e da ragazzina di tenere in camera il suo poster, dandogli ogni sera la buona notte. Dopo la consegna della riproduzione delle antiche chiavi delle porte della città, Vasco ha letto sul telefonino il discorso di accettazione dell’onorificenza. “Per me è veramente un grande onore essere riconosciuto in una città così ricca di storia e di arte. Firenze, la culla del Rinascimento, dei più grandi artisti del mondo, Leonardo da Vinci e Michelangelo, di Dante Alighieri, che ci ha dato la lingua italiana”. Un omaggio sentito a Firenze, “una città unica” dove ha suonato fin dagli anni ’80, trovando sempre un pubblico “caldissimo, direi focoso”. “Di Firenze – ha proseguito – è Irene Grandi, la mia ragazza sempre (presente nel Salone, ndr); a Firenze ho girato il video di ‘Vivere’, negli anni Novanta, in una discoteca che forse adesso non c’è più, il Meccanò”. 

Tra le sue riflessioni più profonde, il Blasco ha ripercorso il suo cammino artistico e umano: “Una volta cantavo ‘voglio una vita spericolata’, oggi dico ‘sono una vita spericolata'”. Un passaggio che racchiude tutta la sua evoluzione, in cui la vita viene celebrata in tutte le sue forme e sfumature: “Noi siamo la vita, la vita vissuta, la vita complicata, la vita ostinata, la vita fiera, la vita meravigliata. La vita spericolata è la continua ricerca di un senso e ogni ricerca è sempre spericolata”. Il suo è un inno alla vita, non alla autodistruzione come qualcuno ha voluto interpretare erroneamente la sua celebre canzone. “L’inno alla vita è vissuta veramente, intensamente e pericolosamente. Perché la vita non è garantita. La vita è l’essere”, ha sottolineato. 

Nel corso del suo intervento non sono mancate confessioni a cuore aperto: “Per scrivere canzoni ho sacrificato tutto, ho fatto una vita abbastanza solitaria, non sono abituato a incontrare le persone. Sul palco è un’altra cosa”. E sul tour 2025 ha spiegato: “E’ la vita il tema principale del mio spettacolo di quest’anno. In questo periodo di odio e violenza dove sembra che contino solo valori del denaro, dell’arroganza e del potere, nel totale disprezzo della vita umana, noi celebriamo la vita in tutte le sue forme, dimensioni ed espressioni. E se una volta cantavo voglio una vita spericolata oggi dico sono una vita spericolata. Tra queste due sfumature c’è tutto il mio percorso artistico”.  

La sindaca di Firenze Sara Funaro ha spiegato che le Chiavi della Città a Vasco Rossi sono conferite “per il suo straordinario contributo alla cultura musicale italiana e il profondo legame che fin dagli esordi ha saputo instaurare con il pubblico fiorentino e la nostra città. Numerose le occasioni in cui Vasco Rossi ha portato qui la sua energia e il suo talento: concerti storici che hanno animato stadi e cuori, contribuendo a rendere la nostra città un punto di riferimento anche per la grande musica dal vivo. Artista ribelle, poeta rock del popolo che unisce generazioni, Vasco Rossi ha attraversato con la sua musica e le sue parole quattro decenni di storia della musica italiana con coerenza, passione e il suo stile inconfondibile, diventando così simbolo di libertà espressiva e autenticità. Le sue canzoni hanno raccontato e continuano a raccontare sogni, inquietudini, speranze, la voglia di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà naturali della vita, entrando così nel cuore e nella memoria collettiva del nostro Paese”. 

“Firenze, culla di arte e cultura per vocazione, riconosce in Vasco non solo un eccezionale interprete della scena musicale contemporanea, ma soprattutto un protagonista del nostro tempo, capace di parlare a tutti, senza alcuna distinzione, attraverso la forza della musica e delle sue parole – ha continuato Funaro – A Vasco Rossi, il ‘provo-cautore’ come ama definirsi, va dunque il conferimento delle Chiavi della Città, che rappresentano il segno inequivocabile della gratitudine di Firenze verso un artista che ha saputo essere vicino alla sua gente, condividendo le proprie profonde emozioni e passioni”. Vasco si è rivolto verso Funaro con queste parole: “Complimenti perché sei la prima sindaca donna della città. In politica abbiamo sempre più bisogno di donne”. 

La cerimonia in onore della rockstar emiliana si è svolta all’indomani dei due concerti alla Visarno Arena nel parco delle Cascine, a cui hanno assistito complessivamente 130 mila spettatori. Oggi pomeriggio tutto esaurito anche nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, con i suoi fan in visibilio per il grande onore toccato al loro beniamino salutato con cori da stadio. E per consentire di seguire la cerimonia anche ai tanti che non sono riusciti a ottenere il pass per entrare nel Salone, è stato allestito un maxi schermo in piazza della Signoria e il canale youtube del Comune di Firenze ha trasmesso la diretta streaming. Negli ultimi anni le Chiavi della Città sono state consegnate a protagonisti della musica come Renato Zero, Claudio Baglioni, Gianni Morandi e Mika. 

(di Paolo Martini) 

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