Elezione nuovo Papa, via al Conclave: chi è Luis Antonio Gokim Tagle

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(Adnkronos) – Luis Antonio Gokim Tagle è considerato uno dei papabili per la successione di Francesco al Conclave 2025, chiamato a scegliere il nuovo Papa. Con il soprannome di 'Francesco asiatico', il cardinale è noto per la sua combinazione di esperienza pastorale e amministrativa, unita a una solida preparazione teologica e storica.  Tagle è nato il 21 giugno 1957 a Manila, nelle Filippine. Il nonno paterno apparteneva all'alta borghesia filippina, mentre la nonna materna proveniva da una famiglia cinese benestante che si stabilì nelle Filippine. Secondo di due figli, è conosciuto con il soprannome di "Chito". Sebbene inizialmente i suoi genitori lo indirizzassero verso una carriera in medicina, considerò la vocazione sacerdotale, un percorso che, come ha più volte scherzato, è stato modellato da quelle "sorprese" divine che stravolgono le vite. La sua formazione è stata profondamente influenzata dall’esperienza gesuita: prima al Seminario San José e poi all'Ateneo de Manila University, dove si laureò nel 1977, per proseguire con un master in arti. Dopo aver lasciato l'ambiente gesuita, fu ordinato sacerdote per l'arcidiocesi di Manila nel 1982. Nel giro di poco tempo assunse il ruolo di direttore spirituale e docente nel seminario di Manila, ricoprendo anche la carica di rettore dal 1983 al 1985. Nel 1986, Tagle si trasferì negli Stati Uniti per proseguire i suoi studi. Conseguì una licenza in teologia nel 1987 e, quattro anni dopo, completò il dottorato con una tesi sulla collegialità episcopale nella prassi e dottrina di Paolo VI, sotto la supervisione del teologo Joseph Komonchak. La sua formazione lo inserì nella 'Scuola di Bologna', un gruppo di studiosi che interpreta il Concilio Vaticano II come una rottura con la Chiesa pre-conciliare. Per oltre quindici anni, Tagle ha fatto parte del comitato editoriale del progetto di ricerca Storia del Concilio Vaticano II, diretto dal professor Giuseppe Alberigo dell’Università di Bologna. Tornato nelle Filippine, Tagle ricoprì vari ruoli significativi, tra cui quello diVicario Episcopale per i Religiosi dal 1993 al 1995 e parroco della cattedrale di Imus dal 1998 al 2001. Nel 2001, Giovanni Paolo II lo nominò vescovo della diocesi di Imus, incarico che mantenne fino alla sua promozione a arcivescovo di Manila nel 2011, voluta da Benedetto XVI. Il suo impegno teologico e pastorale lo portò anche a partecipare alla Commissione Teologica Internazionale dal 1997 al 2003 e alla Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche. Nel 2012, Benedetto XVI lo creò cardinale, un titolo che gli ha aperto le porte di numerosi consigli e congregazioni vaticane. Tagle ha partecipato a diversi Sinodi dei Vescovi: sulla Nuova Evangelizzazione (2012), sulla famiglia (2014 e 2015), sui giovani (2018) e sull'Amazzonia (2019). Nel 2019, Papa Francesco ha chiamato Tagle a Roma per ricoprire la carica di prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, che in seguito alla ristrutturazione della Curia è diventata il Dicastero per l’Evangelizzazione. Il Papa lo ha poi elevato al rango di cardinale-vescovo nel 2020. Con il soprannome di 'Francesco asiatico', il cardinale Tagle è noto per la sua combinazione di esperienza pastorale e amministrativa, unita a una solida preparazione teologica e storica. Tagle non esita a esprimere emozioni in pubblico, spesso con passione: balla con i giovani, si muove con disinvoltura nei luoghi di culto e celebra la Messa in modo informale e popolare. È anche riconosciuto come un abile negoziatore. La sua formazione gesuita nelle Filippine, gli studi negli Stati Uniti e i suoi quindici anni di collaborazione con teologi come Komonchak e Alberigo lo pongono tra coloro che propongono una visione ecclesiale progressista, sebbene lui stesso tenda a evitare tale etichetta. 
Le sue omelie si concentrano frequentemente su tematiche di giustizia sociale, ma le sue posizioni morali non sono sempre facilmente definibili. Ha criticato il disegno di legge filippino sulla "Salute Riproduttiva", pur con toni meno rigidi rispetto ad altri vescovi, e ha espresso la sua opposizione all'aborto e all'eutanasia. Tuttavia, ha anche affermato che esistono situazioni in cui i principi morali universali non si applicano, come nel caso della Comunione per coppie conviventi non sposate sacramentalmente o per quanto riguarda l'omosessualità. Si oppone a linguaggi “duri” o “severi” per descrivere determinati peccati e crede che la Chiesa debba “rivedere” il suo approccio nell'insegnare la misericordia, anche alla luce dei mutamenti sociali e culturali.  Tagle è anche un fermo sostenitore delle questioni ecologiche, come testimoniato dalla sua partecipazione al rito della Pachamama nei Giardini Vaticani nel 2019. E' in posizione privilegiata al conclave, soprattutto se i cardinali elettori volessero dare continuità al pontificato di Papa Francesco e scegliere un altro papa proveniente dal sud globale. Il cardinale Luis Antonio Tagle è noto per le sue doti linguistiche: oltre al tagalog, la sua lingua madre, parla fluentemente inglese e italiano, e ha una buona conoscenza di francese, coreano, cinese e latino. (di Paolo Martini) —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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